XXXIV.

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Nunc illud dico, ista quae tu vocas aspera, quae adversa et abominanda, primum pro ipsis esse quibus accidunt, deinde pro universis, quorum maior dis cura quam singulorum est, post hoc volentibus accidere ac dignos malo esse si nolint.

De Providentia, III, 1

Ora dico ciò, che queste cose che tu definisci difficili, avverse e detestabili, prima di tutto sono a vantaggio delle persone stesse a cui accadono, poi a vantaggio di tutti quanti gli uomini nel complesso, dei quali gli dei hanno più cura che dei singoli, dopo ciò dico che accadono a coloro che vogliono accettarli e che sarebbero degni di male se non li volessero.

Seneca in pillole - Cento Sententiae per riflettereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora