Non avere paura

7. Non posso resistere

Lo tiro su dal mobile e lo appoggio alla parete, mi allaccio le sue gambe alla mia vita mentre gli mangio quella bocca vogliosa.
Siamo ormai su di giri... Sento il suo respiro ansante nelle mie orecchio. Quando bussano alla porta... Ci guardiamo ad occhi spalancati, Jimin fa segno di no con la testa... Intende non aprire... Ha l'aria di un briccone colto con le mani nel sacco. Tutto spettinato e con la bocca rossa.
Non posso far altro che uscire piano sul terrazzo della sua camera che fortunatamente è comunicante con una stanza di servizio, non mi vedrà nessuno.
Prima di andarmene però resto un attimo fuori nascosto ad ascoltare.
Entra il suo manager...
-cos'è questo spiegamelo...
Gli mostra delle foto...
-è solo uno scherzo... Fra me e JK è un burlone.
-la sua mano sul tuo culo non mi sembra tanto scherzosa la vedranno tutti stasera nelle notizie principali... Non deve accadere più... Lo licenziamo.
-no.... No io mi fido di lui ti prego non farlo è colpa mia l'ho provocato chiedilo agli stilisti di ieri.
-non deve accadere mai più
Il manager lo dice a voce alta in modo che io possa sentire è consapevole che sono qui fuori.
-spiegherò che stavi per cadere e lui ti ha leggermente spinto in auto come ha potuto. Non ci crederà nessuno...non ho altra alternativa. Da oggi in poi nessun contatto fisico con lui. Chiaro?!?
-sissignore.
Non mi piace come Jimin sia accondiscendente con lui, è come se ne avesse timore.
Raggiungo RM, appena soli gliene parlo.
-sta succedendo qualcosa.... Si qualcosa fra me e lui...
-Jk no...non va bene... Ti sposto alla sicurezza esterna?
- ci avevo pensato.... Ma no non serve eviterei però di essere di guardia fuori dalla sua porta se per te va bene... Forse è meglio. Mentre continuerò ad essere con voi quando esce. Lì ci sei anche tu e non rischio contatti ravvicinati.
-com'e' che la tua mano è finita lì....
-fosse solo la mano... Non sarebbe un grosso problema. Da adesso in poi fa in modo che non ci siano contatti diretti.
-ok.
I mesi che seguono sono come sempre caotici e pieni di tensione causa i numerosi fan e gli haters di Jimin.
Cerco in tutti i modi di stargli lontano, non sto più di guardia fuori dalla sua porta e l'unico momento in cui gli sono vicino è nei tragitti in auto.
Soffro parecchio da quando abbiamo oltrepassato quel confine... Ho assaggiato un frutto proibito e non c'è giorno in cui non ne senta la mancanza.
In auto gli sguardi non mancano, a giorni di odio, a giorni disperati, a volte carichi di desiderio.
Ma ci tratteniamo... Io da parte mia cerco di respingere ogni tentativo di seduzione di quegli occhi verdi pazzeschi che non posso più dimenticare.
Continuo a lavorare e mi dissanguo per pagare la clinica di Leila, per l'ennesima volta chiamo suo fratello chiedendogli di contribuire ma quel bastardo non si fa mai trovare.
Mi tormento guardando ciò che non posso avere ogni giorno e pure nel mio fine settimana la mia vita è uno schifo perché non posso permettermi niente, vivo con lo stretto necessario perché devo mantenere Leila.
Sta arrivando Natale, lavoro fino al 25, poi sarò libero fino al 31, sembra che Jimin vada in Australia da sua madre.
Il primo giorno libero pulisco casa faccio la spesa, e pure un salto in Clinica... Il medico mi conferma le solite cose.... Non sta bene... Non ci sono progressi... Rientro a casa dopo averla vista un po'rattristato mi fa sempre male vederla così nel suo mondo immaginario.
Sono tutto infreddolito fuori nevica, domani le strade saranno bloccate.
Meno male che ho pagato la bolletta del riscaldamento l'ultima volta me l'hanno staccato.
Al rientro mi ordino un cinese... Alle solite... Spaghetti di soja e verdure e pollo alle mandorle. Metto tutto sul tavolo e mi accingo a mangiare.
Tutto a un tratto mi sembra di sentire un rumore fuori.
Qualcuno bussa.
Apro la porta... E mi trovo due occhi verdi in cui perdermi.