4. Sono qui per te

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Di nuovo l'indomani una giornata densissima di impegni, due interviste di mattina, una nel pomeriggio e poi il sarto. Rientriamo alla villa che sono ormai le 20.00. Ho notato che Jimin non ha mangiato, va direttamente in camera sua è sfinito e si vede.
Saluto RM che stacca, ci vediamo domani mattina allo shooting di Jimin presso Viestral, uno stilista svedese molto in voga in questo periodo.
Mi accomodo su uno dei divani nel corridoio che dà sulla stanza di Jimin.
Mi si avvicina Pierre uno dei nostri ragazzi,
-JK ci ordiniamo una cena cinese per asporto vuoi qualcosa?
-direi di sì...
E gli faccio l'elenco delle cose che
voglio e gli do' dei contanti per pagare la mia parte.
Dopo quasi venti minuti Pierre arriva con la mia borsa di carta contenente il cibo.
-JK mi dispiace che mangi qui da solo.
-anche a me... starei volentieri con voi di sotto... Ma gli ordini sono tassativi RM oppure io, fuori dalla sua porta ogni notte. Stai tranquillo torna con gli altri.
Prendo un piccolo tavolino che è in un angolo e ci poggio le confezioni sopra, ho appena aperto gli spaghettini di riso gamberi e verdura che la porta di Jimin si apre.
Esce lui in pantaloncini corti e maglietta bianca, un paio di occhiali rotondi da vista sul naso che non gli avevo mai visto adosso.
Se li assesta sul naso e mi guarda curioso.
-ah.... Sei tu... mmmh che profumo...cos'è cinese... Si sente fino in stanza...
Dice incerto
-scusa non ho pensato che si potesse sentire... Non hai cenato è vero. Vuoi qualcosa? Serviti pure.
-si... Grazie.
Guarda incerto cosa c'è....
-Posso il cantonese e i gamberi in agrodolce?
-si prendi pure mi sa che ho ordinato troppa roba.
Mi risponde con un sorriso incerto e si accaparra le due confezioni di cibo richiudendosi in stanza.
Sembra molto più giovane vestito semplicemente e completamente struccato. E anche molto delicato.
Questo è il primo contatto diretto che ho con lui..
Nei giorni successivi che sono sempre caotici e senza respiro mi scopro ad aspettare la prossima volta che mi rivolgerà la parola.

Spesso condivido il mio cibo con lui...
.... Sono di nuovo qui fuori dalla sua porta, oggi sul tavolino ho 2 porzioni di ravioli sardi al pomodoro, e 2 cotolette alla milanese con verdure cibo italiano quindi.
Anche oggi non ha mangiato siamo tornati tardi e lui si è infilato subito in camera sua stanchissimo.
Ma il profumo del cibo per asporto dopo un po' lo convince ad uscire...
Ha i capelli umidi una maglietta grigia stropicciata e il solito pantaloncino corto striminzito.
Noto che non ha peli sulle gambe è completamente liscio e ha sempre quel buon profumo.... È un profumo di marca che conosco ma su di lui è più intenso più buono.
Avanza incerto.
-ciao... Cosa mangi JK?
-ciao...
Faccio finta di niente mentre mi ingozzo con un raviolo....
-c'è un detto lo sai.... Chi mangia solo muore solo...
Mi va di traverso il cibo e devo bere...
-Vedi... Vedi...
Fa lui ridendo.
-ma vaffaculo va... Scherzo... Cosa vuoi ravioli sardi o cotoletta...?
Ride ancora per la mia risposta
-ravioli e un pezzo della tua cotoletta.
Si accaparra subito una confezione di ravioli. Taglio mezza cotoletta per poi rendermi conto che non ho dove mettergliela allora prendo un tovagliolo e gliela porgo.
Non se ne va via e resta in piedi sbocconcelandola davanti a me...
-Hai una famiglia JK?
-no e tu?
-non qualcuno che conti
Mi risponde emblematico.
-Buona la cotoletta... Prendila anche la prossima volta...
-Jimin non sarebbe più semplice se mi dicessi cosa vuoi così te lo ordino.
-mi piace mangiare quello che scegli tu... Tanto ordini sempre di più...
E se ne va richiudendosi in stanza non prima di avermi strizzato un occhio.

La mattina stiamo andando verso l'aeroporto siamo nella solita limousine, Jimin, RM ed io.
Jimin è particolarmente agitato cerca freneticamente qualcosa nel suo zainetto.
-ti manca qualcosa Jimin.... Possiamo aiutarti?
Gli chiede RM dato che il suo manager è nell'auto più avanti.
-il caricatore del telefono... Devo averlo dimenticato ed è quasi scarico.
Dice disperato.
Apro il mio di zainetto e glielo porgo, ho notato che abbiamo lo stesso modello di cellulare.
-sei destinato ad essermi di aiuto JK...
Dice sorridendomi apertamente
-casualità.... Solo casualità...
Gli rispondo se non altro perché RM mi guarda incuriosito.
-stiamo andando a Londra, ci informa RM nel pomeriggio Jimin ha un'ospitata in uno dei programmi musicali più in voga del momento.
Ci sarà la ressa solita prima di entrare.
Jimin ti fermerai a fare i consueti gesti di saluto quando sarai vicino all' entrata non prima, altrimenti sarai più a rischio.
Jimin annuisce.
-JK indossa questo.
Mi passa un bustino anti proiettile leggerissimo lo guardo sorpreso...
-il mio peggior haters è londinese nel suo ultimo post ha detto che mi piantera' una pallottola in testa ecco il perché del bustino....
Mi spiega Jimin, inforcando di nuovo gli occhiali scuri.
-tu lo metti?
Gli chiedo d'istinto.
-ma sei fuori? Avrò una maglietta di Versace attillatissima... Non posso si vedrebbe e lo sponsor non l'accetterebbe.
Quando siamo fuori in attesa dell'imbarco mi avvicino a RM
-se rischia così tanto.... Non si poteva fare un intervista in differita?
-dillo al suo manager... Lo dà in pasto a tutti da sempre... cerca di ottenere il massimo del possibile.
Non impicciamoci Jk.
Jimin è oro.... Continuo costante...

Lo guardo e un po' mi intenerisce sta giocando al telefono incurante di quanto avviene intorno a lui... Non vede quei flash dei fotografi d'assalto o quelle fans che lo aspettavano all'entrata.
Fino a quando alza il viso... E mi fa cenno di avvicinarmi...
-JK... Patatine.... Non è che ne trovi un pacchetto? Dovrebbe esserci il bar dietro l'angolo mi sembra di averlo visto quando ci siamo passati. Non ho mangiato.
Il suo sguardo è supplichevole... Faccio in modo che ne abbia uno... Chiamo uno dei ragazzi e ce lo mando, dato che io ho l'ordine di non allontanarmi da lui.
Mi preoccupo comincio a preoccuparmi.... E non va bene.
Durante l'intervista sto dietro alle telecamere ma in un punto dove posso vederlo, incontro un paio di volte I suoi occhi... E comprendo qualcosa che mi fa paura.
Io voglio che sappia che sono qui, inconsapevolmente mi sono messo in un punto ben visibile.
E lui mi cerca con lo sguardo per essere certo che io ci sia.

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