La Radura

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Era passato qualche giorno dal ritorno ad Hogwarts e tutti avevamo ripreso le nostre vite di sempre. In pochi giorni il carico di compiti era aumentato, mi capitava spesso di rimanere sveglia fino a tarda notte a studiare in sala comune e sentivo gli esami sempre più vicini. Mi svegliai presto, diedi il buongiorno alle altre ragazze e andai in bagno per fare una doccia veloce. Indossai la mia divisa, presi il mio zaino e la mia bacchetta e scesi a colazione. Nella sala grande c'era il solito brusio mattutino, gli studenti conversavano allegri ai tavoli, alcuni con la testa nel piatto altri con gli occhi già sui libri. Raggiunsi i miei amici e mi sedetti insieme a loro.
Buongiorno, dov'è Lee?- dissi, guardandoli tutti e sorridendo.
I loro visi erano cupi e preoccupati, Hermione reggeva in mano l'edizione di quella mattina della Gazzetta del Profeta e la stringeva così tanto che temetti l'avrebbe strappata.
Lee è con Angelina- rispose Ginny.
Che cosa succede?- chiesi.
Evasione di massa da Azkaban. Sono evasi dieci prigionieri- disse Harry, prendendo dalle mani di Hermione il giornale e porgendomelo. Sgranai gli occhi e lo presi per leggerlo. Quando posai gli occhi sulle dieci foto, i brividi mi pervasero tutto il corpo e d'un tratto tutto divenne freddo. Il primo nome che lessi e che mi fece rabbrividire ancora di più fu quello di una strega, mia cugina.
Bellatrix Lestrange, Augustus Rockwood, Antonin Dolohov... non è possibile- mormorai.
Dicono che Black potrebbe averli aiutati e che la sua evasione sia collegata con questa- disse Harry.
Sto leggendo- ringhiai, chiusi il giornale velocemente e lo buttai sul tavolo -E i dissennatori non hanno fatto assolutamente nulla- dissi.
È molto probabile che siano dalla parte di Voldemort- disse Hermione, Ginny e Ron annuirono.
Stupendo. Chissà se Felpato e gli altri lo sanno già... è incredibile, sono sconvolta. Bellatrix Lestrange è evasa- dissi.
Perché, Dolohov?- disse George -È stato lui ad uccidere i fratelli di nostra madre- ribattè.
Cosa?- domandai sconvolta, guardandolo in faccia.
Si, durante la prima guerra magica. Io e Fred portiamo i loro nomi, Gideon e Fabian- disse.
Io non lo sapevo, mi dispiace tanto. Ognuno di loro ha fatto delle cose orribili e adesso sono fuori, liberi di fare del male ancora... è rivoltante- dissi disgustata, stringendo la mano a George.
È vero, è inconcepibile- borbottò Ginny.
Mi è passata la fame- ammisi, spingendo via il piatto pieno di uova e pancetta che George mi aveva rifilato poco prima.
Bevi questo, almeno- disse George, porgendomi un bicchiere di succo di zucca.
Sorrisi e decisi di farlo contento, finii il succo in pochi secondi poi mi alzai e presi il mio zaino -Ci vediamo dopo a lezione, devo parlare con Piton- dissi.
Non è al tavolo degli insegnanti, dovrebbe essere già in classe- disse Fred, ispezionando con lo sguardo la sala grande.
Perfetto, a dopo- dissi, e mi avviai verso l'uscita della sala grande. Percorsi i corridoi velocemente e raggiunsi i sotterranei. La porta dell'aula di pozioni era aperta e Piton stava sistemando gli ingredienti per la pozione del giorno e il calderone sul suo tavolo, mi fermai davanti alla porta e bussai. Piton alzò la testa e si accorse di me.
Buongiorno, signorina Bl... Moore- si corresse subito, accorgendosi che gli studenti sarebbero potuto arrivare da un momento all'altro e sentirci.
Buongiorno, professor Piton- risposi, posando il mio zaino sul primo banco della fila -Volevo dirle grazie. Non sono venuta a parlare prima perché non avevo niente- dissi, tirai fuori dallo zaino un cofanetto di legno e lo posai sul suo tavolo. Piton mi guardò con le sopracciglia aggrottate e uno sguardo confuso, poi lo prese e lo aprì, le sue sopracciglia schizzarono in alto -Non doveva farlo- disse.
Grazie del regalo, professore. È davvero molto bello- sorrisi sincera.
Lo apprezzo ma non doveva ricambiare- rispose Piton.
Sono solo piccole scorte di ingredienti per le sue pozioni, nulla di che- risposi, lui fece uno dei suoi sorrisetti tirati e lo ripose con cura su uno degli scaffali.
Mi dispiace per quello a cui ha dovuto assistere quel giorno a casa sua, signorina- disse.
Della lite non voglio sapere nulla, però perchè Harry era lì?- chiesi, Piton parve confuso.
Il signor Potter non le ha detto nulla al riguardo delle lezioni di Occlumanzia che sta prendendo?- disse.
Non ne sapevo nulla. È per via dei sogni strani e di Voldemort?- chiesi sconcertata.
Si, esattamente. Lui è debole però, non ha nemmeno la metà del talento che lei hai dimostrato l'anno scorso. Lei ha imparato a tenere chiusa la mente sempre, lo percepisco anche adesso- asserì -Non si illuda, però. Lei è brava ma Tu-Sai-Chi potrebbe facilmente superare le difese che lei ha sulla sua mente- concluse.
Ne sono consapevole, per questo intendo continuare ad esercitarmi con l'Occlumanzia- risposi -Dia tempo a Harry di imparare, sono sicura che diventerà bravo- replicai.
Potrebbe essere un problema per lui se non lo diventasse- disse Piton.
Anche io, professore, ho avuto bisogno di tempo per imparare. Harry ce la farà. Grazie ancora per la piuma- dissi.
Grazie a lei per il cofanetto delle scorte, adesso vada a lezione. Si muova, forza!- disse, trattenni un sorriso e, dopo aver preso il mio zaino, corsi via. Raggiunsi la classe di Trasfigurazione in pochi minuti, entrai e mi sedetti accanto ad Alicia. La lezione iniziò e io mi appuntai mentalmente di fare la ramanzina ad Harry per non avermi detto nulla sulle lezioni di Occlumanzia con Piton, poi mi concentrai sulla professoressa McGranitt.

//Just The Way You Are♡//George WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora