Ferite Del Cuore

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Era finalmente arrivato il tanto atteso giorno di Natale. Avevamo passato tutti i giorni che lo precedevano a decorare l'intera casa, ognuno di noi aveva partecipato e le decorazioni erano decisamente dappertutto. Ginny aveva anche appeso del vischio alla porta della cucina e di conseguenza come da tradizione se due persone entravano in cucina e passavano sotto il vischio dovevano per forza baciarsi. Ginny, se questa tradizione non veniva rispettata, diventava un'arma potenzialmente mortale. Questa situazione creava spesso scenari esilaranti, come quando Harry e Ron si erano trovati sotto al vischio e si erano guardati schifati per poi darsi una pacca sulla spalla oppure quando io mi ero trovata a passare insieme a Fred e l'avevo baciato sulla guancia sotto lo sguardo attento e poco entusiasta di George. Altre volte creava scenari imbarazzanti, come quando Tonks si era trovata a passare insieme a Remus e l'atmosfera era diventata alquanto pesante, stessa storia quando a passare erano stati Sirius e mia madre.
Quel giorno a Grimmauld Place regnava un'atmosfera allegra e spensierata, appena svegli avevamo aperto tutti i nostri regali poi eravamo scesi a colazione, dove Molly ci aveva rimpinzato ci cibo e poi dopo pranzo avevamo viaggiato fino al San Mungo per augurare un buon Natale al Signor Weasley. Arrivati lì avevamo trovato il signor Weasley seduto sul suo letto mentre mangiava un tacchino, avevamo iniziato a parlare e Molly si era accorta delle nuove fasciature del marito e le era quasi preso un colpo quando era venuta a sapere che le ferite di Arthur erano state ricucite alla babbana con i punti di sutura. Io, Bill e i gemelli eravamo fuggiti via alla vista di Molly rossa di rabbia e c'eravamo rifugiati nella sala da tè dell'ospedale.
Arrivati nella sala da tè, io e i ragazzi ci sedemmo ad un tavolo lontano da tutti gli altri presenti ed io ordinai subito un tè caldo perché stavo congelando.
Secondo voi papà è ancora vivo?- disse Fred dubbioso.
Secondo me l'ha ucciso- disse George, facendo spallucce e posando un braccio attorno alle mie spalle.
Perché dovete essere sempre così tragici?- dissi.
Perchè conosciamo la mamma- rispose cupo Fred, scambiandosi un'occhiata con il gemello e Bill.
Ci spalla vivi se solo respiriamo- replicò George.
Non esagerate- sbuffò Bill, incrociando le braccia al petto.
Amore, il problema è che quando voi respirate succedono disastri. Per questo vi sgrida- dissi.
Ha ragione- asserì Bill.
Da che parte stai, fratello ingrato?- disse Fred, rivolgendogli uno sguardo di disprezzo.
Amelia ha ragione, siete degli uragani- rise lui, scompigliandomi un pò i capelli -Allora cosa sceglierai di fare dopo la fine della scuola? I gemelli mi hanno detto che hai degli ottimi voti in praticamente tutte le materie, quindi potresti fare di tutto- mi chiese con un sorriso.
Non lo so di preciso, però vorrei continuare a studiare le creature magiche e magari diventare una Magizoologa o una Professoressa di cura delle creature magiche- dissi, George mi sorrise, sapeva del mio desiderio di continuare a studiare nonostante il lavoro ai Tiri ed era felice per me, inoltre non potevo dire altro in quanto i gemelli non avevano ancora annunciato il loro progetto a tutta la famiglia.
Hai mai pensato alla carriera da spezzaincantesimi?- domandò Bill.
Ho pensato più o meno a tutte le carriere, Bill, e quelle che mi attirano di più sono la Magizoologa e la Professoressa- risposi, bevendo un sorso dalla mia tazza.
È una piccola enciclopedia delle creature magiche- sorrise George, baciandomi la tempia, gli sorrisi di rimando e gli diedi un bacio.
Dopo qualche ora tornammo a Grimmauld Place. Molly si era calmata, probabilmente dopo aver terrorizzato il povero Arthur doveva essersi data un contegno,e non appena ebbe messo piede in casa si fiondò in cucina per la cena.
Sirius era su di giri e, seduto al tavolo della cucina, canticchiava un motivetto di sua invenzione che ormai tutti in quella casa avevamo imparato. Io e George, sentendolo cantare, ci avvicinammo, ignorando il vischio e guadagnandoci un'occhiataccia di Ginny.
Tu scendi dalle stelle o Fierobe-e-ecco!- cantammo in coro, mio padre ci guardò in silenzio poi scoppiò a ridere e noi con lui.
Come osate cantare la mia canzone?- disse, ridacchiando e bevendo un sorso di Whisky Incendiario.
Papà, sono giorni che canti questa canzone ormai, credo la sappia anche la nonna sulla parete all'entrata- dissi.
Anche Kreacher la conosce, amore- aggiunse George.
Giusto!- esclamai io, puntandogli un dito contro.
Siete fastidiosi!- sbuffò mio padre -Allora, come sta Arthur?- chiese a George, subito dopo.
Sta meglio, anzi molto meglio. Credo si sia fatto ricucire le ferite con delle cose babbane, com'è che ha detto? Punti di tusura?- disse.
No, Georgie, è sutura non tusura- precisai, ridendo a crepapelle sotto lo sguardo offeso di George.
Io non so tutte queste cose babbane, va bene?- mise il broncio, incrociando le braccia al petto e sedendosi sulla sedia accanto a quella di mio padre.
Lo so- gli dissi dolcemente, passando una mano sulla sua guancia -Vado ad aiutare Molly e la mamma, a proposito dov'è papà?- dissi.
Oh... penso sia morto di sopra, ce ne faremo una ragione- rispose Sirius, facendo spallucce e abbandonandosi sullo schienale della sedia.
Lo prendo come un "È di sopra a riposare"- alzai gli occhi al cielo, diedi un bacio sulla guancia a Sirius, uno sulle labbra a George e andai ad aiutare in cucina. Vidi con piacere che anche Ron e Fred erano stati schiavizzati da Molly, e non sembravano molto felici della cosa in quando esibivano una faccia imbronciata e oltraggiata.
Oh, guarda, mamma!- disse Ron puntandomi un mestolo contro, con aria apparentemente innocente -C'è Amy, posso andare?- ribattè.
No, continua a mescolare quella zappa, Ronald- rispose con ferocia, il rosso abbassò la testa e, borbottando, si rimise a lavoro. Fred ad inveire contro la madre neanche ci provò e abbassò la testa sulle patate che stava sbucciando, afflitto. Alla fine della cena tutti gli adulti erano un pò alticci e presi dalle loro conversazioni mentre noi altri li ascoltavano divertiti. Quelli completamente andati erano Sirius e Tonks, che si stava praticamente addormentando sulla spalla di Remus che nel mentre cercava di scrollarsela di dosso.
Lasciami stare, Remus!- biascicò, strofinando la guancia sulla sua spalla.
Nymphadora...- disse calmo il mio padrino, chiudendo gli occhi e strofinandosi l'attaccatura del naso -sei ubriaca, che ne dici di andare a dormire?- riprese.
Dormire... dovrei dormire? Dove e perché?- ribattè lei.
Si, credo proprio che dovresti dormire. Sei ubriaca, Nymphadora, e stai facendo cose di cui potresti pentirti- ribattè.
Tonks borbottò qualcosa e si rimise dritta, posando un gomito sul tavolo e tenedendosi la testa -Non chiamarmi mai più Nymphadora, te l'ho ripetuto un milione di volte- disse, guardandolo con il broncio.
Va bene, Tonks, ora vai a dormire- annuì Remus.
Vado a casa- bisbigliò lei alzandosi dalla sedia.
Non vai a casa in queste condizioni- obiettò lui, trattenendola dal polso.
Cosa ti importa...- sbuffò lei, allontanandosi verso la porta.
Io, che avevo ascoltato tutta la conversazione con attenzione, mi alzai e posai una mano sulla spalla di George -Tieni d'occhio mio padre, per favore- dissi, accennando a Sirius che stava raccontando cose divertenti sui suoi anni ad Hogwarts. George annuì e sorrise, io seguì Tonks e Remus fuori dalla cucina.
Lasciami andare a casa!- sentì dire, dal fondo del corridoio.
Sssh! Tonks, per favore, non urlare e ragiona. Non puoi andare a casa, da sola, in queste condizioni. Ci sono delle stanze in più qui, lo sai, resta e andrai via domani mattina- suggerì il mio padrino.
Sei un insensibile! Prima fai il gentile poi mi ignori e poi fai di nuovo il gentile. Io non ti capisco, Remus- piagnucolò Tonks, tirando su col naso.
Va tutto bene?- dissi, avvicinandomi lentamente.
Si, vai di là, Amelia- sorrise stanco Remus.
Remus, sto cercando di aiutare- risposi.
Non ce n'è bisogno, vai- ripetè.
Io credo di si- risposi, accigliata -Lei è mia cugina, lascia fare a me- dissi.
E io sono il tuo padrino e ti dico di andare di là- ribattè.
Bè, non è che tu te la stia cavando molto bene, no?- replicai acida, fulminandolo.
Remus si ammutolì, guardò me e poi Tonks e si fece indietro di qualche passo.
Dora, che ne dici se per stanotte resti qui? Dormirai nella stanza con me, Ginny e Hermione, ti faremo compagnia- dissi dolcemente, posandole una mano sulle spalle.
Con lo sguardo fisso su Remus, appoggiato alla parete con lo sguardo basso e le mani in tasca, annuì- Va bene, andiamo?- biascicò.
Certo, Dora- sorrisi e la guidai al piano di sopra. La aiutai a indossare uno dei miei pigiami, perché barcollante com'era non ce l'avrebbe mai fatta da sola, e la accompagnai fino al letto. Appena posò la testa sul cuscino lei si addormentò subito, le rimboccai le coperte e scesi di nuovo al piano inferiore, stavolta con un cipiglio severo per Remus, che trovai nell'esatta posizione in cui lo avevo lasciato.
Tutto bene?- chiese, rimettendosi dritto.
Se così si può dire. Mi spieghi cosa cosa hai in testa? Lei ha ragione, ti comporti male- dissi.
Non mi comporto male, le ho solo detto di andare a riposare- mi rimbeccò lui.
Le hai impedito di andare a casa- ribattei.
Si sarebbe fatta del male se si fosse smaterializzata o avesse usato una scopa in quelle condizioni- disse lui.
Ovviamente! Ma avresti potuto accompagnarla tu a casa, al contrario l'hai fatta rimanere qui- dissi, alzando un pò la voce.
Non usare questo tono con me- mi rimproverò.
E tu non cambiare discorso!- ribattei -La verità, Rem, è che ti importa di lei più di quanto tu voglia far credere... volevi che rimanesse qui- continuai, lui rimase in silenzio.
E allora perché ti comporti in quel modo con lei, la ignori poi sei gentile... che ti prende?- sospirai esausta.
Non mi prende niente, Amelia. A volte se tieni veramente ad una persona devi rinunciare a lei- rispose.
È la cosa più sbagliata che potessi dire, Remus- risposi.
Sono cose da adulti, va a letto anche tu- si passò le mani sul viso e mi guardò severo.
Adulti, infatti... a me sembra di parlare con un bambino- lo guardai seria e tornai in cucina.
Raccontai a Ginny e Hermione che Tonks dormiva già nella nostra stanza e, dopo aver dato la buonanotte a tutti, salimmo nelle nostre camere. Mi cambiai e andai nella camera dei ragazzi per salutare George, quando Fred uscì dalla stanza per andare in bagno noi rimanemmo da soli.
Sembri nervosa- disse George, circondando i miei fianchi con le braccia e stringendomi al suo petto.
Piccolo battibecco con Remus- spiegai brevemente, con un sorriso.
Capisco- disse, baciandomi la fronte -Passerà, sta tranquilla- sorrise.
A volte mi fa così infuriare!- ringhiai afflitta.
Ehi, piccola grifona, mantieni la calma- ridacchiò George -Cos'è che ti ho appena detto? Si risolverà tutto. Ti va di dormire qui?- chiese, accarezzandomi il viso con le sue grandi mani calde.
Non puoi neanche immaginare quanto lo vorrei...- dissi, sincera.
E perchè non puoi?- chiese, con un dolce broncio deluso.
Sorrisi e lo baciai -Perchè nella mia camera c'è Tonks, che non sa mantenere i segreti. E se scoprisse che non ho dormito nel mio letto, presa dalla foga di conoscere chissà quali dettagli, spiffererebbe tutto e i miei due padri ci ucciderebbero- spiegai.
Ah, tu racconti le mie performance in giro! Capisco, ti piacciono così tanto da raccontarle- rise di gusto.
Certo che non racconto come noi facciamo... insomma, George!- gli diedi uno schiaffo sulla spalla e girai il viso dall'altra parte.
Stavo scherzando, scema. Bè, allora buonanotte e buon Natale- sussurrò, baciandomi subito dopo.
Notte, ti amo- risposi io, sorrisi e lo baciai per poi uscire dalla stanza.
Tornai nella mia e mi sdraiai nel mio letto. Pochi minuti dopo qualcuno bussò alla porta, le altre ragazze dormivano e fortunatamente sembravano non essere state disturbate dal rumore, mi alzai e la aprì.
Perdoneresti il tuo padrino per essere stato così stupido?- disse Remus con un piccolo sorriso colpevole sul volto. Sbuffai e uscì dalla stanza, richiusi la porta e incrociai le braccia.
Che cosa c'è, Remus?- chiesi.
Quello che ho detto. Mi dispiace per averti trattato male, so che volevi solo aiutarmi. Sono stato troppo duro con te- disse dispiaciuto.
Non devi chiedermi scusa. Piuttosto voglio delle spiegazioni, perché la eviti?- chiesi.
Te l'ho già spiegato, solo non è possibile, Amy- disse.
Ma perché?!- domandai -Remus, io l'ho capito che senti qualcosa per lei- dissi.
Forse hai ragione, ma non posso metterla in pericolo- sussurrò.
Di che cosa stai parlando? Quale pericolo, Remus? Non c'è nessun pericolo- ribattei, tirandolo da un braccio per allontanarlo dalla porta della camera.
Io sono il pericolo! Sono una specie di mostro, sono un lupo mannaro, sono potenzialmente mortale- rispose.
Quindi pensi questo di te stesso? Che sei un mostro che uccide le persone?- dissi ferita.
Si... lo penso- ammise.
Tu non sei un mostro. Hai tutto perfettamente sotto controllo. E poi dov'è il Remus che quando a scuola mi prendevano in giro mi diceva che bisogna accettarsi per come si è? Cos'è, questo non vale per te?- dissi.
Ma io non sono una bambina di cinque anni che fa sbocciare i fiori con le mani e che altri bambini di cinque anni prendono in giro chiamandola strega, Amelia- disse.
È uguale, dovresti accettarti così come sei- dissi.
Immagina tu e George. Tu sei un lupo mannaro che ad ogni luna piena si trasforma e ami George, ma sai che amandolo e stando con lui potresti metterlo in pericolo, dimmi, lo faresti? Metteresti in pericolo la persona che ami?- disse.
Ma tu non sei pericoloso- dissi in un sussurro - E a lei non importa se sei un lupo o no- ribattei, Remus scosse la testa.
Mi dispiace ma è così, Amy. Scusami per prima, adesso va a riposare, d'accordo?- sorrise debolmente e mi voltò le spalle.
Posso dirti una cosa?- dissi, lui si fermò e si girò ancora.
Certo, dimmi pure- rispose.
Remus, è il lupo a far parte di te non tu a far parte del lupo- dissi.
Remus sorrise, si avvicinò e mi tirò a sè abbracciandomi e baciadomi la fronte.
Sono fortunato ad averti come figlioccia- disse.
Non scordarti quello che ho detto- dissi, staccandomi dall'abbraccio.
Non lo farò. Promesso- rispose, poi andò via e io rientrai nella mia stanza.

//Just The Way You Are♡//George WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora