Aaron pov's
"Allora, lei dov'è?" Chiesi appena vidi i miei bodyguard entrare nel mio studio, il silenzio che aleggiava nella stanza non faceva altro che innervosirmi "quindi è riuscita a scappare!" sobbalzarono quando alzai la voce, i miei occhi luccicavano dalla rabbia "chiamate il dottore e portatelo qui" ordinai senza neanche guardarli.
La sua ostinazione nel sfuggirmi mi fa solo che impazzire, anche rinchiuderla in una camera blindata non è servito a nulla. Lei continua a respingermi! A respingere qualcosa su cui non ha nemmeno voce in capitolo. Non spetta a lei questa decisione ma al fato.
"Sarebbe meglio che ti calmassi altrimenti finirà male" disse il dottore entrando tranquillo "e di buon grato mi sapresti dire come faccio quando la mia partner è appena fuggita da me?!" Il suo sguardo si abbassò di colpo " se non sbaglio di consigliai di prendere un Omega che fosse obbediente, non quella specie di mostro" al suo commento mi spuntarono le falci e le unghie "ti conviene stare zitto se non vuoi che la tua testa rotoli sul tappeto" lo sentii deglutire "ora trovala" senza che dovessi aggiungere altro se ne andò. Ora mi toccava solo trovare un modo per tranquillizzarmi, mi sarebbe bastato anche solo il suo odore, mi ritirai nella sua stanza mettendo tutto apposto, le lenzuola nel letto dove finii con lo stendermi a dormire. Riuscii anche a sognarla mentre mi dormiva a fianco con gli occhi chiusi dalla ciglia lunghe e scure, il volto rilassato dove spiccavano le labbra carnose e rosa.
Non posso biasimarla se ha deciso di scappare, sono sempre stato un mostro e continuerò ad esserlo. Era con lei che mi sentivo umano, provando emozioni e sensazioni mai avute prima.
Guardai il soffitto ricordando la storia che mi raccontava mia madre da piccolo, risi "proprio come la bella e la bestia" peccato solo che diventare buono non mi è possibile. E che il suo destino rimarrà quello di essere mia prigioniera in questo castello che tanto odia.
Mi alzai di fretta con l'idea geniale di trovarla da solo "in fondo la caccia mi ha sempre eccitato da morire" sorrisi alle guardie prima di uscire dal portone alla ricerca della mia pecorella smarrita.Alene pov's
Mi accovaccia sotto una roccia convessa, per riprendere fiato. Inutile correre quando può sentire il mio odore ovunque. L'inquietante silenzio intorno a me mi fece rabbrividire, mentre pensavo ad un modo per nasconderlo. Anche se mi fossi cosparsa di letame avrebbe raggiunta lo stesso, finché a cercarmi sono le sue guardie depistarli e semplice, ma se a cercarmi e lui allora, il tempo a disposizione si accorcia.
Sentii un ruggito squarciare il silenzio seguito da un urlo, corsi verso quella direzione senza nemmeno pensare alle conseguenze, i miei artigli erano usciti pronti a squarciare come le mie zanne a mordere. Quando i miei occhi felini incrociarono quelli dell'orso mi sollevai non fosse una delle guardie, ai suoi piedi si stendeva un bambino gravemente ferito dell'animale. Ringhiai per metterlo in guardi prima di saltargli addosso mordendogli il collo. Avevo così tanta rabbia repressa che lo ridussi in condizioni pessime.
Dopo lo scontro ero a pezzi, i miei muscoli erano stanchi il sangue che usciva dalla schiena graffiata mi stava facendo perdere i sensi, mi chinai sul bambino per vedere come stesse, sembrava respirare ancora anche se con un braccio a pezzi e la testa sanguinante. "Tutto bene..?" Non riuscii a sentire la risposta perché si fece tutto nero e qualcosa di pesante mi spinse a terra.
Svenire non era parte del piano, non avevo tempo da perdere, mi devo svegliare! Adesso!
Quando riaprii gli occhi la luce accecante di un nuovo mattino mi abbagliò, mi sedetti su quello che sembrava un letto, pieno di pelli di animali, mi toccai la testa pesante come una roccia, mentre il resto del corpo era ancora intorpidito. Quando mi guardai intorno mi ritrovai in una stanza, l'ansia pervade il mio corpo e l'adrenalina mi mosse le mie gambe fuori da quella stanza finì ad arrivare a quella che mi sembrava l'uscita della struttura, "te ne vai di già?" Una voce gentile e calma mi bloccò dall'uscire, quando mi voltai trovai un ragazzo con un vassoio in mano "ti stavo portando la colazione, avrai sicuramente fame dopo aver dormito per tre giorni, vieni a mangiare con noi" lo seguii senza dire nulla. Facendomi strada verso una sala da pranzo molto piccola "lui è Lucas mio figlio" granai gli occhi per un momento nel guardare il bambino di quasi 4 anni e il ragazzo che ne dimostrava 27, passai lo sguardo dall'uno all altro più volte nell'intento di capire il collegamento quando un odore insolito mi pervade le narici, "ah si mi sono dimenticato di dirti che siamo vampiri" disse il castano come se fosse una cosa normale, indietreggiai di qualche passo alla sconvolgente notizia, non avendone mai incontrato nemmeno uno, ma sapendo dai libri che mi raccontava mia madre fossero dei mostri veri e propri.
Poi guardai il bambino mangiare il toast con il burro e quasi scoppiai a ridere,i sedetti "io sono Alene, un Omega" dissi sorridendo ad entrambi mentre prendevo un pezzo di ciambellone "lo immaginavo emani un buon profumo" disse il ragazzo sorridendomi prima di passare il bicchiere di latte al figlio "papà non ti sei presentato" gli ricordo quest ultimo "oh cielo hai ragione, io sono Vincent, ho saputo da Lucas che gli hai salvato la vita, ti ringrazio" sorrisi senza accorgermene "voi avete salvato la mia, quindi siamo pari" dissi guardai fuori dalla finestra in uno stato d'ansia, mi chiedevo se avevo del tempo per fare colazione, dove sarei potuta andare e se avessi messo in pericolo i miei aiutanti, "su questo non ti devi preoccupare, l'intera casa emana odore di Vampiro, non ti verrà a cercare qui" impallidii per un istante, "posso leggere nel pensiero, mentre Lucas può guarire le ferite" disse tranquillamente passandomi del caffè, guardai la mia schiena completamente normale, non sapevo più cosa dire, ma immagino non c'è ne fosse bisogno "puoi rimanere qui per quanto vorrai, o finché non troverai un posto in cui stare. Siamo solo noi due e nessuno sa che sei qui" sospirai sollevata, ma passai comunque il resto della colazione in silenzio a mangiare. Ero affamata e stressata. Senza rendermene conto mi addormentai sul tavolo.
Posso davvero fidarmi e smettere di avere paura? Non credo, allora perché il mio corpo crede a ciò che ha detto, come posso rilassarmi davanti due sconosciuti.
Se anche me ne andassi non avrei posto dove stare, ne cibo da mangiare, o qualcuno che mi possa proteggere.
Sentii delle braccia circondarmi, i suoi leggeri passi risuonare nelle orecchie, la sua voce gentile rassicurarmi prima di sprofondare nelle lenzuola.
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Buongiorno a tutti!
Ecco un altro capitolo, che spero vi piaccia!
Grazie mille del vostro supporto anche se la storia non è delle migliori.
Farò del mio meglio.
Pensavo anche di iniziare una fan fiction su My Hero Academia.
Per chi lo conosce, fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate!
Grazie a tutti siete fantastici ❤️
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"I'm your Alpha."
FanfictionPer chi fosse interessato a storie problematiche, siete nella storia giusta!!!! Alene Evans, sembrava essere tutto tranne che una normale adolescente, il suo impetuoso carattere spesso screditato dalla madre, non era mai stato compreso. Molti aspet...