"You can't control your feelings"

Alene pov's
"Alene.. è ora di cenare" aprii gli occhi intorpidita "non ho fame" mi voltai "sono giorni che non mangi e che non esci da questa stanza. Non ti fa bene rimanere qui" sentii le mie ossa doloranti ad ogni respiro che facevo "ti porto qui la cena, e se non la mangi sarò costretto ad imboccarti" gli rivolsi un sorriso riconoscente.
Non so nemmeno quanti giorni siano passati, il tempo in questa stanza non scorre. Passo le mie giornate a letto.
Secondo Jack, presto sarò di nuovo in calore e che probabilmente il mio cambiamento d'umore sia dovuto agli ormoni.
Anche se non voglio ammetterlo, conosco bene la ragione delle mie condizioni. Non riesco a toccare cibo, perché non ho fame. Non riesco a dormire, perché se lo faccio sogno lui. Non riesco a fare altro che stare a letto a pensare, al perché.
Sono così patetica, che spesso piango di una solitudine che non concepisco. È la prima volta che non mi comprendo, come sia nata una parte di me che non sapevo ci fosse, completamente sconosciuta.
Più tento di capirla e più mi viene mal di testa. Tutta quell'insistenza, la sua eccitazione, la sua ossessione per me. Finita dopo due notti.
Della prima ricordo poco e della seconda preferirei non ricordare.
Il motivo per cui non sono in calore è questo, mi sto costringendo a non averlo, perché so perfettamente chi vorrei al mio fianco in quel momento. Mi sto costringendo a non volerlo.
"Guarda ci stanno le fragole! E ti ho portato anche dello zucchero" mi voltai verso Romeo il quale mi porse il vassoio con il necessario.
Iniziai a mangiare le fragole dopo averle immerse nello zucchero, presa nei miei pensieri fissavo il vuoto.
Una volta finite le fragole gli porsi il vassoio aspettando che lo prendesse, sentii una sensazione calda passarmi sulle labbra piene di zucchero. Guardai i suoi occhi celesti i quali mi fissavano mentre con le labbra portava via ogni residuo "io posso farti dimenticare" mi fissava come se mi volesse divorare all'istante, gli posai un bacio sulla guancia cercando di addolcirlo.
"Che ne dici di organizzare un ballo per domani? Inviteremo 200 persone, tanto cibo, tanto divertimento." Disse sorridendomi, ricambiai anche se non molto eccitata all'idea "mi piacerebbe vederti con un bel vestito" il senso di colpa mi pervase ricordando quanto lui facesse per me, annuii accentando l'offerta. "Chissà magari a fine serata potrò vederti senza" guardai il suo sguardo famelico il momento stesso in cui prese la mia mano per baciarne il dorso.
Qualcosa all'interno prese a divorarmi lo stomaco, nel scoprire a cosa alludesse.

Nel pomeriggio arrivarono le domestiche per aiutarmi nella preparazione. Mi fecero fare un bagno durante il quale mi lavoro ogni centimetro del mio corpo, una volta asciutta presi un vestito bianco. Lo scollo a barca era ornato da pieghe e da piccoli fiocchi rosa pallido, la gonna era ampia ma corta davanti e lunga dietro quel tanto da creare uno strascico.
Mi misero delle giarrettiere a rete molto fitte e anche esse bianche, il fatto che fossero visibili mi imbarazzava, ma mi rassicuravano che era di moda e che essendo un ballo in maschera nessuno mi avrebbe riconosciuto.
Indossai una maschera intera decorata di bianco e di rosa pallido, la quale per fortuna mi copriva tutto il viso, molto simile a quelle utilizzate durante il carnevale veneziano.
Nel momento in cui entrai affiancata da Romeo, arrossii notando lo sguardo di tutti volto verso di noi, notai subito che il suo completo era ornato dai miei stessi colori, rendendolo ancora più attraente anche se la sua maschera mi permetteva di ammirare solo metà del suo viso.
L'orchestra iniziò a suonare una dolce melodia mentre io e Romeo aprimmo le danze, sentii l'atmosfera all'interno del grande salone alleggerire il peso al mio interno.
"Salve a te bellissima fanciulla" mi voltai infastidita, il mio appetito era tornato ed essere interrotta nel momento in cui mi sto riempiendo il piatto non è la mossa giusta.
"Vedo che hai appetito" disse ridacchiando "spero tu mi abbia interrotta per dirmi qualcosa di importante" "volevo chiederti se hai un compagno, emani un buonissimo profumo e mi piacerebbe essere quella persona" di colpo tutta la spensieratezza aveva fatto largo alla paura.
Nel momento in cui mi voltai, notai una serie di sguardi posarsi furtivamente su di me, tutti gli Alpha presenti nella stanza riuscivano a sentire il mio odore e questo significava solo guai.
Con estrema lentezza appoggiai il vassoio, feci un inchino al ragazzo e con passo calmo mi diressi all'aperto.
Mi avvicinai di corsa alla fontana cercando di rinfrescarmi, un improvviso calore mi squagliava la pelle, "perché adesso.." dopo pochi istanti in cui sentivo tutto al mio interno bruciare, gli stessi polmoni mi portavano l'affanno, un dolore lancinante alla colonna vertebrale mi fece gridare prima che mi piegassi a terra. Nel momento in cui toccai il punto dolente afferrai qualcosa di soffice e nero, una serie di fitte alla testa mi fece appannare la vista, quando cercai di alzarmi sobbalzai alla vista del mio riflesso sull'acqua.
Mi erano spuntate le orecchie di un lupo completamente nere e appunta, come la coda lunga e soffice, le unghie e i canini stavano fuoriuscendo.
"Alene stai bene?" Guardai gli occhi celesti di Romeo mentre con le sue braccia mi sosteneva, guardava le mie orecchie e la mia coda con entusiasmo "sei in calore! Sarà meglio tornare nella tua stanza" il suo volto soddisfatto mi disgustò talmente tanto che mi distanziai "no" capii subito le sue intenzioni "non voglio" mi era difficile anche restare in piedi per quanto traballavo. Il suo sguardo si accesse di rabbia al mio rifiuto "non sei nella condizione di respingermi, non più" la sua presa sul mio polso mi fece urlare dal dolore sentendo la sua forza su di esso fratturarlo, gli graffiai la mano, inutilmente afferrò anche l'altro esercitando ancora più forza, ringhiai furiosa nel tentativo di morderlo sulla spalla, ne approfittò per stringermi contro il suo corpo impedendomi di scappare. "Romeo, LASCIAMI!" Sperai vivamente che urlare mi avrebbe aiutato, non permetterò che accada di nuovo. Non permetterò alla paura di bloccarmi, mentre si dirigeva verso la stanza, infilzai i suoi fianchi con le unghie "ugh, smettila di resistere perché è inutile. Nessuno ti verrà a salvare questa volta" sentii le lacrime cadere mentre mi portava nella stanza ormai lontani da qualsiasi aiuto.
È vero non verrà a prendermi stavolta, ma non fa niente penserò io a me stessa.
Una volta blindata la porta mi lasciò andare, presi un vaso che gli lanciai contro, purtroppo per me lo schivò facilmente "non capisco perché tu sia così testarda. Posso renderti felice" vidi i suoi passi avvicinarsi, presi una sedia per difendermi "rifiuto l'offerta" ringhiai, la lanciai contro la finestra rompendola in mille pezzi, senza aspettare ulteriormente presi quella via d'uscita, utilizzai l'albero accanto ad essa come salvagente quando caddi a terra mi sentivo a pezzi, avevo tagli ovunque da cui usciva sangue, il vestito era ormai in brandelli, i polsi si erano gonfiati e una gamba era completamente rotta.
La mia vista si stava appannando, "devo scappare.." quando alzai gli occhi una figura mi guardava dall'alto, sentii le lacrime uscire mentre realizzavo di essere in trappola.
Non sono riuscita a salvare me stessa.

Aaron pov's
Sentii dei vetri frantumarsi, preoccupato di cosa fosse mi precipitai a guardare la finestra del secondo piano completamente a pezzi.
La sedia con cui era stata rotta era ormai distrutta a terra, quando rialzai lo sguardo una figura vestita di bianco si era precipitata di sotto, utilizzando l'albero come freno alla caduta. Mi precipitai nel salvare la ragazza, quando ormai era troppo tardi. Era ai piedi dell'albero, piena di ferite e fratture in ogni parte del corpo. Quando notai le sue orecchie e la sua coda mi rilassai nello sperare che le sue cellule rigeneranti le avrebbero salvato la vita.
Nel momento in cui alzò il suo volto, rimasi sconvolto nello scoprire che la ragazza era Alene. Piangeva, mentre io non facevo altro che focalizzarmi sul suo corpo frantumato.
Quando chiuse gli occhi il panico si impossessò di me "oh no no! ALENE! Svegliati, AVANTI APRI GLI OCCHI" mentre ero in prenda al panico più totale, sentii quell'odore disgustoso arrivarmi alle narici "stalle lontano" i miei occhi inziarono ad accendersi alla vista di quel volto pallido, "sarà meglio che la riporti nella sua stanza" gli afferrai il polso proteso a prenderla "TU." Sentii la mia rabbia bollirmi nella vene mentre stringevo con ferocia le sue ossa spezzandole "lei stava scappando da te." Nel momento in cui il suo sguardo si accese costatai di avere ragione. Guardando le sue condizioni, compresi perfettamente le intenzioni di quel essere disgustoso. "Ahh!" "Risparmia le urla per dopo. Ho intenzione di spezzarti ogni ossa del tuo corpo." Il suo volto impallidì "non lo trovi divertente? No?" Scosse la testa mentre afferravo l'altro polso per frantumarlo "e allora PERCHÉ LE HAI PERMESSO DI ARRIVARE A TANTO!!" I canini crescevano come il luccichio nei miei occhi rossi come il sangue, "mi hai davvero stancato, dovresti ringraziare la Luna se la prima volta ti ho lasciato andare pacificamente. Eppure dovresti sapere dalla mia reputazione che non sono PACIFICO" sudava dalla paura, mentre annuiva con la stretta di mano gli disintegrai tutte e dieci le dita, colpendogli lo stomaco con un destro. Sputava sangue, mentre con le braccia si teneva l'addome "questo è il mio secondo avvertimento. Non c'è ne sarà un altro".
Con le falangi mi strappai la pelle sul polso porgendolo alle labbra di lei in modo che bevesse il mio sangue. Le cellule rigenerative di un Alpha hanno una guarigione più rapida ed efficace, spero solo che siano compatibili e che non lo espelli.
La portai in braccio fino al bosco in cui nessuno ci avrebbe potuto trovare. In quel momento decisi di occuparmi delle fratture e delle ferite, mentre era ancora priva di sensi, le tolsi gli indumenti.
Era peggio di ciò che mi aspettassi. I lividi coloravano il corpo di mille colori ed erano talmente tanti da essere il colore che primeggiava. Le strinsi i polsi riassestando le ossa, li fasciai con bastoni e pezzi del suo vestito, feci lo stesso con la gamba, stringendo più che potessi. Finendo con il leccare ogni ferita e livido presente sul suo corpo, ci misi mezz'ora per toglierne buona parte, dandole altro sangue. "Così dovrebbe andare meglio" mi tolsi la giacca elegante, la coprii con quella, prima di riprenderla in braccio e trasportarla a piedi fino a casa.
"Signorino cosa è accaduto a Miss Evans!" Lo ammonii con lo sguardo "prepara una stanza, presto si sveglierà e chiama un dottore" le diedi altro sangue sperando aiutasse alla rigenerazione delle ossa.
"Le ferite si stanno rimarginando, e le ossa si stanno riformando. È stupefacente cosa i tuoi poteri riescono a fare." Fissai il suo corpo ancora addormentato "devi stare attento Aaron, quando si sveglierà sarà in calore, cercherà di accoppiarsi e tu dovrai essere pronto alle conseguenze" annuii "conosco le conseguenze" "allora faccia attenzione, perché grazie al suo sangue il processo di guarigione è triplicato ma ha anche triplicato la sua forza, potrebbe essere lei a finire in quelle condizioni".
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Scusate il tremendo ritardo ragazzi, ultimamente ho passato un periodo difficile, che sto ancora cercando di superare.
Ma sono felice di aver ricominciato ad aggiornare la storia ci tengo molto.
E spero vi faccia piacere☺️
Buona lettura a tutti. Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate❤️

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