(Questo capitolo potrebbe presentare delle scene di violenza. Per chi sensibile prego di non continuare a leggere dopo il primo paragrafo)

"She's more myself
Than I am.
Whatever our
souls are made of,
her and mine
are the same."

Aaron pov's

Chiamai Joseph nella mia stanza. "Mi cercava signorino?" Chiede inchinandosi dopo essersi chiuso la porta alle spalle. Camminai avanti e indietro riflettendo su qualcosa che mi occupava la mente da tutta la notte, "signorino c'è per caso qualcosa che la turba?" Guardai lo sguardo apprensivo di colui che mi aveva praticamente cresciuto, mentre colui che avrebbe dovuto farlo sbrigava faccende lavorative in giro per il mondo, incurante di me. "È per caso per via di Miss Evans?" Sobbalzai al solo ricordo del nostro incontro sentendo i miei occhi dilatarsi, la sua espressione di colpo sbiancò notando il loro colore rosso. "Ha già un compagno" sibilai infuriato stringendo i pugni "ma non è possibile, è da quando avete tre anni che siete destinati a stare insieme" ammise sicuro.
Ricordai la vista del giardino dalla mia camera, da cui notai una coppia amoreggiare. Non mi sarebbe importato nulla se solo la ragazza non fosse stata lei.
Presi un vaso che lanciai accanto a Joseph il quale spaventato sobbalzò, sentii i canini affilarsi quel tanto da ferirmi il labbro inferiore, gli occhi andarmi a fuoco, la gola infiammata chiedeva sangue, mentre le unghie rigavano la parete su sui ero poggiato.
Chiamai Boo la mia guardia del corpo "voglio che mi porti Alene Evans" le concederò il beneficio del dubbio. Sarà meglio che si spieghi.

Aspettavo impaziente notizie che migliorassero il mio umore, altrimenti avrei iniziato a rompere qualcosa di più che qualche semplice oggetto.
"Signore ho trovato la signorina Evans" disse tenendosi con la mano il braccio steso dal quale gocciolava del sangue "e quella ferita?" dalla quantità di liquido che fuoriusciva doveva essere qualcosa di grave, scosse la testa "è stata Miss Evans" sembra proprio che la mia futura moglie abbia un bel caratterino.
Con un cenno del capo portò dentro la ragazza bloccata da 4 uomini, assurdo. Notai i suoi occhi blu elettrici contrastanti con i capelli sciolti e arruffati, gli incisivi a stringere la stoffa che doveva bloccarle la bocca. Le unghie sporche di sangue come il vestito celeste.
Fummo lasciati da soli una volta chiuse le uniche vie d'uscita. La mia intera camera era stata costruita per essere indistruttibile, in modo da controllare il mio temperamento e i miei calori, pericolosi per chiunque si trovasse al mio fianco.
"Ora io e te ci facciamo una bella chiacchierata" mi avvicinai scostandole la fascia dalla bocca, uno sputo mi fini sul volto eclissando la mia pazienza. Con una mano me la tolsi di dosso mentre con l'altra le afferrai il viso, "iniziamo male" sussurrai di rabbia, la sua espressione furiosa non faceva altro che risvegliare l'animale in me, disgustata dai miei occhi rossi "dimmi. Quel Romeo White è il tuo compagno?" il suo sguardo si sorprese alla domanda "non sono fatti che ti riguardano" la incenerii con lo sguardo "ti sbagli, mi riguarda eccome. Visto che dovrei essere io" la vidi contrariarmi "non ti conosco nemmeno perché dovrei sceglierti come mio compagno." "Non sei tu che devi prendere questa decisione. È così da quando ti ciucciavi ancora il pollice" affermai acido "preferisco morire piuttosto che accettarti" ammise disgustata "perché ami lui? Un Alpha nettamente inferiore?" Il suo sguardo mi fulminò "se ti credi migliore ti sbagli di grosso. Stai iniziando una gara che perderai" digrignai i denti furioso "tu mi appartieni dal giorno in cui hai iniziato a respirare, e continuerai a farlo fino al giorno in cui smetterai" ammisi lasciandole il delicato viso. "Farò in modo che tu non possa più avere nulla a che fare con quel tipo." ammisi passivo notando un luccichio illuminarle le iridi. Senza aggiungere altro si avventò sulla mia spalla per azzannarla. Le afferrai i polsi invertendo le posizioni, con una testata barcollai allontanandomi da lei, nel punto colpito notai del sangue.
Ringhiai arrabbiato, la sua resistenza non faceva altro che aumentare il mio interesse nei suoi confronti. Una donna forte che continua a disobbedirmi, evitarmi, dispregiarmi. Il suo temperamento non fa altro che eccitarmi. "Una volta che avrò finito, non ti servirà più ribellarti. Perché sarai solo mia" notai la sua espressione cambiare in terrore.

"I'm your Alpha."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora