"Can't control myself is the most terrifying thing."

JACK TROUGHS

Scandalizzato dalla scoperta, cerco sui libri più informazioni possibili sugli Omega, ma sono così pochi nella nostra società da non aver mai avuto un paziente come lei in tutta la mia carriera lavorativa.
Ricordo ancora la sua espressione confusa mentre cercavo di avvertirla su tutto ciò che da oggi in poi l'avrebbe cambiata per sempre.
Dovrà tenersi a distanza dagli Alpha, ma nella sua abitazione, è più che un'impresa impossibile. Così le ho consegnato delle pillole anti-feromoni che le permetteranno di neutralizzare il suo odore.
Ma cosa più importante dovremo stare attenti al suo primo calore. Avrei tanto voluto darle delle pillole che lo affievolissero, ma per un Omega alle prime armi è troppo pericoloso, potrebbero esserci danni collaterali. Dovrà pensare ad un posto tranquillo in cui nascondersi per alcuni giorni, ma anche così non posso garantire la sua sicurezza. "Il suo odore si sentirà a chilometri di distanza" mi passai le mani su tutto il volto in ansia, non riuscendo a trovare un modo per salvarla.
Ricordai quegli inquietanti occhi rossi, un brivido mi pervase tutto il corpo. Nonostante tutti questi anni, non mi toglierò mai dalla testa quella scena rivoltante. Mi scrollai di dosso tutte le paure che mi stavano invadendo la mente, ricordandomi che adesso è tutto finito.
"Tesoro, che hai sei pallido" senza rendermene conto Mary era tornata a casa "Mary devi lasciare il lavoro" ammisi preoccupato, "lo sai che non posso abbandonare la signorina Alene, adesso che ha più bisogno di me" disse testarda come sempre, le accarezzai una mano che poi presi con decisione "Mary, conosco la famiglia Johnson come la mia stessa anima. Devi stargli alla larga." Ricordai le urla, le lacrime, quegli occhi rossi che si imponevano su di me; quel dolce profumo così inebriante da bruciarmi le narici. Il sangue che scorre dall'esile collo, la mia anima sporca di una vittima innocente.
Il contatto di una mano mi fece tornare alla realtà, portando la mia attenzione alla mia dolce metà "andrà tutto bene vedrai" un vuoto al mio interno si fece largo, espandendosi quel che poteva per divorarmi. Non andrà tutto bene perché io so già cosa accadrà. E per la seconda volta nella mia vita, non potrò fare nulla per salvarla.

Alene pov's

Sto fissando la scatola bianca da mezz'ora ormai e non so ancora che decisione prendere.
Ho passato tutta la notte a pensare. Continuando a ripetermi tutte le informazioni ricavate, senza scordarne nemmeno una.
Devo prendere ogni giorno l'anti-feromone, devo iniziare a contare i giorni perché tra poco avrò il mio primo calore; dovrò pensare ad un luogo sicuro in cui nascondermi durante il calore, non posso rimanere in questa casa piena di Alpha.
Prendo velocemente la pillola, senza pensarci due volte, mi girai verso Mary la quale continuava a piangere "Mary ora basta però! Così non mi aiuti" la rimproverai, probabilmente sta ancora pensando alla discussione con il suo compagno, quando le chiesi di cosa si trattasse non ha voluto rispondermi e io non ho voluto insistere capendo fosse un argomento delicato. Cercai di rassicurarla con qualche carezza sulla schiena.
Quando Miss Genette entrò con forza nella stanza affiancata dalle guardie "Salve signorina, sono venuta per prepararla" affermò sorridente "non ci sarà alcun bisogno di Luter e Bumer" ordinai infastidita, in cambio della mia collaborazione, fece ritirare gli scimmioni; pronta a prepararmi per la serata.
"Devo dare il meglio di me signorina, comprende bene il motivo. Quindi la prego di essere paziente" le lasciai decidere un vestito molto ampio. Aveva il corpetto robusto e molto stretto con una scollatura a cuore riempito di ornamenti, sul quale iniziavano delle bretelle di tulle, le quali mi ricadevano morbide sulle spalle, la gonna era anche essa in tulle talmente gonfia da rendermi difficile anche solo camminare, il tutto rosso.
Alla vista del colore mi salì il senso di nausea, ma non avevo voglia di fare un'altra scenata, così lasciai perdere. Mi ornarono di gioielli e quando mi iniziai a sentire eccessiva convinsi Genette a lasciarmi i capelli sciolti.
Dopo essermi infilata i guanti in pizzo neri, convinsi tutti ad uscire dalla stanza e lasciarmi del tempo da sola. Mi sistemai bene la giarrettiera in modo da non far notare l'arma che avevo sotto la gonna, anche se sotto tutti questi strati potrebbe nascondersi qualcuno e comunque nessuno lo noterebbe.
Sospirai guardandomi allo specchio, non so cosa mi aspetti, ma a qualunque costo proteggerò me stessa.

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