Vincent pov's
Guardai il suo viso rilassato mentre riposava sul letto su cui l'avevo appena appoggiata, rispetto al solito risentimento che provavo nei confronti della sua specie lei sembra essere diversa. Non penso che nessuno di loro avrebbe sacrificato la propria vita per salvare un vampiro.
Sospirai rattristato nel notare che anche i suoi sogni non fossero tranquilli, "papà pensi che sia riuscito a guarirla completamente?" disse guardandola preoccupato "ci sono ferite Lucas che non possono essere guarite"
Sentii la sua mente inquieta, in pensiero chiamai Megan sperando potesse aiutarmi a valutare la situazione, essendo lei stessa esperta nel loro genere. Aiutare la ragazza sembrava più difficile del solito, le persone da cui stava scappando erano la prima stirpe dei Licantropi, derivanti dai primi lupi. Non sarebbe stato facile persuaderli a decedere.
"Vincent da quanto tempo" disse la bionda varcando la soglia di casa, le mostrai subito il dubbio che mi assillava in quei giorni, il quale dormiva ancora inquieto. "capisco perchè mi hai chiamata, ma non posso fare molto se è stata marcata. In quel caso lui avrà tutto il diritto di prenderla" le poggiai la mano sulla fronte rilasciando tutte le brutte memorie così da permetterle di rilassarsi, il potere di Megan era di capire ciò che la mente non riusciva.
Quando vidi il suo visi impallidirsi, capii "Lei è sua" a quel punto lasciarla andare sarebbe stata la cosa migliore, lei percepì il mio dubbio a quel punto mi guardò "non rischierai tutto per lei, Vincent. Non ne vale la pena" strinsi la mascella, irrigidito a quel punto i miei occhi si illuminarono dalla rabbia, fu in quel momento che si inchinò dispiaciuta "non intendevo offenderla Sir Vincent" quando mi offrì la sua mano la accettai in segno di scuse "Sei il sovrano e noi faremo tutto ciò che ci ordini. Ma ti prego di rifletterci attentamente, non vorrei che la tua mente giudiziosa venga oscurata da altro. Prima di iniziare una guerra" si congedò prima che potessi dire altro, avevo già letto cosa pensasse della situazione e sapevo bene avesse ragione.
Per fortuna nessuno di loro poteva leggere la mia di mente, per capire cosa stesse accadendo e magari darmi qualche consiglio al riguardo. Il mal di testa riprese incessante bloccandomi dal dolore "tutto bene? Vuoi che ti dia sollievo?" Lucas come sempre riusciva a percepire quando qualcuno stava male, scossi la testa "non voglio affaticarti hai fatto già tanto" dissi prendendolo in braccio prima di lasciare la stanza.
Fu in quel momento che percepii, la sua presenza. Quando mi precipitai fuori la casa, chiesi a Lucas di rimanere dentro e stare accanto al suo letto così da tranquillizzarla nel momento in cui si sarebbe svegliata. Aveva percepito i suoi ormoni e presto si sarebbe agitata. "che piacere trovarti nei pressi della mia umile dimora, mi spiace non aspettavo visite per cui ho lasciato tutto in disordine. Ti inviterò la prossima volta." sorrisi beffardo mentre mi chiudevo la porta alle spalle, lo vidi coprirsi il naso disgustato, i suoi occhi rossi si illuminarono di rabbia "mi domando se tu abbia qualcosa che mi appartiene" mi puntai l'indice sul mento pensieroso "no, non mi risulta. Hai per caso perso uno dei tuoi cagnolini? Dalle mie parti?" d'improvviso lo fronteggiai mostrando i canini "impossibile sai cosa facciamo quando troviamo un cagnolino disperso" la sua rabbia crebbe "non devi azzardarti a toccarla" la sua minaccia fece circolare il mio freddo sangue ancora più veloce " allora sarà meglio che tu non ti ripresenta qui, se ci tieni a tornare a casa vivo ed illeso." quando lessi la sua mente risposi "sarà anche difficile uccidere gli Alpha come te, ma non impossibile. In fondo ho avuto l'opportunità di questa piacevole scoperta con tuo nonno" d'improvviso divenne più bianco di un lenzuolo mentre collegava alcuni cavilli nella sua mente "tu sei Vincent Vonder" mi rimase il dubbio se la sua fosse una domanda o una affermazione. Mi limitai a sorridergli quel tanto che sembrasse finto.
A quel punto la sentii svegliarsi, mi voltai istintivamente verso la casa preoccupato, "perchè ti metti in mezzo, non sono fatti che ti riguardano" sibilò furioso "lei non ti vuole. Perchè pensi che sia scappata allora" quando mi girai pensai volesse afferrarmi per la gola, mi sorpresi a vedere il suo sguardo rattristato, fu in quel momento che capii. "tu sei instabile, ti fai assalire dalla tua parte animale e questo la ferisce. Lei a differenza tua può sembrare più violenta. Ma in realtà è più fragile." Lei stava ascoltando, la sentii piangere.
Fu in quel momento, che decise di decedere, perchè anche lui l'aveva percepita e aveva capito che la sua presenza finiva con il ferirla, aveva capito che il motivo per cui lei si rifugiasse da lui nonostante tutte le cattiverie degli altri non fosse perchè lei lo volesse, ma perchè non aveva altra scelta. "non finisce qui, non ho intenzione di lasciarla con te tra tutte le persone di questo mondo, non mi prenderai un'altra cosa cara"
Sospirai quando lo vidi allontanarsi con estrema calma, credendo che lei lo avrebbe fermato all'ultimo. Mi stupii anche io quando non lo fece, conoscendo bene i suoi pensieri. Sospirai sapendo che era arrivato il momento di chiederle quanto di più scomodo fosse per lei in questo momento.
"grazie, per l'aiuto. Non resterò a lungo" mi disse appena la raggiunsi in camera "perchè?" sapevo già la risposta "hai intenzione di scappare per il resto della vita da quell'uomo" le sembrava comunque la scelta migliore "non voglio mettervi nei guai dopo tutto quello che avete fatto per aiutarmi" ne era grata sembravamo essere le prime persone a farlo senza un tornaconto "non è detto. Ci sarebbe la possibilità di risolvere il problema" dissi attirando la sua attenzione, mentre organizzava le cose da prendere per partire, il suo dubbio era evidente anche senza leggerle la mente "potresti dare alla luce un figlio" nonostante la sorpresa sembrava essere ancora in dubbio "il mio" conclusi, fu in quel momento che sentii il panico assalirla "in quel modo riusciresti, a distanziarti dal loro mondo e verresti considerata macchiata dalla mia stirpe. L'ultima cosa che vogliono è avere a che fare con i vampiri" dissi "in particolare con te" mi ricordò di aver sentito la conversazione in cui confessavo di aver ucciso suo nonno, fu in quel momento in cui mi alterai, le presi il viso tra le mani "ricordati di non saltare mai a conclusioni, potresti rimanerne delusa" rimase sorpresa di quanto veleno tirai fuori prima di uscire furioso chiudendomi la porta dietro le spalle "papà vuoi la mia mano?" mi chiese Lucas. Perchè lui percepiva il dolore e sperava di riuscire a guarirlo. Dopo ormai più di un secolo sono sicuro che questo dolore non cederà mai di esistere.
Perchè la sua esistenza mi straziava di amore, ma la sua assenza mi uccide. Risi ironicamente riflettendo su quanto fosse difficile ucciderci "ma non impossibile" dissi sottovoce. Perchè quella che mi perseguitava era forte, cattiva e senza sentimenti. Non avevo desiderio di vendetta, non ancora almeno. Ma avrei fatto di tutto per togliere a quella famiglia la soddisfazione che covava da anni ormai.
Sentii la sua piccola mano prendere la mia, una pugnalata al cuore ogni volta che incontravo quegli occhi. "c'è la possibilità che io abbia una mamma?" quando il dolore aumentò lo vidi piangere. Non sapeva il perchè mi provocasse questo dolore la sua domanda, ma non volle più sapere la risposta. Lo presi in braccio nel tentativo di consolarlo, ma inutilmente quando sapeva bene che io stavo ancora male "Lucas non devi piangere" gli dissi asciugandogli gli occhi "il dolore ci rende vivi" dissi. Non capiva il perchè della frase, ma percepì che la dissi in modo meccanico come se non fosse mia, ma una citazione di un libro. Sentì anche il mio umore migliorare dopo quella affermazione e si calmò.
Non ero pronto ad affrontare tutto senza di lui, la mia unica ragione di vita. Mio figlio. Metà mio e metà non. Per proteggerlo avrei fatto di tutto. Avevo un piano da seguire e la ragazza una scelta da fare.
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"I'm your Alpha."
FanfictionPer chi fosse interessato a storie problematiche, siete nella storia giusta!!!! Alene Evans, sembrava essere tutto tranne che una normale adolescente, il suo impetuoso carattere spesso screditato dalla madre, non era mai stato compreso. Molti aspet...