Alene pov's
Sentii la sveglia perforarmi il timpano così dolorosamente che dovetti picchiarla per farla tacere.
Guardai l'orario "sono solo le sette.." mi rigirai nel letto ancora assonnata e con la voglia di continuare a dormire,quando mia madre entrò all'interno della stanza "TESORO! Alzati, oggi è il giorno del tuo compleanno" mugugnai infastidita dalla sua voce squillante di prima mattina. "Madre quante volte ti ho detto che devi bussare prima di entrare" dissi severa, mi alzai sbadigliando dirigendomi verso il bagno con tutta l'intenzione di ignorare la sua presenza "Alene cara, ma oggi compi 19 anni! È un'età importante" riprese ad urlare lei fuori dalla porta, presi dei respiri profondi guardandomi allo specchio. È arrivato il momento di tagliare i capelli, ormai mi arrivano sotto le spalle.
Se continuano a crescere attirerò ancora di più l'attenzione. Presi una ciocca nera come il carbone, notando il contrasto con la mia carnagione bianca. "Una combinazione tutt'altro che armoniosa" dissi guardandomi di nuovo allo specchio.Quando uscii dal bagno due uomini mi bloccarono le braccia e le gambe, sollevandomi quel tanto da terra da non permettermi di fare resistenza "forza ragazzi portatela da Ms. Genette, oggi è un giorno importante e deve essere preparata di conseguenza" Ordinò mia madre battendo le mani "Trevor,Taylor mettetemi subito giù!" Ordinai io furiosamente "ci dispiace Ms. Evans ma non possiamo" cercai comunque di liberarmi per tutto il tragitto fino alla parte opposta della casa dove mi attendevano.
Una volta che fui accontentata, mi ritrovai nel grande salone della villa con davanti una bellissima donna sofisticata seduta sull'elegante divano, sorseggiando tranquillamente il suo tè.
Mi girai di scatto prendendo a cazzotti e calci le due guardie del corpo di mia madre, senza però stimolare nessuna reazione di dolore nei loro volti. "Maledetti scimmioni" il soprannome andava più che bene per loro due, vista la loro altezza di due metri e la larghezza di un frigorifero a due ante.
"Signorina Alene, l'ho fatta chiamare per prepararla in questo giorno stupendo che è il suo diciannovesimo compleanno" sbuffai infastidita dopo la terza volta in meno di mezz'ora che mi sentivo ripetere la stessa cosa. "Scimmioni perché non ve ne andate? Non avete da leccare il culo a mio padre o mia madre?" Sputai avvelenata contro le due statue che non mi lasciavano sola "oh signorina no, i signori Trevor e Taylor sono qui per aiutarci in caso la signorina non voglia collaborare" mi voltai di colpo verso la donna che mi sorrideva dolcemente, ringhiando in risposta."Bene possiamo iniziare allora" dichiarò alzandosi e dirigendosi verso la camera d'abbigliamento. La conosco da qualche minuto e già la odio.
Iniziò a cercare all'interno dell'enorme stanza tutto ciò che le serviva per addobbarmi, come se fossi una bambola.
"Oh miss, cosa ne pensa di questo abbigliamento?" Serrai così tanto la mascella da sentire dolore, quanto i miei occhi alla vista di tanto rosa "penso che preferirei morire piuttosto che indossarlo" ammisi rivolgendole lo stesso gentile sorriso che mi fece poco prima. Di colpo il volto rilassato della donna si contrasse dalla rabbia "un motivo in più per indossarlo. Trevor, Taylor prendetela" le loro mastodontiche mani mi bloccarono gambe e braccia, erano così forti da impedirmi anche di muovermi mentre la donna si affrettava con le serve a vestirmi. Quando mi lasciarono il braccio libero per infilarmi la manica ne approfittai, e velocemente impregnai un pugno sul viso angelico della donna, la quale per via del colpo cadde a terra.
Sentii la rabbia dentro di me bruciarmi gli organi, quando mostrai i denti, riuscii a sentire i canini pizzicarmi il labbro inferiore in un ardente desiderio di azzannarla, mentre dalla mano con cui l'ho colpita notai tracce del mio stesso sangue, dovuto alle lunghe e appuntite unghie. Velocemente graffio l'occhio di Trevor il quale si ritrae ferito. Con la gamba libera decido di calciare il volto di Taylor come fosse un pallone, riducendolo a sputare sangue e mezzo dente che gli spezzo, quando la sua presa sul mio braccio si allenta ne approfitto per morderlo con così tanta violenza da fargli cacciare un urlo; le serve spaventate nonostante fossero ormai abituate a quelle scene decisero saggiamente di scappare. Una volta libera mi pulii la bocca, dalla quale sentivo del sangue, notai il mio pigiama bianco ormai imbrattato di rosso e con decisione mi diressi verso Ms Genette, chinandomi quel tanto da guardarla "sembra Miss che abbia bisogno di più aiuto per farmi indossare quel vestito, a meno che non desideri morire".Quando uscii dalla stanza mi fronteggiai con lo sguardo arrabbiato di mia madre, la quale mi ispeziona disgustata "oh cara madre, ho tentato di farla ragionare che il rosa non fa per me, ma non mi ha ascoltata" ammisi angelicamente, notai uno scintillio negli occhi di lei, colorarli di giallo. "Oh madre, non ti arrabbiare così, non è stata colpa mia" cercai di spiegare. "Alene, perché sei ancora in pigiama tra poco i nostri ospiti arriveranno" disse mio padre entrando nella solita atmosfera tesa. Mi voltai verso di lui sorridendogli cordialmente finché non guardò all'interno della stanza d'abbigliamento "Alene, di nuovo? Sarà la tredicesima costumista che rifiuti" alzai gli occhi al cielo infastidita "e smettila di giocare con le guardie di tua madre le ho dovute cambiare cinque volte questa settimana, oltre a tutti i vestiti nuovi che ho dovuto sostituire a quelli sporchi di sangue" come le precedenti milioni di ramanzine abbassai il capo dispiaciuta per il mio maleducato comportamento, "mi dispiace padre, ero di cattivo umore stamattina" ammisi cercando conforto e rivelando in parte una realtà. "Mr. Evans, Ms. Evans la prego di perdonare il mio fallimento e di darmi un'altra possibilità" si intromise la donna inginocchiata a terra "sono fiducioso in lei Ms, Genette" dichiarò mio padre, allo schiocco delle sue dita quattro uomini mi si precipitarono addosso bloccandomi "Luter, Bumer pensate alla salute di Miss Genette e fate in modo che mia figlia non le faccia più alcun male" ordinò prima che mi riportassero nella stanza abbigliamento.
Aspettai solo mi presentasse di nuovo una cosa obbrobriosa per potermi rifiutare, ma la seconda opzione mi piacque. "Visto la reazione al vestito precedente le propongo questo che spero le piaccia" di colpo rilassai tutto il corpo alla vista del vestito blu, era semplice ed elegante. Aveva uno scollo a barca dal quale si congiungevano le maniche lunghe e la gonna voluminosa in balze.
Anche se mi lasciai vestire e acconciare continuai a domandarmi per quale motivo dovessi farlo. Mi arricciarono lievemente i capelli intrecciandoli con un gioiello simile ad una collana, lasciando pendente sulla mia fronte un bellissimo zaffiro. Scossi la testa molte volte per vedere se cadesse e magari rovinarle l'entusiasmo di dover ricominciare da capo, ma ciò non accadde.
Una volta uscita mia madre esultò di gioia battendo le mani entusiasta, mentre mio padre concordava con un sorriso, rinchiuso nella sua compostezza.
Al termine di qualche lacrima di mia madre "adesso si che sei pronta Alene cara" dopo quella sua affermazione un brivido lungo la schiena mi fece drizzare di colpo, voltandomi ad incrociare il suo sguardo gelido.
———————————————————————————
Bene ragazzi ecco la fine del primo capitolo!
*saltella per tutta la casa*💕
Come pensate che sarà il personaggio misterioso?🧐
E come reagirà la nostra combattente protagonista?🤩
Fatemi sapere al più presto cosa ne pensate😘 e se vi piace ⭐️ stellatemi
*si colpisce mentalmente per la brutta battuta*
Scusate eventuali errori di grammatica ! 🙏🏻
STAI LEGGENDO
"I'm your Alpha."
FanfictionPer chi fosse interessato a storie problematiche, siete nella storia giusta!!!! Alene Evans, sembrava essere tutto tranne che una normale adolescente, il suo impetuoso carattere spesso screditato dalla madre, non era mai stato compreso. Molti aspet...