Don't compere her
to sunshine and roses,
When she's clearly
orchids and moonlight.

Aaron pov's

Aprii gli occhi stordito, in attesa che Joseph arrivasse a portare la colazione. Guardai i miei pugni stretti tra le ginocchia, le quali incrociate tra loro mi impedivano qualsiasi movimento.
Se anche Joseph capisse la situazione in cui ci troviamo, non potrebbe comunque spostare nessuno dei due, se venissi allontanato finirei con il distruggere l'intera casa, alla sua ricerca.
E se invece decidessero di spostare lei, sarebbe ancora più disastrosa.
Ormai sento il suo odore entrarmi nelle ossa, perderla di vista non fa altro che aumentare la mia preoccupazione, staccarmi da lei sarebbe peggio che starle accanto.
Sentii la gola bruciarmi, volsi il mio sguardo verso una figura la quale mi veniva incontro. Presumo sia Joseph "oh signorino, cosa posso fare per lei?" Una domanda alla quale sapeva già la risposta da ormai cinque anni.
Lo vidi avvicinarsi all'armadio estraendo il necessario per contenere il mio calore, il collare di cuoio venne stretto al massimo al mio collo agganciando il guinzaglio al muro quel tanto che mi permettesse di muovermi, ma mai di raggiungerla.
Le braccia vennero legate dietro la schiena e le caviglie insieme. Nel momento in cui la mia bocca fu immobilizzata dalla museruola, tirai un sospiro di sollievo. "Joseph, lei. Come sta?" Chiesi con grandi difficoltà respiratorie; lo vidi avvicinarlesi quel tanto da visitarla.
"Signorino, la sua compagna è in calore" alla sua affermazione rimasi basito dalla sua tranquillità, piuttosto lessi della confusione nel suo sguardo nel notare le catene "se non farete qualcosa al più presto,  potrebbe avere delle gravi conseguenze" di colpo mi paralizzai.
Non mi posso prendere questa responsabilità, ne varrebbe della sua vita.
Ringhiai nel momento di razionalità in cui pensai ad una soluzione che non mi piacque affatto.
"Joseph, convoca il signor White e porta Alene da lui." Al mio ordine comparve della confusione sul suo volto. Con riluttanza decise di prendere Alene e portarla fuori da quella stanza blindata nella quale rimasi da solo.
Iniziai a ringhiare pensando a ciò che sarebbe successo nel momento in cui quel bastardo avrebbe percepito quell'inebriante profumo; strattonai le catene  furioso, sentii il sangue ribollirmi nelle vene, il respiro accorciarsi. Iniziai a dimenarmi con tale violenza da sentire il dolore alle congiunzioni aumentare la mia rabbia.
Lui che la rende sua, mordendole quel morbido collo che io avevo solo che sfiorato.
Con uno strattone riuscii a liberarmi trascinando un pezzo di muro.
Le sue mani sul quel delicato corpo, che bolliva di desiderio.
Nel tentativo di sferrare un pugno a quell'immagine di lui, finii con il rompere le manette liberando le mani, pronte a fare tutto a pezzi. Iniziando dalla catena che bloccava le caviglia.
Con un calcio perforai la parete, la quale sporcò la stanza di gesso, portai le mani al collare che tagliai con gli artigli, una volta afferrato il guinzaglio lo usai come fionda, colpendo con il mattone  la finestra che andò in frantumi.
Sentii la fredda aria primaverile schiaffeggiarmi il volto sudato, il respiro era sempre più corto. La mente non faceva altro che giocarmi brutti scherzi. E la forza fisica rimasta, era stata prosciugata dal mio desiderio sessuale insoddisfatto.
Mi lasciai cadere sul materasso il quale era ancora impregnato del suo odore, lasciando vagare la mia mente verso il desiderio irrefrenabile che avevo di lei, ormai privo di qualsiasi razionalità.

Alene pov's

Quando ripresi in parte coscienza, sentii la mia mente completamente assente.
Ritrovandomi in un luogo diverso da quello in cui volevo realmente trovarmi. Percepivo l'assenza di qualcosa.
Mi guardai attorno incontrando un paio di occhi azzurri che luccicavano nella penombra della stanza. Nel momento in cui riconobbi il viso angelico di Romeo sospirai sollevata, ma anche delusa.
Sentii un odore violento colpirmi le narici, la mia mente annebbiata non mi permetteva di capire la gravità della situazione in cui mi trovavo.
Il respiro tornò irregolare, la pelle non faceva altro che bruciarmi così tanto da desiderare di strapparmela di dosso, sentii i vestiti addosso soffocarmi. Quella necessità di qualcosa, che dovevo assolutamente appagare, togliere queste catene che mi intrappolano in questa situazione.
Sentii il mio corpo spingersi verso l'uscita di quella porta, ciò che volevo non era lì, ciò di cui avevo bisogno era altrove e io avevo il bisogno di trovarlo a tutti i costi.
"Dove credi di andare mhm?" Quella poca razionalità che avevo riuscì soltanto a dire "via da questa stanza"  sentii il suo corpo premersi contro il mio.
Di forza lo afferrai tastai il suo corpo composto di linee morbide e delicate "No! non va bene!" sentii gli occhi infuocarsi disperati alla vista di un corpo maschile che non desideravano.
Con una spinta lo allontanai, dichiarando cosa invece desiderassi al suo posto. Alla realizzazione di ciò, mi sconvolsi correndo fuori da quella stanza, pronta ad entrare in quella giusta.
(Attenzione 🔞)

Quel profumo stordente, non fece altro che amplificare tutti i miei sensi, senza nemmeno perdere un secondo seguii quella fragranza arrivando al mio desiderio più assoluto steso sul letto. Velocemente con la paura che potesse scapparmi come poco prima mi precipitai sopra di lui accendendo quegli occhi rossi che prima erano chiusi. Ci fissai i miei pieni di desiderio, con forza presi i bicipiti, arrivando ai pettorali tonificati e agli addominali scolpiti, così presa dell'eccitazione sospirai di sollievo, nel realizzare che ciò che volevo era sotto di me.
Una scossa in tutto il corpo mi spinse a volere di più, con una mossa veloce strappai la camicia nera, il rumore della stoffa e dei bottoni ormai saltati mi fece passare direttamente ai pantaloni che aprii con impazienza di sentire il battito del mio cuore accelerare.
Sentii le sue grandi mani afferrarmi il volto scontrandolo con il suo in violenti baci, togliendomi il respiro. Una volta spostate sul corpetto al di sotto del vestito ormai a terra, con forza fu rotto lasciandomi un sussulto, completamente liberi di ogni barriera mi avventai con ferocia su quelle bellissime labbra gonfie, quei rubini che perlustravano tutto il mio corpo.
Le sue forti mani si aggrapparono ai miei fianchi spingendomi sotto a lui, senza pensarci un secondo di più piantai le mie unghie nella sua enorme e muscolosa schiena, un grugnito riempi la stanza piena di ansimi,  le mie gambe cinsero la sua vita scontrandola alla mia, tanta era l'estasi da non riuscire più a controllare le mie stesse azioni.
La sua pelle bollente al contatto con la mia, la sua mastodontica postura che mi sovrastava completamente, le sue mani mai ferme e le mie pronte a non lasciarlo scappare.
Ormai completamente persa, provai un improvvisa scossa elettrica nel momento stesso in cui lo sentii al mio interno, la sua spinta fu così volenterosa che sentii il letto cigolare ad ognuna di essa.
La mente annebbiata non mi permetteva di vedere bene ciò che stesse realmente accadendo tra di noi, ne tantomeno di pensare alla situazione.
Durante un barlume di razionalità sentii le sue imprecazioni, "Aaron.." guardai il suo volto scolpito contrarsi ad ogni spinta che non faceva altro che aumentare il piacere reciproco.
Le mie unghie perlustrarono tutta la sua schiena, sentendo le sue incidere suoi miei fianchi.
Un sospiro di piacere prese entrambi nel momento in cui sentii un affondo più feroce dei precedenti.
Sentii la scossa partire dallo stomaco fino al basso ventre pervadendomi ogni muscolo interno di contorsioni, nel momento in cui il suo stesso orgasmo mi colpì l'addome.
In quel momento incontrai i suoi occhi, tutto si fece sfocato, al punto da diventare completamente nero.

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Bene ragazzi!
Ecco la fine del 5 capitolo!
Spero vi piaccia, ci ho messo una vita a scriverlo. (Tutta colpa della scuola)
Se vi piace mettere like, ma soprattutto commentate con tutti i dubbi e domande che avete!
(Scusate per errori di ortografia la revisionerò presto)❤️
Grazie mille di tutto💕
Al prossimo capitoloooo🥰

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