"I can't handle him."
Alene pov's
Nero, viola, verde, giallo. Il mio corpo è colorato di mille sfumature di questi colori.
Guardo il mio riflesso allo specchio rivestito di lividi e ferite di ogni tipo presenti su tutto il corpo.
Mi voltai a guardare il livido più grande presente sulla schiena, probabilmente dovuto allo scontro.
Ma il resto di loro? Quei colori violenti non facevano altro che risaltare ancora di più la pelle bianca rendendo dei semplici lividi un orribile visione.
Controllai segni di qualche possibile morso, notando dei violacei succhiotti su tutto il torace. E delle ferite profonde sui fianchi.
Guardare quei segni non faceva altro che aumentare il vuoto che provavo dentro di me. Come se mancasse qualcosa.
Cercai di ricostruire gli eventi della sera prima, inutilmente. Riuscivo solo a ricordare lo scontro con Aaron.
"Alene, tutto bene? Perché ci metti così tanto?" Sobbalzai dallo spavento afferrando un asciugamano per coprirmi "stavo per fare la doccia" affermai guardando la sua grande figura entrare "sarebbe meglio medicare le ferite prima" lo guardai accigliata "non c'è bisogno è solo qualche graffio" cercai di scostarlo, ma inutilmente "perché continui a mentire?" Mi accigliai "perché dovrei dirti la verità? Tu che centri con questo?" Lo vidi boccheggiare non sapendo come rispondermi "quindi tu non ricordi nulla?" Che significa "che cosa?" Il silenzio venne interrotto dall'entrata di Joseph "Miss Alene non deve preoccuparsi delle ferite riportate, è grazie a quelle se adesso sta bene. E l'unica persona che merita i suoi ringraziamenti è Mr. White" nel sentire la sua risposta finii solo con il confondermi ulteriormente "COSA?!" Sobbalzai spaventa dal suo tono furioso. Guardai i due rubini accendersi puntati sul povero inserviente il quale segui il suo padrone una volta uscito dalla stanza.
Una volta vestita chiesi ad una cameriera di convocare Romeo nella mia stanza.
"Mi cercavi Alene?" Chiese davanti a me "è successo qualcosa tra di noi ieri sera?" Nel porre la domanda arrossii al solo pensiero, vidi i suoi occhi illuminarsi di colpo, il suo sguardo fisso su di me non fece altro che accendermi, mandandomi a fuoco.
"Purtroppo no. Ma possiamo rimediare adesso" vidi la sua figura avvicinarsi a me nel momento in cui si sedette accanto sul letto sentii il suo respiro colpirmi il volto. "C-cosa?" Notai il suo sorriso comparire "il tuo calore non è finito vero? Tranquilla lascia fare tutto a me".
Quindi ieri non è successo nulla tra noi? E le ferite?io, calore? Come è possibile non ricordo nulla..
Sentii le sue mani precipitarsi sul mio corpo il quale sobbalzò, "aspetta Ro-" "è da ieri sera che aspetto questo momento" senza starmi ad ascoltare sentii le sue labbra fiondarsi sul mio collo continuando a baciare ogni centimetro di pelle che le sue mani riuscivano a liberare.
"Questa camicia puzza" strinsi la camicia di Aaron prima ancora che la distruggesse. Il cuore sobbalzò, gli occhi increduli erano spalancati, impaurito tutto il corpo si immobilizzò incapace di fare qualcosa.
Guardai i suoi canini luccicare di bianco, e gli occhi squadrare l'intero corpo mezzo nudo.
Nel momento in cui percepii le sue mani sui pantaloni le fermai "cosa stai facendo.." non era una domanda a cui serviva una risposta, "rilassati sono un Alpha posso aiutarti" il panico non fece che salire, l'aria a mancare, gli occhi iniziarono a pizzicare. Perché? Cercai di fermare quelle mani che scostavano le mie per liberarmi dell'ultima cosa che mi proteggeva dal piangere.
Ero talmente terrorizzata da non riuscire a trasformarmi, difendermi o liberarmi. Sono in trappola.
Quando sentii l'aria fredda colpirmi la pelle nuda, irrigidii tutti i muscoli, nel totale panico non mi venne nemmeno in mente di muovermi da lì, di urlare o di salvarmi da ciò che stava per accadere.Aaron pov's
Sentii un peso sul cuore, aumentava e il dolore con lui. Pensai a cosa potesse essere, probabilmente i sensi di colpa per ciò che ho fatto ad Alene. O forse le obbrobriose cose che ha detto Joseph.
Un odore nauseante, mi spinse a tapparmi le narici. Che schifo. I feromoni degli altri Alpha non fanno altro che provocarmi disgusto.
Alpha? Senza pensarci due volte corsi verso quella che era la mia stanza, dove avevo lasciato Alene.
Al pensiero di ciò che stesse accadendo, una rabbia improvvisa si impossessò del mio corpo, il quale si abbatte sulla porta sdraiandola.
Alla vista di ciò che più temevo finii con il perdere ogni briciolo di ragione.
Lo stronzo la sovrastava, bloccandole i polsi ormai spoglia di qualsiasi vestito, mi guardava terrorizzata. Senza chiedere nulla, gli afferrai il collo sbattendolo con forza sul letto, il materasso sprofondò sentii un crack propagarsi, deludendomi enormemente nello scoprire fossero solo le toghe del letto.
"Cosa diavolo stai facendo" sibilai furioso. La scena mi si presentò ogni volta che la stretta si rafforzava. "Quello che hai fatto tu ieri sera" ammise senza fiato i miei occhi si infuocarono alla sua allusione, che quel verme stesse giustificando la sua azione alla mia.
Una cosa che non farei mai è costringerla. Guardai il suo luccichio affievolirsi "ti ordino di andartene e di non avvicinarti mai più a lei" vidi la sua iride opacizzarsi permettendomi di lasciare la presa. Senza dire altro lo guardai andarsene concentrandomi finalmente sulla ragione di tutto ciò.
Mi guardava spaventata, come se volessi farle del male. Guardai i suoi lividi, disgustato da me stesso distolsi lo sguardo, aveva ragione ad avere paura di me.
"Che cosa gli hai fatto!? Hai usato il tuo potere su di lui vero? E l'hai fatto anche su di me ieri sera!" Guardai il suo sguardo furioso con me e con lui no, un'irritazione mi pervase "come se io fossi come lui!" "Perché? Saresti meglio?" Alla sua provocazione la bloccai allo schienale del letto "si. Io non ti ho costretto a fare nulla. Se non ti ricordi non è un problema mio" il suo sguardo che sosteneva il mio mi fece venire i brividi ricordando i momenti intimi della notte precedente.
"Mi avrei cancellato la memoria, così puoi sfruttarmi quando ti pare" le sue presupposizioni mi fecero ridere "semmai sei stata tu a sfruttarmi" mi diressi verso l'armadio alla ricerca di qualche vestito che le stesse, le porsi una camicia. "Puoi pensare quello che vuoi. Ma devo medicarti le ferite altrimenti potrebbero infettarsi"sorprendentemente la vidi accettare senza ribattere, "sai che altro potere ho oltre al controllo della mente?" Mi avvicinai togliendole dalle mani la camicia ora inutile, le fissai gli occhi blu completamente catturati dai miei.
Avvicinai le labbra al polso dal quale stava comparendo un livido, lo bagnai della mia saliva baciandolo. Quando riportai il mio sguardo su di lei la vidi avvampare, un fuoco si accese al mio basso ventre nell'immaginare la mia bocca su ogni livido del suo corpo.
"Te lo scordi!" Disse cercando di allontanarsi, velocemente le cinsi il corpo nudo bloccandole i polsi lungo i fianchi. Senza il suo consenso, iniziai a baciarle follemente ogni centimetro di quella schiena, permettendo al livido di guarire.
Quando passai ai fianchi sentii i suoi muscoli irrigidirsi ad ogni mio movimento, dei brividi percorrerle ogni centimetro di pelle, accendendo in me il desiderio di continuare quella splendida tortura che mi permetteva di osservare quel bellissimo corpo da vicino.
"Aaron che stai facendo" sentii i suoi lamenti provocarmi un enorme eccitazione nel continuare "sto cercando di farmi perdonare" quando baciai i polsi, la schiena, i fianchi, finii con il petto arrivando a lasciare qualche marchio. "E questi?" Chiese riferendosi ai succhiotti rimasti "quelli rimangono lì" la fulminai con lo sguardo.
Guardai la sua espressione in tensione, come tutti i suoi muscoli. Il volto completamente rosso e la pelle bollente. Di colpo mi risveglio nel sentire quel dolce profumo che aveva sprigionato all'improvviso.
Fui preso così alla sprovvista mi lanciai addosso alla parete opposta, nel tentativo di allontanarmi.
"Perché?" Guardai il suo volto confuso e frustato "non posso farti ciò che vuoi" la vidi avvicinarsi violentemente, portandomi a mordermi il labbro quel tanto da sanguinare "scherzi vero? No dico! Mi hai appena disinfettato tutte le ferite con la tua saliva e ora che ci provo scappi?!" Dolorante puntai le unghie nella parete nel tentativo di incollarmici. "Sai quanto potrebbe essere pericoloso se accadesse?" Dissi a denti stretti "da quello che ho capito l'abbiamo già fatto ieri, quindi qual è il problema?" Scherziamo? Qual è il problema o non so forse che potrebbe ucciderti.
Sentii le sue unghie afferrarmi tirandomi con forza giù. Nel momento in cui ci trovammo a fronteggiare notai i suoi occhi blu elettrico fissarmi impazienti, con gli incisivi si mordeva il labbro. "Tu, io, letto. Ora" di colpo mi eccitai terribilmente nel ricordare la sera precedente e di come mi piacerebbe rifarlo. Decidi di vendicarmi un pochino.Alene pov's
Sentii un fuoco accendersi dentro di me, mentre lo esaminavo con gli occhi di un felino.
"Ma tu non volevi essere la mia compagna" sentii la sua voce roca eccitarmi i timpani, scossi la testa vivamente, non ero più me. Sentivo il corpo bollirmi, avevo bisogno di lui. Adesso. Qualsiasi cosa andrà bene. "Non è meglio il bastardo biondo?" Alla sua domanda ironica decisi di elogiarlo "se preferissi lui in questo momento non ci saresti tu qui" vidi i suoi occhi rossi accendersi di rabbia, sentii la mia eccitazione aumentare, nel tentativo di sedurlo iniziai a leccargli il collo, senza aspettare gli strappai la camicia, un flashback della sera prima mi apparve facendomi uscire fuori di senno.
"Non puoi semplicemente sbottonarle? Finirò con l'avere solo camicie aperte" mi leccai d'istinto le labbra dirigendomi a passo lento verso il letto matrimoniale.
Una volta seduta pattai il posto accanto a me "e tu non puoi semplicemente salire su questo letto?" Senza farmi aspettare un secondo di più fui completamente sovrastata dal suo fisico muscoloso, piantai i miei artigli nella carne fresca, immobilizzandogli i fianchi con le gambe con la paura che cambiasse idea.
Sfilai la camicia buttandola a terra, precipitandomi subito sui pantaloni che abbassai "Alene dobbiamo andare piano altrimenti potrei perdere il controllo" senza starlo a sentire presi a baciargli il collo riempiendolo di mille succhiotti, le mani accarezzavano la schiena finendo nei capelli neri e lunghi, li tiravo impaziente. Aumentando la presa al suo bacino. Nel momento in cui sentii la sua intimità penetrarmi, persi il respiro, indurendo tutti i muscoli "Alene.. rilassati" guardai la sua espressione sofferente, "allora baciami fino alla fine" sentii le sue grandi labbra mangiare le mie in furiosi e bisognosi baci.
Ci staccammo solo per riprendere fiato durante tutto quel movimento. Senza pensarci due volte guidata ormai dal mio istinto animale, gli afferrai il viso baciandogli prima la fronte, poi la punta del naso, le sue guance e infine le labbra. "Aaron, voglio essere tua" sentii gli occhi sciogliersi mentre guardavo i suoi illuminarsi, sospirai quando lo sentii ingrossarsi al mio interno, lasciandomi senza fiato.
Vidi due grandi rubini puntarmi, i canini bianchi e lunghi si abbatterono sul mio collo. Lasciandomi uscire un lamento soffocato.
La vista inizia ad appannarsi fino a spegnersi completamente.———————————————————————————
Ciao ragazzi!
Nuovo capitolo !
Scusate eventuali errori ma è tardi e non ci sto con il cervello 🤪
Presto lo revisionerò, promesso!
Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate e se vi piace 🤩
Bye GUYSSSSEcco qui sotto ripoto le foto delle sue idee per le copertine. Vorrei tanto avere un vostro parere.
Spero vi piacciano ci ho messo tanto per realizzarle.💪🏻
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"I'm your Alpha."
FanfictionPer chi fosse interessato a storie problematiche, siete nella storia giusta!!!! Alene Evans, sembrava essere tutto tranne che una normale adolescente, il suo impetuoso carattere spesso screditato dalla madre, non era mai stato compreso. Molti aspet...