❄︎ᴠᴇɴᴛɪ❄︎

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Betty

Quando mi alzai sentii le vertiggini

B:"Dove.." mormorai ricadendo sulla sedia da cui mi ero alzata.

Tutto ciò che riuscivo a vedere erano alcuni muri spogli e un vetro oscurato.

Una sala interrigatori dedussi dal tavolo di fronte a me.

Sopra ad esso vi erano alcuni fascicoli

B:"John Yang e Roger Dawson" lessi piano

K:"Li ricordi?" domandò la sua voce acuta entrando nella stanza "Sono i poliziotti che hai ucciso" affermò sedendosi di fronte a me con un panino tra le mani "Oh, hai fame? In effetti non mangi da ieri ma sai, non me ne importa niente" continuò facendomi sospirare "Ammettilo" disse fredda

B:"Ammetto cosa?" domandai osservandola stanca

K:"Di essere stata tu: più passa il tempo e più rischi che la pena si allunghi" mi fece notare soddisfatta

B:"Io non ammetto proprio niente: non sono stata io" affermai stropicciandomi con una mano gli occhi.

A quel punto la ragazza sbatté le mani sul tavolo facendomi sobbalzare

K:"Pensi davvero che possa crederti?!" esclamò dura "Io non credo ad una sola parola" scandì rimettendosi a sedere.

Nei minuti seguenti non aprii bocca, troppo stanca per reagire

K:"Ammetti" continuò mangiando e osservandomi con odio.

Vedendo che non funzionava, passò ad un'altra tattica

K:"Perché lo hai fatto?" chiese mettendosi meglio a sedere "Insomma avevi finalmente trovato qualcuno con cui stare e ti eri fatta un'ottima reputazione al lavoro: perché rovinare tutto?" continuò mentre iniziai a stringere i pugni "Non ti pagavano abbastanza? È così?" proseguì imperterrita e, per un breve momento pregai che qualcuno mi sparasse di modo che tutto potesse finire.

Che tutto potesse spegnersi per sempre lasciandomi in pace una volta per tutte.

Niente più odio, niente più oblio.

Come avevo potuto pensare di essere una buona madre per Grace?

Forse..sarebbe stata meglio senza di me..

K:"Rispondi!" esclamò prendendomi per il colletto della giacca portandomi ad un soffio dal suo viso.

Tenni lo sguardo basso, gli occhi lucidi per la paura, le mani che tremavano facendo tintinnare le manette.

Continuai ad evitare il suo sguardo incapace di fare altro se non questo.

Mi avevano distrutta, mi avevano umiliata e obbligata a nascondermi.

Mi avevano separato dall'amore della mia vita e adesso da mia figlia

B:"Uccidimi" sussurrai mentre una prima lacrima cadde

K:"Cosa?" chiese avvicinandosi ancora

B:"Uccidimi..ti prego non ce la faccio più.." sospirai mentre altre la seguirono facendo diventare le mie guance umide.

La ragazza non fece nulla ma anzi, indietreggiò lentamente lasciandomi ad uno sfogo che liberai dopo anni

B:"Non ne hai il coraggio?! Non ne hai il coraggio brutta stronza?!"urlai in lacrime per poi accasciami sulla sedia singhiozzando in modo costante, dondolandomi.

A volte, nelle favole, è questo il momento in cui l'eroe viene in tuo soccorso, ti conforta e ti porta via con se ma..qui non siamo nelle favole.

La solitudine ti divora e quando è troppo..ti accorgi di non avere nessuno di vero accanto a te.

Eppure, contro ogni mia aspettativa, il mio eroe assunse le sembianze di una ragazza dagli abiti femminili e i lunghi capelli neri

V:"Betty.." sussurrò dolce accarezzandomi piano i capelli.

Seppur non avendo una risposta, lei continuò finché non riuscii a sollevare nuovamente il capo nella sua direzione

V:"Vieni, c'è qualcuno che vuole vederti" disse aprendo le manette aiutandomi a tornare in piedi.

Senza alcuna obbiezione uscimmo.

I corridoi sembrarono infiniti e l'attesa all'interno dell'ascensore ancora di più.

Nonappena le porte metalliche si aprirono persi un paio di battiti.

Occhi grandi e vispi, capelli chiari legati in una treccia bassa e labbra sottili

B:"Grace.." mormorai per poi correrle incontro inginocchiandomi a terra stringendola a me.

Allora e solo allora, fui in grado di affermare che mi trovavo a casa.

Le lacrime scesero copiose mentre stringevo la mia bambina tra le braccia bagnandole la felpa a fiori che mia madre le aveva fatto indossare.

E quando tutto sembrava perfetto, lo fu ancora di più quando sentii delle piccole carezze sui capelli

B:"Mi sei mancata da morire" singhiozzai chiudendo gli occhi mentre le guance diventarono calde a causa del mio pianto.

Una volta Charles mi disse una frase per cui non riuscii a prenderlo sul serio ma, solo adesso compresi quanto in realtà fosse vera: ricorderai questo come il giorno più buio della tua vita ma da domani andrà meglio..

-spazio autrice-

Heyy!

Scusate per non aver aggiornato ieri ma sono stata fuori quasi tutto il giorno

Allora, capitolo abbastanza pesante lo ammetto però, di dovere: volevo far capire quanto ciò che era accaduto avesse turbato Betty e la sua vita

E anche che il legame con Veronica va ben oltre la semplice amicizia: sono due spiriti affini

Per concludere che Grace è la luce della sua vita e il rapporto madre-figlia è qualcosa di raro

Allo stesso tempo, volevo mostrare quanto invece Kristal, dietro alle sue maschere, sia insicura quando la situazione si complica.

Beh che altro dire: ho pianto.

Tanto

E se te lo stai chiedendo, sì: la frase di Charles è presa da The Originals nel dialogo tra Klaus e il poliziotto.

Detto questo..

Secondo voi come proseguirà la storia?

Chi può dirlo..

(Solo io MUAHAHAHAHAHAHAH)

Ci vediamo

Baci

-EliNoRisoff

Remember that I love you 2||BugheadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora