Mithology Crack - Edipo

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Ave miei fiori di loto,

visto che la mia adorabile professoressa di greco ci ha dato otto tragedie greche da leggere integralmente, un saggio e La morte della Pizia per le vacanze, oggi vi parlerò dell'unico mito di cui leggerò con piacere: quello di Edipo. Si tratta, come ben saprete, di una delle storie più assurde e meno family friendly della mitologia greca, quindi ne vedremo delle belle.

Tanto tempo fa, in una lontana terra dell'Antica Grecia, vivevano Laio e Giocasta (che tanto casta non era), i sovrani di Tebe. La coppia reale non riusciva ad avere figli, il che era un bel problema per la successione al trono, così quel genio superstizioso di Laio si fece un bel viaggetto a Delfi per consultare l'Oracolo.

Laio: Oh Oracolo del divino Apollo, perché io e mia moglie non riusciamo ad avere figli?

Pizia: E non sei contento? Tuo figlio è destinato ad ucciderti, sposare tua moglie e dare inizio ad una serie di sfortunati eventi per la tua città.

Laio: E quindi, come faccio?

Pizia: Non fai. Paghi in dracme o tramite offerta votiva?

Laio se ne tornò, dunque, a Tebe con la coda tra le gambe e ripudiò su due piedi Giocasta senza darle nessuna spiegazione, così la moglie, giustamente, si incazzò, lo fece ubriacare e lo costrinse a fare cose con lei: e fu così che Edipo fu concepito.

Ora, io non voglio sempre passare per quella criticona, ma sarebbe bastato parlare due minuti come degli esseri umani dotati di intelletto per chiarire la faccenda ed evitare tutti i casini che sarebbero accaduti dopo. Perché non parlano mai nei miti? Fa figo? Io boh.

Nove mesi dopo, la nostra Giocasta partorì quel fagottino di guai di Edipo e Laio, per scongiurare l'Oracolo, lo prese, gli forò le caviglie per farvi passare una cinghia e lo abbandonò in un bosco pieno di animali molto poco simpatici.

Ma io dico, 1) ma questi non l'hanno ancora capito che più eviti una profezia e più questa si verifica? 2) come fai a fare dei buchi nelle caviglie di un neonato? Già lo devi dare in pasto alle belve (che è una cosa atroce), a che serve sottoporlo ad un dolore simile? Io shockata.

Il nostro bambacione venne, però, trovato da un pastore, che lo portò alla corte di Corinto, dove i sovrani Peribea e Polibo (a quanto pare a Corinto se non hai una p e una b nel nome non sei cool) lo adottarono perché non riuscivano ad avere figli. Edipo crebbe e divenne un giovanotto attraente e non così stupido, ma decisamente impulsivo. Un bel giorno, un nemico non identificato gli disse che lui era un trovatello, così il ragazzo andò dai genitori per avere conferme: scoperto di non essere il loro figlio naturale, decise di andare a Delfi a chiedere aiuto alla Pizia.

Edipo: Oh Oracolo di Apollo, chi sono i miei...

Pizia: Esci da questo santuario, sciagurato!

Edipo: Ma che ho fatto!

Pizia: Ucciderai tuo padre e sposerai tua madre! Fuori di qui, scellerato!

Edipo, come è logico che sia, se la fece sotto e, per non rischiare di fare del male ai suoi genitori adottivi, decise di lasciare Corinto e andare a farsi un giro per la Grecia.

Poveraccio, credeva di star facendo del bene, ma, in realtà, stava solo compiendo il suo destino. Della serie Non scappare via dal Fato che tanto ti rincorre

Durante il viaggio, il ragazzo si imbatté nel carro di Laio e Polifonte (o Polipete, sempre un araldo era): visto che non era dell'umore di dar retta alla gente e lasciare il passo, l'araldo momenti lo mise sotto, così il nostro eroe dall'animo infiammabile si scazzò e uccise sia lui sia il re. E fu così che la prima parte della profezia fu compiuta perché i Greci erano amanti delle strade a senso unico, yeah.

Ora vi chiederete: che ci faceva Laio sulla strada verso Delfi? Risposta: voleva un aiutino con un problema enorme, ovvero la Sfinge. Questa amorevole creatura donna-capra-falco-leone (che mio padre al mercato comprò) in pieno ciclo aveva trovato una posizione comoda sulla strada per Tebe e non si voleva proprio spostare (come darle torto): se ne sarebbe andata solo se qualcuno fosse riuscito a risolvere i suoi enigmi. Ah, naturalmente, se sbagliavi ti divorava. 

Comunque, Creonte, fratello di Giocasta, decise che, morto Laio, chi avrebbe sconfitto la Sfinge avrebbe sposato la sorella e sarebbe diventato il nuovo re di Tebe. E chi si trovò a passare di lì per caso? Il nostro Edipo.

Sfinge: Alt! Sei stato scelto per giocare a Chi non vuol essere divorato, un programma di Ellade TV! Le regole del gioco sono piuttosto semplici: se rispondi bene puoi passare, altrimenti diventerai la mia cena.

Edipo: E se non volessi giocare?

Sfinge: Diventeresti la mia merenda.

Edipo: Okay, allora gioco.

Sfinge: Perfetto. Qual è l'essere che cammina ora a quattro zampe, ora a due, ora a tre che, contrariamente alla legge naturale, più gambe ha più mostra la propria debolezza? (ci sono varie versioni dell'indovinello, ma il succo è lo stesso)

Edipo: L'uomo.

Sfinge: L'accendiamo?

Edipo: Sì.

Sfinge: Risposta esatta! Prossima domanda. Esistono due sorelle, delle quali l'una genera l'altra, e delle quali la seconda, a sua volta, genera la prima. Chi sono?

Edipo: Il Giorno e la Notte.

Sfinge: L'accendiamo?

Edipo: Sì.

Sfinge: Risposta esatta. Hai vinto! Vado a buttarmi dalla rupe.

E fu così che Edipo divenne re di Tebe e sposò sua madre: e anche la seconda parte della profezia si compì. Nacquero quattro bei figli-nipoti-fratelli, ovvero Antigone, Ismene, Eteocle e Polinice. Tutto sembrava andare per il meglio, finché la peste non si abbatté sulla città. Creonte andò a chiedere aiuto alla Pizia, che rispose con un secco "vendicate Laio, scostumati!". Edipo maledisse l'assassino del vecchio re augurandogli il peggio e poi andò da Tiresia, aka la concorrenza della Pizia.

Edipo: Oh Tiresia, chi ha ucciso Laio?

Tiresia: Non te lo posso dire.

Edipo: Dimmelo!

Tiresia: Fidati, non lo vuoi sapere.

Scoppiò un putiferio che voi non potete immaginare: Edipo diede la colpa a Creonte e Tiresia, Giocasta mise in giro la voce che Tiresia era incapace di vaticinio, Tiresia si offese e Creonte non sapeva dove andare a sbattere la testa. Poi giunse la notizia che Polibo era morto e tutto altro drama che vi risparmio: fatto sta che scoprirono la verità, Giocasta si impiccò ed Edipo si accecò con la spilla della moglie-madre. Che bello l'incesto, ve? Porta sempre a situazioni affascinanti.

L'unico che si comportò con lucidità fu Creonte, che divenne re per un periodo e cercò di evitare uno scandalo nascondendo la verità al popolo di Tebe. Però Polinice ed Eteocle vennero a sapere tutto e fecero un casino: mandarono il padre-fratello in esilio, gettarono tutti nel panico e finirono con l'essere maledetti da Edipo, che iniziò a vagare per la Grecia chiedendo l'elemosina accompagnato dalla figlie-sorelle, che non lo abbandonarono mai. 

Un oracolo, però, profetizzò che il luogo in cui sarebbe morto il re sarebbe stato benedetto dagli dei, così Creonte cercò di far ritornare in patria il nipote-cognato: Edipo, ancora incazzato, rifiutò l'offerta e andò avanti, spendendo gli ultimi mesi della sua vita in Attica presso Teseo, che lo ospitava con ogni riguardo già da un pezzo. Sulla morte di Edipo le cose non sono molto chiare perché pare che sia scomparso nel nulla in una notte di tempesta.

In ogni caso, puff a parte, l'Attica divenne una regione prospera e benedetta dagli dei (qui ci leggo lo zampino della propaganda ateniese, ma son dettagli) e a Tebe le cose andarono sempre peggio, ma questo capitolo è già troppo lungo per i miei gusti.

E si conclude qui la puntata odierna di Mithology Crack, la vostra rubrica di fiducia per invidiare la roba che si fumavano i mitografi greci. Fatemi sapere nei commenti se volete qualche mito in particolare per le prossime volte.

Ave atque vale

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