Trash Classico - Iliade

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Ave spiriti magni,

benvenuti nella prima puntata dell'ultima rubrica partorita dalla mia mente malata e perversa, Trash Classico, nella quale racconterò in maniera molto spiccia alcune delle opere che studiamo a scuola. Sono mesi che lavoro a questo nuovo progetto e non sono ancora sicura al cento per cento che questo nuovo format possa funzionare, perciò vi invito a farmi sapere nei commenti se vi piace e se vorreste delle altre puntate. Oggi iniziamo in bellezza: canto l'ira del Pelide Achille, rovinosa, che infiniti lutti addusse agli Achei, molti uomini spedì nell'Ade prima del tempo rendendoli cibo per cani e uccelli, secondo il consiglio di Zeus, perché il glorioso Achille e lo stupido Agamennone non andavano d'accordo manco per sbaglio.

L'esercito acheo era accampato da ormai dieci anni sulla spiaggia di Troia perché Elena era scappata col toy boy e Menelao aveva convinto il fratello a dichiarare guerra pur di non ammettere di essere il marito peggiore dell'Ellade. Nell'accampamento greco si era diffusa una terribile pestilenza che stava decimando soldati e armenti, creando non pochi problemi ad Agamennone, re di Argo e Micene, l'eroe più odiato di tutta la mitologia greca. Per un po' riuscirono a resistere, ma poi finirono le scorte di mascherine e disinfettante, perciò i nostri carissimi Argivi si comportarono come l'uomo greco medio: decisero di consultare un oracolo.

Agamennone: Oh indovino Calcante...

Calcante: Dimmi.

Agamennone: Perché siamo colpiti da una sciagura tanto grande?

Calcante: Sviscera qualche animale, interpreta il volo di qualche uccello. Tale piaga è stata mandata dal divo Apollo: finirà solo se restituirai Criseide al padre Crise.

Agamennone: Ma mi piace Criseide, non ho intenzione di rinunciare a lei!

Odisseo: Mio re, sii ragionevole!

Agamennone: Assolutamente no!

Achille: Agamennone, restituisci Criseide e basta, tanto hai tante altre schiave!

Agamennone: Allora tu cedimi Briseide!

Achille: Ma col cazzo!

Agamennone: Restituirò Criseide solo se mi cederai Briseide!

Achille: Ma non è giusto! Io sono il più valoroso di tutti, perché dovrei cederti parte del mio bottino di guerra?

Patroclo: Tesoro...

Achille: Tesoro niente, io non la mollo!

Odisseo: Achille, fai il bravo...

Achille: Ma che bravo e bravo! Questo figlio di una cagna...

Agamennone: Come mi hai chiamato?

Atena: Ragazzi, smettetela di litigare come una balbettante bambocciosa banda di babbuini: Achille, cederai Briseide ad Agamennone, punto e basta!

Achille: E allora io non combatterò più!

Agamennone: Tanto non ci servi!

Una volta restituita Criseide al padre, la curva dei contagi calò esponenzialmente e la spedizione fu salva. Tuttavia, senza Achille a fare stragi di Troiani e a tenere alto il morale, ben presto gli Achei iniziarono a perde battaglie su battaglie, complice anche il fatto che il nostro Pelide, in quanto persona per niente permalosa e vendicativa, aveva chiesto alla madre Teti di convincere Zeus a far vincere l'esercito troiano fino a quando non fosse tornato a combattere, ovvero mai, visto il suo pessimo carattere (ma noi lo amiamo lo stesso). 

Nel frattempo, in città Paride cominciò ad avere i sensi di colpa: la sua gente era morta e viveva sotto assedio da un decennio a causa sua, tutti i suoi fratelli stavano cadendo pian piano sotto le spade degli Argivi e tutto questo perché si era innamorato di Elena.

Scleri da classico - il ritornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora