1.8- voutare il sacco

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Si fecero le 5 e mezza, Maya non era nemmeno lontanamente pronta, stava seduta sul pavimento senza sapere che fare. Finalmente si decise e di andò a preparare, non aveva intenzione di mettere nulla di esagerato o appariscente, voleva convincersi che poteva in qualche modo "preventivamente allontanare" Chris in caso si fosse interessato a lei; dato che a lei non aveva idea che effettivamente lui provava qualcosa.
Si mise un top indaco con chiusura a bottoni, dei semplici jeans e le solite nike nere; eppure l'intimo era abbinato era truccata bene e si era messa in tiro, questo dimostrava che a lei effettivamente qualcosa interessava.
Suonò il campanello un paio di volte prima che il cancello si aprisse, entrò e vide che alla porta c'era già Chris che le andava incontro, anche lui era vestito semplice ma un po' più in tiro rispetto a lei, effettivamente voleva fare assolutamente colpo - non che gli servisse un bel vestito per riuscirci-.

C: ehi, sei in anticipo -Maya allora si bloccò e indicò l'uscita, come a chiedere se dovesse uscire-. No, no figurati vieni pure.

Entrarono in casa, Maya passò 20 minuti buoni a coccolare Dodger intanto che Chris terminava una chiamata di lavoro, nel mentre pensava a quale potesse essere il migliore modo di accennare il discorso marina: una parte di lei voleva che qualcuno -o meglio proprio Chris- gli chiedesse o dicesse di restare.

C: Finito, sono tutto tuo ora. -disse entrando a passo spedito nel salone- Allora, che ne dici di vedere un film insieme?

Maya si alzò da terra e lo seguì ancora silenziosa e pensierosa fino al divano intanto che lui prendeva i telecomandi.
A sua volta Chris si sentiva stranamente nervoso, soprattutto a causa della tensione che percepiva da Maya. Sapeva bene anche lui che a breve sarebbe partita e sperava costantemente che se ne fosse scordata, sapeva anche che da parte sua sarebbe stato meglio se non ci fosse nulla, alla fine non sapeva nulla di lei, nessuno avrebbe mai preso un appartamento a una totale sconosciuta raccolta dalla strada, era una totale follia.

C: Che hai? Mi sembri piuttosto triste.

M: già... si, in realtà è così... -lei appoggiò i gomiti sulle ginocchia fissando il pavimento, Chris si sedette accanto a lei guardandola in volto e appoggiando il braccio sullo schienale dietro di lei- Ho dei dubbi che mi ammetteranno nei marines..

C: oh, e come mai? -disse mascherando da gran attore la sua felicità-

M: Ho mandato una mail sta mattina spiegando il problema, spero mi rispondano in tempo.

C: magari è un bene. -Maya la guardò con sguardo sorpreso, non si aspettava che davvero le stesse forse dicendo di non andare; sguardo che lui fraintese con rabbia- Comunque perché non dovrebbero accettarti? se posso chiedere.

M: per lo stesso motivo per cui ero "sotto il controllo" dei miei genitori... -prese finalmente il coraggio per vuotare il sacco- Sono stata per circa tre anni in un programma di riabilitazione per persone che hanno tentato il suicidio...


Home To You: three days -a Chris Evans fan fiction-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora