Oggi non sono andata a scuola, non me la sentivo per il semplice fatto che non volevo vedere nessuno, soprattutto Travis. Non avevo paura di lui, solo il nervoso che mi potesse parlare, non volevo sentire la sua voce, non volevo guardarlo negli occhi. Non ero arrabbiata con lui, non lo sono mai stata, il suo comportamento non è colpa sua o almeno penso, ma non gli do la colpa.
Il telefono continuava a squillare, ma lo lasciai perdere e mi andai a fare una doccia. Quando uscii, mi infilai dei jeans e una maglietta, mi asciugai i capelli ed uscii di casa. Stavo andando verso il parco, ma continuava a squillarmi il telefono, era Naomi. Non la sentivo dalla sera precedente, ma non mi interessava, non voglio sentire nessuno. Fa bene stare da soli con noi stessi, almeno per un po'. Riflettere su delle decisioni, su come affrontare le cose, e pensare anche a noi stessi.
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Arrivai a scuola e notai i miei amici, decido quindi di far finta di niente e mi dirigo subito verso la classe. Sento una presa al polso, mi giro ed era Naomi che mi guardava con uno sguardo tra preoccupato e interrogatorio.
"Che ti succede? Ieri ti ho scritto e anche chiamato, ma non hai risposto." mi chiese.
Non voglio dirgli nulla, non mi va di parlarne, comincerebbe a farmi troppe domande e non lo sopporterei. Per la seconda volta la campanella mi salva e corro velocemente in classe, mentre lei continuava ad urlarmi dietro.
Per fortuna le prime tre ore volarono subito e alla quarta ora ho storia dell'arte, la mia materia preferita.
"Ciao piccola stronzetta ho fatto una cosa che non ti piacerà per niente."
Conobbi subito la voce, Travis, e sentendomi dire quel piccola rabbrividii e arrossii un pò, ma ritornai subito in me ripensando alle parole che disse. Faccio finta di non sentirlo e continuo ad ascoltare e prendere appunti.
È quasi la fine dell'ora e mi arriva un messaggio dalla mia migliore amica.
*Finita l'ora ci vediamo in bagno.*
*No vediamoci nella stanza di arte, tanto dobbiamo andare lì.* rispondo.
Suona la campanella e mi catapulto subito nella stanza di arte, sentendo il gruppetto di Travis ridere di me, ma non gli diedi peso. Arrivo davanti alla stanza e mi ritrovo Naomi ad aspettarmi, entriamo e quasi non mi venne un colpo. Trovo tutta la stanza sottosopra: i quadri per terra, le mura nere, le tempere sparse in giro e i dipinti tutti rovinati. C'è Stev, un ragazzo che ho conosciuto venendo in questa stanza, ha gli occhi azzurri, capelli biondi, è alto e magro, proprio uno di quei principi azzurri, ma che non vanno d'accordo con me.
"È colpa mia, lunedì è successo un casino con Travis e mi disse che me l'avrebbe fatta pagare, scusami." dico, avvicinandomi a lui.
"Tranquilla, non è colpa tua hanno fatto di peggio." mi dice e non ha tutti i torti infondo.
"Lo so, ma non pensavo che avrebbe fatto una cosa del genere. Ritorno subito."
"Ma dove vai?" mi chiede, ma io non gli risposi e mi catapultai subito fuori.
Lo comincio a cercare per tutta la scuola e dopo alcuni minuti lo trovo a sbaciucchiare una delle sue ragazze. Non ho aspettato due secondi che lo presi e lo sbattei sugli armadietti.
"Sei proprio un coglione, lo sai."
"Te l'avevo detto che te l'avrei fatta pagare." mi dice, con un viso da schiaffi.
"Distruggendo i nostri lavori? Sei proprio un coglione nato, non cambierai mai, ti odio con tutta me stessa." dico, con tutta la rabbia che ho dentro.
Rimase in silenzio e lo fissai negli occhi furiosa, dischiuse la bocca, ma non emise nessun suono e mentre continuavo a fissarlo, vedo delle lacrime che cerca di trattenersi, gli dispiace o almeno è quello che penso, ma non lo so, ci si aspetta di tutto da uno come lui. Mi sposta leggermente e se ne va, senza dire niente e senza rivolgermi uno sguardo. Torno nella stanza e Stev mi si avvicina.
"Quindi, dove sei andata?"
"All'inizio ero partita per prenderlo a calci, ma alla fine lui ha abbassato lo sguardo e se n'è andato senza dirmi nulla."
"Spero che almeno uno schiaffo glie l'hai dato."
"No, ma ora pensiamo a rimettere in ordine."
Trev alzò gli occhi al cielo e comincia a dipingere le mura di bianco, mentre io sistemavo i quadri e continuavo ad avere gli sguardi di Naomi e Marylin addosso. Capivo che dovevano parlarmi tutte e due, o almeno credo, ma era fastidioso avere due persone che ti fissavano e non venivano a dirti qualcosa.
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Però poi hai sorriso.
Romance"Ti amo dal primo momento che ti ho visto e che hai sorriso. Ti ho amata quando hai preso il palo in pieno e mi sono domandato che cazzo di ragazza ho? Ti ho amata quando ti ho visto a carnevale vestita da coniglietta. Ti amo come Jace ama Clary. Ti...