È giovedì e mi sveglio per colpa di alcune voci che arrivano nel piano di sotto. Scendo e sento i miei nonni parlare di mio padre, devo avvicinarmi e capire meglio cosa si stanno dicendo.
"Smettila Josh, dobbiamo trovare una soluzione per Travis. Lo sai che non vuole andarsene."
"E cosa possiamo fare eh? Deve andare per forza con Carlos, lui è più forte di noi due vecchietti." risponde mio nonno, alzando la voce.
"Non mi interessa. Rimane il fatto che da qui Travis non si muove."
"Sei incomprensibile. Io non voglio che venga direttamente Carlos qui. Quindi appena finirà l'anno scolastico, Travis andrà a New York e non fare storie."
Detto questo mio nonno se ne va in cucina e io ritorno in camera. Non voglio partire, voglio rimanere qui. Mio nonno è come lui, quando dicono una cosa è quella. Gli voglio un sacco bene, ma non capisce che il mio posto è qui e non dove dovrò cominciare la mia vita da capo. Non voglio lasciare nessuno, voglio passare la mia vita con la ragazza che amo e con il mio migliore amico.
Un bussare alla porta mi distoglie dai pensieri."Chi è?" chiedo.
"La nonna, ti ho portato la colazione."
"Non ho fame, grazie." lei entra, non facendo caso alla risposta che gli ho dato e poggia il vassoio sulla scrivania, sedendosi accanto a me.
"Devi mangiare qualcosa. Poi, devi prepararti che dobbiamo andare all'agenzia."
"A prendere il biglietto per New York, giusto? Vi ho sentiti giù. Io non voglio andarci, non mi frega nulla di quello che dicono il nonno e mio padre." dico, quasi urlando.
"Amore, devi andarci per forza. Tuo padre è testardo e lo sai, cercherà in tutti i modi di farti partire anche contro la tua volontà."
"Io non voglio. Non voglio lasciare i miei amici e neanche Natasha." dicendo questo nome, una lacrima mi scende, cominciando a piangere sempre di più.
"Lo so, ma purtroppo non si può fare nulla. Io dico che devi goderti gli ultimi mesi qui, il più meglio possibile. Mi dispiace tesoro e asciugati queste lacrime." mi abbraccia ed esce dalla stanza.
Mi alzo e chiudo la porta. Vado in bagno per farmi una doccia e mi vesto. Prendo il cellulare e scrivo a Natasha.
*Sabato ci sono, partiamo alle 7:30 perché voglio arrivare presto.*
Dopo inviato il messaggio, vado giù dove mi sta aspettando nonna.
Arriviamo all'agenzia, dove quest'ultima entra e rimane a parlare con una signora per mezz'ora."Ho ordinato il biglietto, il 20 giugno parti." dice, appena mette piede in macchina.
"Cosa? Il 20? No no, non si può fare." dico, mettendomi le mani fra i capelli.
"Perché no, tesoro? È l'unico viaggio che puoi fare tranquillamente."
"Io non parto il 20 giugno, okay?"
"Mi dispiace, ormai l'ho ordinato." mette in moto la macchina e parte.
"Torna indietro e gli dici che non si può fare. Ti prego, nonna."
"Mi dispiace, ormai è fatto."
Per tutto il viaggio non parlai e appena entro in casa, corro in camera. Non posso partire quel giorno. Non posso partire il giorno in cui io e la mia ragazza facciamo quattro mesi, e non voglio passare quel mese sopra un cazzo di aereo. Devo parlare con qualcuno, ma a quest'ora non ci sarà nessuno. I miei amici non voglio sentirli, non sono di aiuto. Potrei sentire Naomi, anche se ancora non ha mandato del tutto giù l'idea che io stia con la sua migliore amica, ma ci potrei sempre provare.
*Devo parlarti urgentemente, quando sei libera ci possiamo vedere?*
POV'S NAOMI.
Sono in classe e mancano 10 minuti alla fine di questa giornata di inferno. Comincio a preparare lo zaino e poi, prendo il cellulare per rispondere a Natasha, perché è da questa mattina che stiamo parlando. Vedo che c'è anche un messaggio da parte di Travis, quindi lo apro.*Devo parlarti urgentemente, quando sei libera ci possiamo vedere?*
*Questo pomeriggio sono libera, ma cosa è successo di così grave?*
*Poi te ne parlo, vediamoci al cannone alle 17, okay?*
*Va bene, a questo pomeriggio.*
Lo saluto e comincio a pensare a cosa potrebbe essere successo. Con Natasha non ha problemi, perché sabato devono passare la giornata insieme, quindi non so. Non lo conosco bene e sinceramente, non mi viene in mente nulla.
****
Mi trovo dove mi ha detto di incontrarci, ma di lui nessuna notizia.
Dopo qualche minuto di attesa, lo vedo correre verso di me."Scusami il ritardo." dice, con il fiatone.
"Tranquillo. Comunque cosa è successo?" chiedo.
"Beh.."
Mi ha raccontato tutto quello che è successo e io sono senza parole. Non è possibile ed a lei ancora non gli ha detto nulla.
"Devi parlare con Natasha, assolutamente. E per come hai definito tuo padre, si vede che è un grande stronzo. Scusami, ma è così."
"È più che uno stronzo. E con lei hai ragione, devo parlargli, ma non saprei cosa dirgli."
"Quello che hai detto a me, ti capirà ne sono sicura."
"Non ci credo che per una volta che sta andando tutto bene, ci deve sempre essere qualcuno a rovinare tutto."
"Eh lo so, mi dispiace Travis." mi avvicino ad abbracciarlo.
"Ora è meglio che vada, mio nonno mi aspetta. Ciao e grazie."
"Ricordati di parlare con Natasha, ciao."
Saluto e me ne torno a casa.
Non ci voleva proprio, Natasha ci starà malissimo e speriamo che glie ne parli, perché sennò lo uccido. Non può andarsene senza avergli parlato, deve trovare il modo di parlargliene tranquillamente.SPAZIO AUTRICE.
Ehi, ce l'ho fatta ad aggiornare. Yeeh!
Vi avevo detto che avrei aggiunto solo due capitoli, ma come vedete questo è il quarto.
Dovete ringraziarmi!
Che ne dite? Com'è questa storia? Mi farebbe molto piacere se mi faceste sapere qualcosa.La giornata a Magicland, non lo so quando la pubblicherò, penso fra due giorni. Ma come ve l'aspettate?
Io ho tante idee per la testa e sono ancora confusa.
Voglio ringraziare una mia cara amica, la Giulia che mi ha dato quest'idea. Quel capitolo sarà dedicato a lei.💕
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Però poi hai sorriso.
Romance"Ti amo dal primo momento che ti ho visto e che hai sorriso. Ti ho amata quando hai preso il palo in pieno e mi sono domandato che cazzo di ragazza ho? Ti ho amata quando ti ho visto a carnevale vestita da coniglietta. Ti amo come Jace ama Clary. Ti...