Capitolo 21

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POV'S TRAVIS.
Sono a casa con Brandon, un mio amico, perché sto risolvendo delle cose personali e lui mi deve aiutare. Sento il mio cellulare squillare, penso che sia mio padre, quindi lo prendo. Appena vedo il nome della mia ragazza rimango senza fiato, non è il momento, ma devo rispondere e dirgli che ora non posso parlare.

"Ehi, scusa non posso parlare. Ti chiamo io appena sono libero, okay?"

"Ah okay, scusa. Ci sentiamo dopo allora."

"Ma devi dirmi qualcosa di importante?"

"No devo chiederti una cosa, ma è una sciocchezza. Ci sentiamo dopo allora, ciao."

Mi attacca e poso il cellulare sul mobile. Perché ora che sono felice, il mondo deve venirmi contro? Non è giusto e tutto questo per colpa di mio padre e del suo stupido lavoro. Mio padre mi aveva chiamato, qualche giorno fa, dicendo che io dovrò trasferirmi a New York per continuare il suo lavoro, ma a me non piace, lo trovo noioso e neanche mi interessa quello che fa. Lui lavora in alcune aziende più famose degli Stati Uniti e non c'è mai per me, viene a trovarmi solo a Natale. Da quando mia madre non c'è più, lui si è trasferito lì e mi ha lasciato con i nonni. Io ho sempre sognato di fare il calciatore da grande e si può anche scordare che vada a lavorare con lui. Ora sto bene, perché deve rifarsi vivo? Perché proprio adesso che ho scoperto cos'è l'amore ed ho una ragazza spettacolare? Per quale cazzo di motivo?

Io e Brandon è da questa mattina che cerchiamo di convincere mio padre a non farmi trasferire, ecco il motivo per cui non sono andato a scuola e non ci andrò per altri tre giorni, così ho tutto il tempo di risolvere questa cosa. Perché io non voglio perdere la mia ragazza e non voglio ricominciare da capo, di nuovo, la mia vita. Fin ad ora non abbiamo risolto nulla e mio padre continua a dirmi sempre la stessa cosa.

"Tu vieni a vivere da me e porterai avanti il mio lavoro, noi siamo una famiglia importante qui a New York e tu non mi devi far vergognare."

Lo faccio vergognare, quello che per lui ho sempre fatto.

Brandon se ne va, ma tornerà domani. Non mi va di cenare, quindi vado a farmi una doccia fredda per scordarmi un po' di tutti i problemi. Finito, mi metto il pigiama e mi ricordo che devo chiamare Natasha.

*DRIIN*

"Pronto Travis." mi risponde.

"Amore. Eri già con il cellulare in mano, eh?"

"Già, ma sto disturbando?"

"No, ti ho chiamato io tranquilla. Che mi dovevi chiedere?"

"Sabato ti andrebbe di andare a Magicland?"

"Non lo so, devo vedere una cosa. Ti faccio sapere."

"Oh, che devi vedere?"

"Una cosa, non posso parlartene scusami."

"Okay. Ora vado, ci vediamo domani a scuola, se vieni."

"No, non vengo. E neanche mercoledì e giovedì, ci vediamo forse venerdì."

"Va bene, ciao allora." mi saluta e attacca subito.

È fredda nel parlare ed è colpa mia, non ci voleva. Fra qualche settimana saranno due mesi che stiamo insieme ed io sono così distante da lei, e soprattutto abbiamo dei problemi, anzi io ho dei problemi. Non voglio che si rovini tutto per quel bastardo. Meglio se mi metto a dormire, sennò rischio di fare qualche cazzata.

Però poi hai sorriso.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora