Era tardi, beh, almeno per Harry lo era. Era a letto, l'orologio segnava le 22:25 ed era impegnato da almeno due ore in una lunga sessione di disprezzo di sé e di brainstorming sui modi per impedirsi di rivivere i suoi giorni di tormento senza fine al liceo.
Un forte bussare alla porta d'ingresso lo fece desistere dai suoi pensieri, facendolo sussultare al suono dell'ospite inaspettato. Harry non aveva davvero idea di chi potesse essere, non era che avesse un sacco di amici e il suo migliore amico era già stato a casa sua oggi, quindi era perplesso.
Si tolse le coperte di dosso e scese dal letto. Tirò fuori la sua mazza da baseball da sotto il letto, sapete, come precauzione di sicurezza, nel caso in cui chiunque fosse alla sua porta a quest'ora fosse un pagliaccio o un assassino o un paparazzo lì per rovinargli la serata. Si trascinò silenziosamente lungo il corridoio verso la porta d'ingresso, premendo l'occhio sullo spioncino e cercando di vedere chi fosse.
Con sorpresa di Harry, era Louis. Il liscio era vestito con pantaloni del pigiama a quadri e una maglietta bianca, un berretto che gli copriva la frangia e un'espressione di speranza ed eccitazione sul viso. Stava chiaramente tenendo qualcosa dietro la schiena, ma Harry non riusciva a vedere cosa.
Il riccio spalancò la porta, sorridendo felice. "Ehi Lou." Salutò il ragazzo. "Cosa ci fai qui?"
"Beh, Haz, ho sentito cosa è successo dopo la partita con i paparazzi." Disse Louis dolcemente, i suoi occhi guizzarono alla mazza da baseball nelle mani di Harry per un momento, prima di incontrare di nuovo gli occhi del ragazzo più alto. "Volevo fare qualcosa per rallegrarti." Louis sorrise, spostando le braccia per mostrare ad Harry cosa stesse nascondendo.
Un mazzo di rose.
Harry si sentiva come se potesse piangere perché Louis era semplicemente troppo buono. Gettò rapidamente da parte la mazza, sussultando per il forte rumore metallico che fece sulle piastrelle, prima di allungare la mano per prendere i fiori da Louis. Harry li tenne stretti al petto, senza nemmeno curarsi del fatto che probabilmente stesse arrossendo come uno stupido idiota. "Questo significa molto. Grazie, Louis." Confessò. "Vuoi entrare?"
"No, in realtà." Louis scosse la testa. "Speravo ti piacesse uscire un po' fuori."
"Fuori dove?"
"È una sorpresa." Louis sorrise leggermente, dimenando scherzosamente le sopracciglia mentre tendeva una mano ad Harry. "Sarà divertente, lo giuro."
Harry era senza dubbio tentato dall'offerta, ma anche un po' preoccupato. "Giuri?" Chiese, volendo che Louis gli desse qualche indizio su quello che stavano per fare. O, almeno, per farlo sentire un po' più fiducioso in un'avventura delle dieci di sera in un luogo sconosciuto.
"Sì, lo giuro sulle tombe dei miei genitori morti." Disse rapidamente il ragazzo, la sua voce calma e la sua espressione seria.
"Merda, Louis, è diventato davvero triste molto velocemente." Sussultò Harry, un po' incredulo che Louis l'avesse detto davvero.
"Lo so. Ma ti ha convinto, no?" Chiese, il suo sguardo inespressivo si trasformò in un ampio sorriso e in un occhiolino scherzoso.
Harry scosse la testa in soggezione, incerto se avesse dovuto ridere o chiudere la porta o semplicemente guardare con aria assente. "Sei letteralmente un pazzo." Riuscì a dire. "Aspetta un secondo che prendo le scarpe."
"Tutti amano un pazzo, Popstar! Anche tu!"
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Harry e Louis uscirono dall'edificio fianco a fianco, faceva freddo ed era buio, Harry avrebbe davvero voluto prendere una giacca mentre usciva. I suoi occhi scrutarono il parcheggio alla ricerca di una delle auto lussuose di Louis, ma sembrava non riuscisse ad individuarne nessuna. "Dove hai parcheggiato?" Chiese, fermandosi sul marciapiede a guardarsi intorno.
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Rivals {L.S.} [Italian Translation]
FanfictionLouis è l'esuberante capitano della squadra di baseball della Gran Bretagna, il tipo di ragazzo che domina ogni stanza in cui entra e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Harry è la star indie-pop che si dia il caso stia prendendo una paus...