18 - Crimine e Punizione

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Harry indossava un bel completo, cercando di apparire al meglio per il terribile giorno che l'aspettava. Nick aveva richiesto immediatamente che Harry fosse allo stadio la mattina seguente, a quanto pare la direzione della squadra aveva bisogno di parlare con lui "valutando le situazioni recenti" e "pianificando le possibili conseguenze!".

Harry sapeva che non sarebbe andata bene.

Si sedette ad un lungo tavolo, accompagnato da Nick, Simon, Ben Howard (l'avvocato della squadra) e Danielle Campbell (la pubblicista della squadra). Nessuno di loro sembrava troppo felice.

Harry cercò di nascondere la sua mano ferita, sperando che non notassero le grosse stecche sulle sue dita e non lo vedessero come un motivo per cacciarlo completamente dalla squadra. Ma, in fondo, sapeva fosse inutile, foto e video di lui erano ovunque, dal pugno stesso ad Harry nel retro di un'auto della polizia o di Harry che lasciava uno studio medico. Tutti avevano visto tutto ormai.

"Harry, grazie per essere venuto qui con così poco preavviso." Iniziò Ben, con un sorriso stampato in faccia. Si sistemò il completo e aprì un fascicolo sul tavolo.

Harry annuì. "Certo, è il minimo che potessi fare-"

"-Come va la mano?" Simon interruppe.

"Uhm, mi sono rotto due nocche, Coach. Il dottore ha detto almeno tre settimane." Rispose piano Harry, chinando vergognosamente la testa.

Nick si schiarì la voce, come per segnalare a Simon di tornare all'argomento. "Harry, puoi farci un breve riassunto di quello che è successo?" Chiese il bruno, incrociando le mani sul tavolo con uno sguardo interessato sul viso.

Harry annuì lentamente. "Ultimamente sono stato seguito e molestato dai paparazzi, peggio che mai. Mi stavano spingendo e urlando cose sprezzanti, sia su di me che sul mio compagno di squadra Louis Tomlinson." Esordì, gli occhi sulle mani irrequiete in grembo. "Non potevo più permettere loro di dire quelle cose. Ho dovuto difendermi da solo, dimostrargli che-" Harry si interruppe, rendendosi conto che quella parte della storia non importasse. "Io, um, poi ho colpito uno degli uomini e lui è caduto a terra. Sono stato trascinato via da uno degli altri e poi è arrivata la polizia. E basta."

Tutti gli occhi nella stanza erano puntati su Harry e, francamente, questo lo metteva molto a disagio. Tutto rimase in silenzio per un minuto buono, finché Danielle non parlò.

"Penso che sia stato molto coraggioso da parte sua, Signor Styles." Disse dolcemente, mentre si spingeva una ciocca dei suoi capelli scuri dietro l'orecchio. "Ma dal punto di vista di questa struttura, si riflette molto male sul carattere della squadra. Soprattutto con il modo in cui i giornali lo descrivono. Il mio consiglio è di imporre una sorta di punizione, non deve essere niente di terribile, ma qualcosa per mostrare al pubblico che le risse e la violenza non sono supportati dalla squadra della Gran Bretagna."

Ben annuì seccamente. "Nick, Simon, cosa ne dite?" Chiese.

"Penso che tutta questa faccenda sia un dannato scherzo. I ragazzi litigano, i ragazzi si battono per se stessi e per le persone a cui tengono. Harry ha fatto proprio questo. Non voglio c'entrare nulla con la punizione che gli verrà data." Intervenne Simon, suonando quasi incredulo.

Harry rivolse all'uomo un sorriso grato, felice di avere almeno una persona dalla sua parte.

Nick scosse la testa. "Ti voglio bene, Harry, davvero." Iniziò, gesticolando con le mani. "Ma penso che qualcosa debba essere fatto. Penso che dovresti essere dimesso dalla squadra per almeno un mese, considerando che sei comunque fuori per tre settimane a causa del tuo infortunio. Penso anche che tu debba scusarti pubblicamente con l'uomo a cui hai rotto il naso. Era una responsabilità, non solo per te stesso, ma per la squadra e non è qualcosa da prendere alla leggera, soprattutto quando qualcuno è rimasto ferito-"

"-Mark White non merita le mie scuse, Signore. Non intendo mancarle di rispetto, ma se fossi stato al mio posto, neanche tu vorresti scusarsi, considerando le cose orribili che ha detto e probabilmente lo dirà di nuovo se ne avrà la possibilità." Intervenne Harry, stringendo le mani a pugno prima di rilasciarle di nuovo. La sua voce era tremante, ma riuscì comunque a sputare il nome di Mark White come se fosse veleno.

Ben intervenne prima che Nick potesse rispondere. "Quindi, Harry Styles è dimesso per un mese, poi la sua posizione sarà reintegrata?" Chiarì Ben, prendendo una penna e facendo clic su di essa.

La stanza rimase silenziosa, Nick e Danielle annuirono in accordo, mentre Simon li fissava tutti.

"Okay. Questo è tutto, allora. Harry, sei libero di andare." Disse Ben, gli occhi rivolti ad un taccuino davanti a lui mentre scriveva velocemente qualcosa.

Harry si alzò e si sistemò la giacca. "Grazie a tutti." Rispose sforzandosi di sorridere, prima di voltarsi e uscire rapidamente dalla stanza.

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"Ciao, sono Louis. Non posso rispondere al telefono in questo momento. Sapete cosa fare. Beep."

Harry fece un respiro profondo e fece del suo meglio per rendere la sua voce allegra, anche se si sentiva più deluso di quanto si aspettasse.

"Ehi, amore. Sono io. So che ti stai allenando in palestra, ma ho appena lasciato la mia riunione con il Consiglio e ho pensato che avrei dovuto aggiornarti. Io, uh, sono stato dimesso dalla squadra per un mese. Immagino che potesse andare peggio però, giusto? Giusto. Bene, ti lascio andare. Fai una buona sessione di allenamento, fai un po' di squat per me. Sarò a casa mia se vuoi venire più tardi. Ciao, Lou."

Harry infilò il telefono nella tasca della giacca, aspettando nell'atrio del suo edificio l'arrivo della sua scorta e della sua auto.

Quando finalmente tornò a casa, si trascinò fino alla porta e armeggiò con le chiavi mentre cercava di aprirla. Entrò e si chiuse la porta alle spalle, gettando a terra giacca e borsa non appena varcò l'ingresso. Harry, disperato di annegare il suo rimpianto in qualcosa di dolce, si diresse in cucina per vedere se avesse qualcosa di buono da mangiare.

Sul bancone della cucina c'era un foglietto rosa: un biglietto per la fiera annuale. C'era una nota accanto che diceva: "Sapevo che la chiave che mi hai dato mi sarebbe tornata utile ;)
Tornerò a prenderti tra un'ora. Preparati. XO, Lou."

Harry sentì un sorriso diffondersi istantaneamente sul suo viso, il suo cuore si sentiva più pieno di quanto non fosse stato da giorni. Era come se si fosse dimenticato di tutte le cose brutte che stavano succedendo, solo dal gesto di Louis.

Sentendosi il ragazzo più fortunato del mondo, Harry corse in camera per trovare un perfetto outfit da fiera per impressionare il suo adorabile ragazzo.

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Angolo autrice:
Conseguenze pesanti per il nostro Harold, secondo voi è una punizione meritata o no?
Fatto sta che, come avrete intuito, il nostro romanticone di un Louis porterà Harry alla fiera nel prossimo capitolo e non vedo l'ora che lo leggiate!
Non dimenticate di votare il capitolo se vi è piaciutooo.

Chiara xx

Rivals  {L.S.}                                             [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora