4. Gli Skyscanner.

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«Se chi trova un amico trova un tesoro, allora io posso definirmi un esploratrice.»

Una forte luce proveniente dalla finestra, mi costringe ad aprire gli occhi. Frastornata, mi guardo attorno (ancora un pò stordita dal sonno), per poi notare la grande vetrata che da sulle nuvole, stavolta più luminose del solito. Potrei restare qui tutto il tempo a contemplare questa magnifica vista, ma un sonoro tonfo, mi fa sobbalzare dal letto.

«Che cavolo! È impossibile che io sia così sbadata da inciampare sui miei stessi piedi» impreca qualcuno, solo che da dove sono io non riesco a vedere niente. Così mi stiracchio e appoggio la schiena sulla tastiera del letto, fino a notare una Piper sdraiata sul pavimento a pancia in giù.

«Piper, ma cosa ci fai lì? Per caso hai trovato un'affinatezza con il pavimento?» domando cercando di trattenermi dal ridere, ma è più forte di me, così scoppio in una grossa risata, attirando l'attenzione della diretta interessata, che si alza raggiungendo il suo letto, per poi tirarmi un cuscino in piena faccia, lasciandomi completamente basita.
Cosa diavolo...

«Buongiorno bella addormentata e per tua informazione io e il pavimento non siamo amanti. Comunque...» dice, tornando in piedi e raggiungendo l'armadio per sistemare i vestiti nelle apposite grucce «...ieri sera appena sono ritornata, stavo per dirti di prepararti per andare a cena, solo che quando sono arrivata ti ho visto che dormivi come un angioletto nel tuo letto e ti ho lasciato stare» mi metto una mano sulla fronte. Cavolo mi sono dimenticata la cena.

«Ieri sera, ho messo a posto un pò di cose e poi ho finito per essere stanca, così mi sono addormentata» Spiego alzandomi dal letto. Ora che ci faccio caso, ho una fame da lupi e il mio stomaco è d'accordo con me da quanto sentono le mie orecchie.

«Già e anche la tua pancia sta soffrendo» me la indica con un dito, per poi scuotere la testa ridendo.

«Su dai, ora prepariamoci che tra poco c'è la colazione e poi ci saranno le premiazioni quest'oggi» non faccio neanche in tempo a formulare qualche domanda su queste presunte premiazioni (perchè non so in cosa consistono), che Piper mi trascina in bagno, portando il suo beauty case sottobraccio.

«mmh...che stai facendo?» Chiedo accigliata, mentre lei mi fa mettere davanti allo specchio prendendo qualcosa nella sua pochette.

«Mi sembra ovvio...ti trucco» risponde con nonchalance, ma quando sto per aprire bocca, ribattendo che io non amo molto truccarmi, lei mi anticipa.

«Sai, ti ho osservata l'altro giorno e posso dedurre che sei una acqua e sapone. Quindi puoi stare tranquilla, fidati di me».

Fidarsi...appena sento questa parola, un magone mi si forma dritto al petto. In passato mi sono fidata ciecamente di persone sbagliate, persone che reputavo amiche ma che evidentemente non lo sono mai state. Mi hanno illusa, presa in giro e delusa, ma non dimenticherò mai quel weekend in tenda con la scuola. La mia mente, non rimuoverà mai il dolore straziante che ho provato. Non mi sono mai sentita così tanto impotente come in quel momento.
Ho sempre cercato di tirare avanti dopo quell'episodio, ma la cicatrici restano e io ne ho una sia interna che esterna.

«Ecco fatto, ora va a cambiarti. Anzi no, posso prestarti qualcosa di mio?» le parole di Piper, mi riscuotono la testa dal mio pensiero fisso. Così, mi giro ad osservarla e noto che ha le mani giunte, mentre mi sta pregando con gli occhi da cucciolo. Acconsento con la testa, anche se non so perchè mi sta praticamente prestando i suoi vestiti, o mi sta truccando con i suoi trucchi. Davvero strano.

«Sai, non ho mai prestato i miei vestiti a nessuna e neanche truccato qualcuno, ma ora che ho una compagna di stanza (con cui tra l'altro vado d'accordo) sono molto felice di farlo» spiega tutta euforica, cercando qualcosa nell'armadio.

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