7. Nuvole.

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«Nulla è più provocante del silenzio.»

«Ma dove stiamo andando?» saranno ben dieci minuti che sto seguendo Piper in questa foresta sperduta nel mondo e non so nemmeno dove i miei piedi mi stanno portando. Per ora è lei la mia unica fonte di salvezza.

«Ti sto portando a mangiare qualcosa perchè non so te, ma io sto morendo di fame» si passa una mano sullo stomaco brontolante. A dire il vero ed ora che ci penso, sto cominciando anche io ad avere un certo languorino.

«D'accordo...ma dimmi un pò, cosa sai dirmi di più sulla Bloodwynd? sai non mi hanno spiegato molto» è da diverso tempo che cerco di trovare qualche informazione di più su questa scuola e Piper mi sembra la persona perfetta, siccome Emily la vedo quando capita e dopo aver parlato di lei, non so quanto posso fidarmi.

«Io penso sempre che ogni scuola nasconda sempre qualcosa e in questa non possono di certo mancare leggende e segreti, ma partiamo dall'inizio. Da quanto mi hanno raccontato i miei genitori, questa scuola in passato è stata attaccata da una persona malvagia e molto potente che cercava qualcosa e questa cosa era davvero importante perchè si scateneò una guerra che durò per un lungo tempo, ma una donna davvero anch'essa potente e forte, riuscì a sacrificarsi per la sua patria. Per noi. Colei che dietro le spalle, portava due grandi ali lucenti e luminose da far tremare tutti quanti, in possesso di una grande anima. Era la madre angelo» conclude e finalmente i miei piedi toccano del cemento e non più la panta fangosa di prima.

«E' per caso la fontana che c'è all'ingresso della scuola? Quindi...è grazie a lei se siete tutti ancora vivi e vegeti?» domando continuando a camminare al suo fianco. Ho sempre pensato che quella non fosse una normalissima fontana. Ho creduto, anzi ho sperato che ci fosse dietro qualche storia e non mi sono sbagliata di certo, ma ora che ho appena sentito una parte della storia voglio arrivare alla conclusione...sempre.

«Si e la ringrazieremo per sempre. Senza di lei, ora noi non saremmo qui e tu non sapresti nemmeno l'esistenza della Bloodwynd. Oh, eccoci arrivati!» esclama indicando l'edificio davanti a sé interamente fatto di legno, con una piccola insegna al neon e con su scritto a caratteri cubitali: Skyscanner, che risplende sulla facciata del locale, dandogli un aspetto rustico. Alquanto bizzarro trovarlo in un posto del genere. Certe volte però, mi dimentico che qui la magia vale più di tutto e qualunque cosa è possibile anche solo pensandola. 

«Questa è la tavola calda, nella quale io e la mia squadra usiamo quando non abbiamo voglia di tornare a scuola dopo gli allenamenti. Tranquilla, molti di noi lo fanno e la preside ne è a conoscenza, quindi non farti problemi.» prendendomi sotto braccio, mi conduce all'interno e prima di superare la soglia, sulla porta è attaccato un foglio nel quale c'è inciso: "proprietà degli skyscanner".
Dunque ora starei invadendo il loro territorio? Okay, ora non so se sentirmi lusingata o mortificata per aver invaso un luogo per loro personale.

Non appena entriamo, il parquet sotto i nostri piedi scricchiola e osservo l'interno di questa tavola calda. Il posto è piccolo ma molto accogliente e luminoso. Piccoli divanetti rossi (con gli appositi tavoli di legno), sono posti accanto alle finestre, lasciando spazio per il bancone, dal quale spunta una donna di mezz'età mentre finisce di scrivere qualcosa sul suo piccolo taccuino in pelle.

«Ciao Anny!» esclama Piper attirando l'attenzione della donna, che non appena alza gli occhi su di lei, lancia penna e quaderno, e si smateriaizza per poi comparire davanti a noi in un lampo, facendomi scattare subito indietro per lo spavento e lo stupore. Come ci è riuscita? Cioè prima era lì e adesso è qua!

«Diana! che bello rivederti!» la attira a sé e la stritola, con le sue braccia magre, in un abbraccio affettuoso per poi posare gli occhi su di me.

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