10. Spie sotto copertura.

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«la povertà più terribile è la solitudine e la sensazione di non essere mai amati.»

Siamo stati creati per un motivo, per contrastare qualcosa ma non si sa di preciso cosa.
Tutti noi, me compresa, cerchiamo un incentivo, una ragione, uno spiraglio di luce per andare avanti. Io ci ho provato con tutte le mie forze, ma l'unica cosa che alla fine ho ricavato è stata una vita strappata prematuramente, uno squarcio nel cuore davvero doloroso e una vita piegata a metà dalla sofferrenza. Di una cosa però sono certa, bisogna credere in qualcosa per andare avanti perchè la strada del ritorno è una sola, ma quella per raggiungere l'arrivo è percorsa da ostacoli, da vicoli cechi e trappole. Prima però, dobbiamo avere fiducia in noi stessi per riuscire a tagliare quel tanto atteso traguardo.
Un giorno spero anch'io di farcela, di superare quella dannata linea di arrivo e trovare finalmente la mia casa, la mia infinita pace, qualcosa che mi renda veramente felice. Merito di essere felice.

Continuo a spargere pennellate ben precise e concise sulla mia tela, mentre lascio che la mia mente abbia il sopravvento. L'unica felicità e stabilità che riesco ad avere è grazie a questo oggetto minuscolo e sottile di legno che ho fra le mani...il pennello. Per me è un punto fermo, un'ancora inchiodata nella sabbia nel fondale marino, un faro in mezzo al buio totale. Mi fa sentire me stessa.

Osservo il buoio che contrasta la luce sulla mia tela e sono felice del lavoro che sta uscendo, perchè non c'è immagine perfetta per raccontare che gli opposti a volte si attraggono. Due anime completamente diverse, ma che insieme sanno formare l'eternità composta di odio, amore, passione e felicità.

«E' già tanto che io non abbia preso per le palle a quei due deficenti!» una Piper abbastanza arrabbiata, entra come una furia all'interno della stanza senza prima però, aver sbattuto la porta con grande forza facendo tremare le spesse pareti della nostra camera.

«Con chi sei arrabbia percisamente?» smetto per un momento di dipingere e la guardo mentre si butta di schiena sul letto. Ha indosso ancora la tuta di allenamento degli specialisti e mi chiedo perchè sia rientrata così fuori di sé, di solito lei ritorna dalle missioni con un sorriso sulla faccia.

«C'è che mi è appena stato raccontato (oltre al fatto di quella creatura rara e strana) che i gemelli...fremo ancora dal tirargli un cazzotto...ti hanno coinvolta in questa cosa rischiando di mettere in pericolo la tua vita! insomma ci rendiamo conto e soprattutto tu non mi hai detto assolutamente niente!» mi rimbecca e io mi sento dispiaciuta perchè è vero, da quell'accaduto sono passati diversi giorni. Ho continuato a seguire le lezioni e a svolgere la mia normale routine quotidiana, ma dopo quella sera non li ho più visti o almeno non si sono fatti sentire. Ricordo soltanto che dovevano recuperare un particolare libro. Di più non so.

«Pensavo non ti importasse.» ammetto e ripenso a quello che ho appena pronunciato. Non so il motivo, ma mi sono sempre messa in secondo piano visto che a nessuno non importava mai niente di me, mi escludevano, mi emarginavano, mi estragnavano. Quindi di conseguenza ho agito come di mia normale abitudine, ma non mi sarei mai aspettata che una persona ci tenesse a me. È quasi strano sentirsi così, ma in modo positivo.

«Ma certo che mi importa Maila e anche se ci conosciamo per quel poco, sembra che ti conosca da una vita e mettitelo bene in testa che io ci tengo a te e non voglio di certo perdere la mia unica amica che ho.» nei suoi occhi posso scorgere un grande affetto e questo mi rende una persona meno brutta e più pulita. Si alza dal suo letto e con uno slancio mi stringe in un abbraccio che sa di gentilezza, affetto e...amicizia.

Nel profondo del mio cuore, dopo quel dannato giorno ho sempre evitato di trovare qualcuno con cui confidarmi, raccontare cose banali, stupide ma alle volte importanti. Ho smesso semplicemente di cercare amici.
Vivevo nella mia solitudine e alle volte mi piaceva, ma altre volte mi corrodeva il corpo e soffocavo dentro me stessa. Avere però adesso, fra le mie braccia, qualcuno a cui io possa legarmi in amicizia mi fa scaldare il cuore.

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