Appoggio la carta del menu sul tavolo e sento il ragazzo sorridere mentre alzo lo sguardo. Rimango ipnotizzata appena i miei occhi si perdono nei suoi. Gli osservo attentamente e ricordo di aver già visto quei due occhi neri. Ricordo anche quelle labbra carnose e quelle mani lisce che si sono scontrate con le mie quando mi ha colpito facendo cadere il mio quadro e la mia borsa.
"Ciao." Mi sorride di nuovo e poi fa cenno al cameriere di venire al nostro tavolo.
"Io prendo un piatto cozze charentaise e un bicchiere di vino bianco frizzante." Affermo continuando ad osservare il giovane.
"Perfetto anche io." Il ragazzo da i menù al cameriere e torna a guardarmi.
"Mi chiamo Kylian."
"Piacere Ludovica."
"Non sei di Parigi giusto?"
"No sono italiana, di Firenze. Tu invece sei francese, ma non di Parigi giusto?"
"Sbagliato. Sono nato a Parigi ma ho origini dal Camerun. Perché pensavi non fossi parigino?" Domanda incredulo.
"Bhe un gentile ragazzo parigino l'altro giorno si sarebbe fermato ad aiutarmi." Distolgo lo sguardo e ammiro la gente che cammina per strada mentre Kylian ride per la mia battuta.
"Hai ragione, mi scuso. Sono stato molto maleducato, ma ero super in ritardo. Ti ho vista prima mentre ti sedevi qui al tavolo e volevo venire a scusarmi. Quindi eccomi qua."
"E per quale motivo eri in ritardo?" Chiedo prendendolo un po' in giro.
"Lavoro. Tu invece cosa ci facevi con un quadro?"
Prendo una cozza e la assaporo prima di rispondere al ragazzo.
"Sto arredando il mio appartamento."
"Mm capito. Tu lavori?" Mi chiede bevendo un sorso d'acqua.
"No studio giurisprudenza, tu invece di cosa ti occupi?"
A quella domanda inizia a pensare e sembra agitarsi un poco. Beve un sorso di vino e poi inizia a parlare.
"Diciamo che lavoro nel mondo dello sport, calcio per l'esattezza."
Nonostante la sua affermazione, non mi sembra del tutto sincero ma lascio perdere.Rimaniamo in silenzio e continuiamo a mangiare il nostro pranzo.
Ordiniamo anche il dolce e poi Kylian si offre gentilmente di pagare per scusarmi nuovamente per l'accaduto di ieri."Grazie mille non dovevi pagare anche per me."
"È il minimo che possa fare. A proposito il quadro è ancora intatto?"
"Sisi tranquillo." Rido mentre tiro fuori dalla borsa le chiavi di casa siccome siamo appena arrivati davanti al mio palazzo.
"Bhe, grazie mille per la giornata. È stato un piacere conoscerti Kylian. Non sei cosi maleducato infondo."
Sorride e le sue guance si colorano di rosso come se si fosse imbarazzato tantissimo.
"Senti, siccome anche io mi sono trovato molto bene con te e inoltre tu non conosci nessuno, ti andrebbe di darmi il tuo numero di telefono. Cosi possiamo rivederci, se ti va." Si mette una mano dietro alla testa e sorride. Ora è ancora più rosso di prima.
"Certo mi farebbe davvero piacere." Mi porge il suo telefono così da poter aggiungere il mio numero.
"Ti scrivo dopo allora, ora vado a lavorare." Dice salutandomi.
Sorrido e lo saluto per poi entrare in casa con i suoi occhi impressi nella mia mente.

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Paris~Kylian Mbappé
RomanceLudovica è una ragazza italiana che inizia l'università dei suoi sogni a Parigi. Nella città dell'amore incontrerà nuove persone e inizierà una nuova vita, e chissà se incontrerà anche l'amore?