4| La festa

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Decisi di vestirmi così per la festa:

Tom e Theo mi stavano aspettando fuori

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Tom e Theo mi stavano aspettando fuori.
"Wow Vi, sei bellissima!" disse Tom senza togliermi gli occhi di dosso.
"Sei stupenda Vi!" aggiunse Theo, quasi incantato.
Inutile dire che dentro di me stessi morendo,
no ok Victoria concentrati, stavamo dicendo,
"Grazie." risposi sorridendo.
E ci dirigemmo verso la festa.
Draco era in camicia bianca e pantaloni neri.
Era bellissimo, così bello che Pansy mi dovette distrarre per riportarmi sul pianeta Terra.
Mi immagino già tutte le primine con gli occhi puntati su di lui.
Inizia la festa: musica, balli, alcol.
"Obbligo o verità, chi gioca?" urlò Blaise,
richiamando l'attenzione di tutti.
Ci unimmo io, Draco, Theo, Tom, Pansy, Adrian, Astoria, Terence e altri ragazzi Serpeverde.
*girarono la bottiglia*
"Victoria, obbligo o verità?" sentii un vuoto dentro di me. Stessa scena di qualche anno fa,
i miei fratelli mi guardarono preoccupati.
"Verità." per evitare di fare gli stessi errori.
"Sei single?"
"No, sto con Draco." risposi velocemente, dai questa era facile.
*la bottiglia girò di nuovo*
"Draco, obbligo o verità?"
"Obbligo." rispose sicuro di sè.
"Vai nell'armadio con Victoria."

Andai totalmente in panico, stessa scena di qualche anno fa.
Tom e Theo si girarono di scatto verso di me.
"Vi" dissero contemporaneamente preoccupati,
mentre tutti erano in attesa di una risposta.
Presa dall'imbarazzo andai con Draco, non sapevo cos'altro fare, non riuscivo a pensare oggettivamente.
"Ehi, che succede?" notò la mia preoccupazione.
"No nulla," finsi. Non volevo rovinare tutto.
"Lo vedo che non stai bene." disse cercando di confortarmi.
"È una lunga storia e non ho voglia di racc-"
"Fa niente, che sta succedendo?" insistette.
Devo dire che quel suo modo non mi piaceva.
Se ti dico che non ho voglia di parlarne è perché non ne ho voglia, non insistere.
Ma era stato così gentile a preoccuparsi che presi coraggio e gli iniziai a raccontare:
"Due anni fa ero a una festa, stavamo giocando a obbligo o verità. Stessa scena di adesso, lo stanzino. Ero felicissima, lui era molto figo, era uno dei più voluti dalle ragazze della scuola.
Però andò troppo veloce, iniziò a baciarmi e a toccarmi. Gli dissi di fermarsi ma lui non lo fece, mi disse Ah la puttana si rifiuta. Rimasi immobile, paralizzata. Non sapevo cosa fare. Adesso chiamerai il papà? Hahaha.
Era tutto per una scommessa con degli amici,
chi svergina la Riddle vince. Così lui vinse."
Draco rimase fermo, sconvolto, mentre io ero in lacrime, anche se cercavo di trattenerle,
tra il brutto ricordo e il momento d'imbarazzo
non sapevo cosa fare.
Prima o poi, stando insieme, glielo avrei comunque raccontato, ma mi sarei dovuta prepare mentalmente ad affrontare il discorso. Dover rivivere tutto così spiegandoglielo adesso mi ha un po' scossa mentalmente ed emotivamente. Non ero pronta.
"Sono finiti i minuti!" urlò Astoria.
E tornammo in sala comune, io con un passo più svelto, per fuggire, e lui con un passo molto lento, per metabolizzare il discorso.
Avevamo gli occhi fissi puntati su di noi, gli sguardi curiosi che si chiedevano cosa fosse successo durante quel tempo.

Corsi via di fretta mentre Draco cercava di raggiungermi, ma Tom lo fermò.
Mi ritrovai i miei fratelli in camera per chiedermi cosa fosse successo. Spiegai l'accaduto, loro mi abbracciarono, cercando di aiutarmi e poi se ne andarono. Riescono sempre a calmarmi, sanno dire le cose giuste al momento giusto.
E poi avendo già affrontato la situazione in passato ormai hanno capito cosa devono fare e dire per aiutarmi.
Sulla soglia della porta c'era anche Draco, era lì per consolarmi, si sentiva in colpa.

*Dopo dieci minuti* 🔴
Come ho già detto, carpe diem: presi coraggio, lo baciai e lui ricambiò.
Avevo bisogno di distrarmi e di non pensare più al passato, era il momento di andare avanti.
Quello che è successo nel passato doveva rimanere lì, senza interferire ulteriormente sul mio presente.
Iniziai a sbottonargli la camicia e lui cominciò lentamente a svestirmi. Quasi come per lasciarmi il tempo di capire cosa stesse succedendo, volerlo e accettarlo.
In un attimo ci trovammo stesi sul letto, lui sopra. Mi prense i polsi ed entrò dentro di me.
"Cazzo Draco."
Continuammo così finché non mi dimenticai dell'accaduto e mi addormentai serenamente sul suo petto.

In quel momento mi sentii protetta, lontana dal male e dall'oscurità.
Non mi capita spesso di provare queste emozioni, ma quelle poche volte in cui succede mi sento davvero bene.
Ero tra le braccia di Draco, lui mi stringeva a sè per farmi sentire al sicuro, e ci riusciva.
Aveva la capacità di portarmi in un universo alternativo, dove tutto è bello. Stavo bene.

Victoria Riddle's shifting diaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora