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In cucina regnava un silenzio imbarazzante. L'omega si girò di nuovo e continuò a tagliare la frutta lasciando Yoongi confuso. Non voleva rovinare completamente la loro amicizia.

Non gli era piaciuto il bacio? Era sbagliato sentire il bisogno di soddisfarlo? Di volerlo sentire e di volerlo?

Yoongi si torturava. Il suo lupo era un po' ferito, rimase in uno stato di shock, ma poi riuscì a reagire con poche parole.

"Mi dispiace." Sbottò, si lavò le mani e andò in salotto a prendere il suo zaino: "Non è stato giusto quello che ho fatto."

Voleva solo tornare a casa per poter pensare bene. Se fosse rimasto ancora un po' con Yoongi, avrebbe fatto qualcosa di stupido.

Era già alla porta che afferrava la maniglia. Fu allora che Yoongi reagì con dei rapidi movimenti. Afferrò il braccio di Jimin e poi lo abbracciò forte.

"Mi è piaciuto, vorrei rifarlo..." Disse timidamente. Sentirlo di nuovo sarebbe stato un sogno ad occhi aperti.

Il lupo di Jimin era felice, saltava come un pazzo, il suo alpha voleva farlo di nuovo! Lasciò uscire una piccola risata e poi, portò le mani sulle guance dell'alpha. Lo prese e se lo tirò vicino, chiuse gli occhi e azzerò la distanza fra di loro. Le loro labbra si muovevano lentamente, delicatamente, amorevolmente....

«È il nostro omega.» La mente dell'alpha era in qualche modo piena di quelle parole.

L'alpha interruppe il bacio e fece scontrare le loro fronti. I loro respiri si mescolavano, i loro occhi erano chiusi, i loro sentimenti erano reciproci, ma Yoongi non era del tutto sicuro.

Forse era la prima volta che dubitava di sé stesso, non era mai stato in quella posizione, non aveva mai baciato un omega. Il suo lupo era confuso. Jimin si staccò, pronto ad andarsene, ma la porta fu aperta prima che potessero capire quello che stava succedendo.

Jennie corse subito in bagno, li spinse entrambi e chiuse la porta lasciando Lisa fuori. L'alpha entrò pochi secondi dopo e le guardò confusa. Sentì vomitare e l'alpha corse subito in direzione del bagno. I colpi erano leggeri, ma aumentarono al punto che voleva rompere la porta, si fermò all'urlo di Jennie.

"Sto bene!" la sua voce suonò un po' rotta, si sentì scorrere l'acqua del lavandino.

"Sei sicura? Fammi entrare". L'alpha diede un leggero colpo.

"No."

Entrambi osservarono la scena un po' confusi, Jennie stava bene la sera prima. Cos'era successo? Non capirono niente.

"Come vuoi che ti aiuti se non mi fai entrare?" la voce di Lisa diventò infastidita, la serratura del bagno fu aperta e lei entrò senza permesso. Chiuse la porta con un colpo secco e tornò il silenzio.

"Vuoi un passaggio a casa o resti?"

"Devo andare." Jimin abbassò la testa e si è allontanò un po'.

L'alpha si sentì ferito, il suo lupo chiedeva di stargli il più vicino possibile, ma se l'omega non voleva, non lo avrebbe forzato. Prese la sua piccola mano e la strinse, Jimin provò questo affetto per il suo lupo. L'omega di Jimin voleva prendere il controllo e mangiare di baci quell'alpha, ma no, sarebbe sbagliato.

"Ti porto a casa." Prese lo zaino e lo trascinò.

Mentre si tenevano per mano, alcune persone intorno a loro li guardavano con tenerezza, perché vedere un maschio alpha come Yoongi, con un omega carino e tenero come Jimin, era come vedere un Pegaso. Strani da vedere, ma insieme sembravano perfetti.

"Vuoi rimanere a cena?" Erano entrambi in piedi davanti alla porta della casa del minore.

"Voglio solo andare in camera tua a dormire, mi mancano i tuoi peluche". Disse l'alpha senza imbarazzo.

A Yoongi piaceva quella stanza perché era sempre pulita e aveva un buon odore, oltre al fatto che appartenesse al suo migliore amico, di cui il suo lupo era follemente innamorato. Mentre a Jimin piaceva stare nella sua camera da letto, e dormire con quell'alpha pigro, perché sapeva che Yoongi, aveva un aspetto tenero quando dormiva.

"Non aspettavo altro." E l'omega si lasciò scappare una risata.

Yoongi sorrise semplicemente e si avvicinò a lui, gli prese le guance e piantò un bacio sulla fronte, poi uno su entrambe le guance e uno tenero sulle labbra. All'omega stava cominciando a piacere quella sensazione, e ne aveva paura, non voleva innamorarsi del suo migliore amico, perché entrambi in futuro avrebbero avuto dei compagni. E se questo non fosse il caso, se la loro relazione fosse passata da amici a fidanzati, - qualcosa che secondo Jimin era impensabile- e, la loro rottura fosse stata brusca, non sarebbero stati più amici.

Non voleva rovinare tutti quegli anni di amicizia con l'alpha.

"Ti aspetto". L'alpha entrò nella sua casa e poi salutò la famiglia del suo futuro compagno.

Rimase sulla porta, pensando ai lati positivi e negativi nel caso in cui fossero diventati qualcosa di più che amici. Il cambio di presentazione con nuove persone, le dimostrazioni d'affetto in privato o di fronte ad altre persone, le loro giornate fuori, le loro nottate.

Il suo cuoricino batteva forte, le idee erano buone, ma c'era gente che non riusciva a stare zitta e diceva un sacco di cose in modo imbarazzante. Forse lo avrebbero fatto sentire inferiore. Soprattutto, pensava a come avrebbe dovuto dire alla sua famiglia del cambiamento. Non aveva mai pensato di presentare un compagno a suo padre. Non l'avrebbe mai fatto, lo credeva dei suoi fratelli, ma non di sé stesso.

La porta si chiuse davanti ai suoi occhi. Mise la mano sulla maniglia della porta e la girò per aprirla di nuovo. L'ambiente era silenzioso e questo lo sorprese.

Non ci pensò molto ed entrò.

Forse non era una buona idea interessarsi a qualcuno, forse era mancanza di affetto verso gli altri e non solo verso una persona. Doveva cercare altri amici.

Sì, quello sarebbe il suo prossimo obiettivo. Voleva credere che fosse quello e non una scopata con il suo migliore amico.

«Alpha!» Lo corresse il suo omega.

Cercare una soluzione.

Sì, avrebbe fatto quello.

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LedithMontes

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