Mangiarono la pizza per cena, accompagnata da del cibo fritto conservato nel fondo della credenza dei genitori di Yoongi. Ringraziò Lisa per non essersi accorta di loro mentre cenavano, perché Jennie si era di nuovo addormentata. Aveva cenato due ore prima e chiese di non essere spostata dal suo letto a meno che il mondo non stesse per finire.
Le risate e le grida furono interrotte dai genitori del più grande. L'uomo più anziano li salutò con un sorriso, ripresentandosi a Jimin anche se già lo conosceva, ma non ricordava il suo nome. La madre di Yoongi aveva servito loro della frutta con il miele, solo per evitare che il cibo fosse pesante. Tirò suo marito per un braccio, allontanandolo dall'omega più paffuto. La donna ringhiò a Jimin per essersi sottomesso a quest'ultimo. Ma come biasimarlo, quell'uomo faceva paura. Inoltre, la mano di Yoongi stava stringendo il suo fianco in modo possessivo.
Sì, la famiglia Min era particolare.
Ora, entrambi erano sdraiati sul letto del maggiore. Jimin si appuntò mentalmente di non mangiare troppo, ma era soddisfatto. Era circa mezzanotte e Jimin si stava appisolando, sentendosi pieno e stanco. Dopo essere tornati nella stanza del ragazzo più grande, decisero di guardare un film mentre cercavano di dormire, ma il minore era ormai più addormentato che sveglio. Perché non poteva finire il film? Era stanco.
Si agitò nel letto, raggomitolandosi in una palla accanto al maggiore, abbracciandolo intorno alla vita per comodità, appoggiando la testa sul petto dell'altro. Ascoltò il battito del cuore del maggiore, era bello sentirlo. Ogni battito del cuore o respiro era come musica per le sue orecchie, quel suono cominciò a rilassarlo come se fosse un bambino, facendolo addormentare pochi minuti dopo. Non sentiva più le spalle tese, ma anche così, aveva paura di non sentire il suo lupo, forse quando si sarebbe svegliato avrebbe dovuto dirlo al maggiore.
D'altra parte Yoongi era così concentrato sul film che ignorò Jimin mentre dormiva accanto a lui. Era simile ad una zecca, era una sensazione soddisfacente e confortante, premette le mani sulla schiena dell'omega per avvicinarlo di più, ma era tutto inconscio, non era un'attenzione in sé per il più piccolo.
Era passata un'ora e il film era finito. L'alpha era un po' a disagio in quella posizione. Sentì un peso sul petto, caldo e soffice, non si era reso conto che Jimin si fosse addormentato pochi minuti prima o forse già da quando si erano messi a letto. Tirò il lenzuolo e il piumone di colore scuro per coprire l'omega. Il minore poteva sembrare forte davanti agli altri, ma era sempre stato cagionevole di salute.
In quel momento si sentì male per averlo ignorato, spense la TV e lanciò il telecomando sul divano. Non gli importò molto dove fosse finito. Si stese accanto a Jimin e cominciò ad accarezzargli la testa. Era un piccolo massaggio di scuse, gli diede alcuni baci sulla fronte, sulle guance e, sulla fronte, in modo da poter dormire con la coscienza pulita.
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Jimin, prima delle sei, era già sveglio. I suoi occhi si aprirono all'improvviso, come se avesse avuto un incubo, ma no, era solo il suo cervello riposato e calmo. Cominciò a sentire un dolore alla pancia, pensò seriamente che gli snack del giorno prima gli avessero fatto male. Si appuntò un'altra nota mentalmente: non mangiare cibo spazzatura e poi la frutta.
Si alzò dal letto con rammarico, sentendosi caldo. Yoongi stava abbracciando un cuscino che aveva una federa con dei kumamon, Jimin pensò che fosse carino. Andò velocemente in bagno e si fece una doccia. Quando ebbe finito, scese al piano di sotto per preparare la colazione e poi andò a svegliare la bella addormentata che era il suo migliore amico.
"Buongiorno." Gli comparve alle spalle Lisa, indossando una t-shirt larga, che mostrava le bretelle del suo reggiseno sportivo e un pantalone sportivo nero. Più si avvicinava a lui, più notava come il suo profumo fosse amaro, facendo pizzicare il suo naso a causa dell'acidità.
"Buongiorno, la colazione è pronta." Le sorrise una volta che fu di fronte a lei e le porse un piatto con la colazione servita in modo preciso.
"Ah, grazie, ma non era necessario." L'alpha rifiutò il suo cibo, muovendo le mani in segno di diniego. Non che sospettasse di lui, solo che poteva fare colazione, come ogni alpha indipendente quale era. "Io preparerò per Jennie." Disse e, ricevette una gomitata sulla spalla. Jimin fu molto coraggioso e audace, sentì il suo omega scodinzolare con rammarico.
"No signorina." Le disse e le diede il piatto quasi bruscamente. "Jennie è malata, fai colazione." Si girò, si lavò le mani e camminò verso l'uscita della cucina, mentre si asciugava le mani sulla maglietta che indossava. "Vado a controllare la bella addormentata. Fra un po' dobbiamo andare a scuola."
L'alpha annuì prima che il giovane scomparisse. L'omega salì le scale lentamente e in silenzio, perché non sapeva se i signori Min stessero ancora dormendo. Afferrò la maniglia e la girò. Quando entrò nella stanza dell'alpha, vide Yoongi che si muoveva troppo. Aveva freddo? Stava cercando qualcosa? Confuso, si avvicinò lentamente e si sedette accanto a lui, prese la sua spalla e lo mosse un po' per vedere se mostrasse qualche segno di vita, ma non funzionò.
Cosa gli era successo? Cominciava a mancargli il suo comportamento.
Yoongi stava cercando Jimin inconsapevolmente.
"Hyung." Lo chiamò, gli salì sopra a cavalcioni e gli diede qualche colpetto sulla guancia delicatamente, non fargli male. "Hyung, stai bene?" la sua voce tremò, il giovane alpha aprì gli occhi lentamente, guardando Jimin un po' spaventato.
Cosa ci faceva sopra di lui?
"Sto bene." Girò la testa, cercando il suo cellulare con la sua vista appannata e, non riuscendoci, posò le mani sui fianchi dell'omega e lo tirò giù da sopra di lui. "Che ore sono?" chiese con quella voce rauca e stanca, leggera ed eccitante. Il lupetto di Jimin alzò le orecchie per un momento e poi tornò in posizione fetale, era triste.
"Sette e venti, credo." Jimin si avvicinò al divano e raccolse il cellulare dimenticato. "Sette e trentacinque" dichiarò mostrandogli lo schermo. "La colazione è pronta, vieni giù quando ti sarai svegliato del tutto." Disse, camminando verso l'uscita.
Le loro lezioni iniziavano alle nove del mattino, avevano ancora tempo per fare un bagno, fare una colazione tranquilla e sistemare i loro libri. Jimin lasciò la stanza con passi silenziosi, mentre controllava lo schermo del suo cellulare, lasciando Yoongi mezzo perso nella sua stanza.
Che tipo di sogno era quello? Era paura? Era un piccolo frammento del futuro?
"Rimani con me e salvami, per favore." Ricordava ancora quella piccola voce, era come un sussurro. Gli provocava ansia e si sentiva impotente, non sapeva bene di chi fosse.
Ora non avrebbe permesso a Jimin di lasciare il suo fianco neanche per un attimo. Non avrebbe lasciato che quel simpatico omega, tenero e paziente, quale il suo migliore amico, avesse un vero alpha o beta, non avrebbe mai permesso che glielo portassero via, mai.
Voleva così tanto piangere per la frustrazione. Il petto gli faceva ancora male.
Ignorando quella sensazione, si alzò e andò a farsi una doccia, sperando che questa lo calmasse. Sarebbe stata una giornata ancora più lunga se avesse incontrato Chanyeol quel giorno.
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LedithMontes
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Migliori amici
FanfictionOmegaverse Jimin e Yoongi si conoscono da undici anni, e non hanno mai avuto problemi l'uno con l'altro, anche se sono alpha e omega. •••••• Tutti i diritti sono riservati all'autrice originale della storia ( @LedithMontes), che mi ha dato il perme...