Q u a t t o r d i c i

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No, no, no, no, no. Chi credeva di essere Chanyeol per giudicare Jimin?

L'omega era un po' scioccato e confuso, non capiva cosa stava succedendo al suo nuovo amico. Doveva sostenerlo e/o dargli la sua opinione, non essere impulsivo e aggressivo quando gli parlava. I suoi pensieri furono interrotti dalla sua voce.

"Dimmi da quanto tempo siete una coppia?" Lo afferrò per il polso, facendo male al piccolo omega. La sua pelle era sensibile, era sicuro che fosse rimasto il segno molto rosse delle impronte delle sue dita. Sperava solo che più tardi non diventasse verdastro o viola.

Fu tutto molto veloce, o almeno così credeva. Appena prima che Jimin potesse lasciare la classe, dato che erano in pausa, Chanyeol pensò che "chiacchierare", una volta che tutti erano fuori, sarebbe stata una buona idea.

"I-Io non devo darti spiegazioni." Parlò un po' timidamente a causa del tono brusco usato dal suo compagno di classe.

"Cosa?" si sentì un po' confuso Yeol. Il giovane non gli aveva mai, in quei pochi giorni di conoscenza, risposto o qualcosa del genere in tono molto basso. Era sempre felice e parlavano quasi gridando.

"Ho detto che non devo darti spiegazioni, sei solo un mio amico." Parlò con un tono più rilassato e calmo il più giovane. Il suo nervosismo era ancora presente, ma non voleva mostrarlo, dato che non sapeva quanto coraggio avrebbe avuto il più grande per intimidirlo.

"Merda Jimin, non sei ancora maggiorenne e sei stato già marchiato." La sua voce iniziò a diventare un po' più forte a causa delle lamentele. "Hai mai pensato alla possibilità di finire i tuoi studi, cercare un vero compagno, avere cuccioli, o sposarti?" Gli chiese arrabbiato. Sul suo collo erano visibili le sue vene.

••••••

Yoongi era riuscito a lasciare la stanza pochi minuti dopo. Qualcosa dentro di lui lo fece sentire ansioso e un po' turbato. Paura e nervosismo gli fecero capire che non erano i suoi quei sentimenti, ma quelli del suo compagno. Il suo omega stava richiamando la sua attenzione con forti sensazioni dentro di lui. Uno stridio acuto che Yoongi sentì, fu sufficiente a farlo correre per i corridoi dell'istituto, attento a non urtare qualcuno o ferirlo con i movimenti improvvisi.

Il suo omega lo stava chiamando in segno di supplica. L'unico suono che riusciva a sentire mentre si trovava fuori dall'aula, era la porta che fu aperta forzatamente da una spinta che Yoongi diede con la sua mano.

"Lascialo." La sua voce uscì un po' più profonda del solito. Il suo compagno era stato messo in mezzo fra un tavolo e il muro. Un ringhio acuto fu sufficiente per attirare l'attenzione degli studenti che erano fuori a mangiare.

"Yoongi Hyung." Jimin gridò con una voce acuta, sentiva le sue gambe tremare e i suoi occhi lacrimare per la pressione fisica e verbale a cui il più grande lo stava sottoponendo.

"È il tuo alpha? Santo cielo Jimin, pensavo che avresti cercato di meglio." Lo prese in giro mentre rideva di lui.

"Smettila." Disse Yoongi che era già abbastanza arrabbiato. "Non devi parlargli così, finiscila." Si precipitò verso il punto in cui si trovavano entrambi, i loro corpi vicini. Il suo compagno, liberato da quella forza bruta, saltò tra le braccia del più grande in cerca di sicurezza e supporto.

Jimin si sentiva inutile, un idiota, perché non era riuscito a fare qualcosa contro l'alpha che pensava fosse suo amico. Lo stesso ragazzo che gli aveva detto che poteva fidarsi di lui, oltre al loro stretto rapporto, il suo omega era ferito. Chanyeol gli aveva mostrato di essere un uomo buono e un alpha che rispettava le decisioni e taceva le opinioni offensive, proprio come Yoongi aveva fatto anni prima e ancora faceva. Nonostante ciò, il suo cosiddetto amico, non è stato all'altezza delle sue parole.

"Hyung." Singhiozzò nella spalla del suo compagno, cercando di nascondersi nel suo collo per cancellare quell'orribile incubo. "Ho paura Hyung." Mormorò.

"Vattene." Ordinò il maggiore indicando la porta. "Non devo di chiedere il permesso a nessuno."

Così Chanyeol lasciò l'aula chiudendosi la porta alle spalle, era ancora infastidito e Yoongi lo notò quando lo vide camminare verso l'uscita. Da parte sua, Jimin stava ancora piangendo, era spaventato, si teneva stretto e ringraziava il suo alpha per essere arrivato al momento giusto. I suoi polsi gli facevano male per la pressione che Yeol aveva esercitato su di essi qualche istante prima, sentiva la sua pelle pulsare ancora.

"Piccolo." L'alpha disse parlando a bassa voce, all'orecchio di Jimin, visto che l'omega era poggiato sul suo collo. "Stai bene, sei ferito?" chiese spaventato.

L'omega semplicemente negò e parlò con voce spezzata.

"Sto bene hyung." Si staccò un po', rimanendo ancora tra le braccia del suo alpha.

Yoongi guardò il naso e gli occhi rossi di Jimin. Era da troppo tempo che non lo vedeva in quel modo, si sentiva male per non essere riuscito ad arrivare prima, e a non prestare attenzione alle sue chiamate. Con attenzione avvicinò il suo viso a quello del suo omega, facendo sfiorare i loro nasi in modo lento, affettuoso e amorevole. Le lacrime di Jimin non smettevano di scorrere lungo le sue guance.

"Vuoi un bacio?" Parlò dolcemente il più grande.

"Voglio un bacio."

L'omega posò le mani sul collo del suo alpha in modo che fossero entrambi a loro agio. Senza ulteriori indugi, l'alpha baciò le labbra del suo omega con tenerezza, non si sarebbe perdonato se gli fosse successo qualcosa in quei momenti. Non se lui fosse stato lì a prendersi cura di lui e coccolarlo in ogni momento.

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"Vuoi tornare a casa?"

"Non credo." Guardò il suo compagno dal letto. "La mamma non ha mandato messaggi in segno di nostalgia." Alzò le spalle, sdrammatizzando.

"Va meglio col tuo calore?"

"Sì, prenderò un soppressore più tardi." Spostò un cuscino dietro la schiena per sistemarsi in modo da poter riposare ancora un po', dato che il maggiore aveva dei compiti e Jimin, da buon compagno quale era, gli disse che questi venivano prima.

"Sapevi che quando hai un alpha i soppressori sono pericolosi?" Fece sedere Jimin e si avvicinò pericolosamente al letto. "È per questo che hai me, hai un alpha per alleviare il tuo dolore, non sarà sempre così." Lo rimproverò, salendo sul letto e strisciando accanto al suo omega. "Non prenderli più." Ordinò in tono serio.

"Sei molto occupato?" Lo guardò negli occhi quando era ormai già sopra di lui, sorridendogli in modo civettuolo.

"Cosa ne pensi?" lo tirò vicino e lo baciò. Un bacio bagnato, di cui entrambi avevano bisogno. Si succhiavano le labbra a vicenda e le loro lingue stavano combattendo.

A quanto pare il suo hyung non era così impegnato.

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LedithMontes

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