Zac
«Dimmi il, vero, motivo per cui sei qui» insisto arrabbiato mentre mio fratello cerca nella credenza qualcosa che gli piaccia.
«Dopo anni, capisci che, ero curioso di vederti e vedere come stessi vivendo... Anche mamma vorrebbe vederti...» afferma scocciato aprendo il frigo.
«E perché non è venuta con te?» è lo Zac impulsivo a parlare, sicuramente non io.
«La spaventava il viaggio, Zacary, mi ha chiesto di fare chiamata su FaceTime però.»
Rimango un momento in silenzio. Mamma, dopo anni, vuole fare una videochiamata con me? Lo trovo molto incoerente, ma a fermare i miei pensieri è mio fratello.
«È buono questo latte? Oppure è scaduto?»
«Mike, ti pago un hotel, esci da casa mia» dico togliendogli il cartone di latte dalle mani.
«Vuoi scherzare, fratellino? Non mi tratterrò per molto tempo, sono qui per una donna.» dice alzando le mani in segno di resa. Ora tutto è più chiaro.
«Una donna?» chiedo ridendo e dandogli le spalle «E perché mai una newyorchese dovrebbe rivolgerti parola?»
Bevo il latte direttamente dal cartone per poi passarlo a lui. Sorride a quel gesto improvviso.
«In realtà è di Montréal, vecchia conoscenza. Ora vive qui.» afferma convinto.
«E tu, razza di ragazzino cresciuto, con chi hai dormito stanotte?» abbasso lo sguardo.
«Bella vero?» prendo un respiro mentre decido mentalmente cosa raccontare e cosa omettere. «Ci stiamo tipo frequentando, ecco.»
«E come l'avresti conosciuta?»
«Una Coca-Cola» affermo sorridendo.
Alza entrambe le sopracciglia con un sorrisetto.
Lasciando che sia un altro Zac a parlare mi lascio sfuggire:
«Quando facciamo la chiamata con la mamma?»
«Cinque minuti, se devi cambiarti.» dice accendendo il suo cellulare e cancellando alcune notifiche.
«Arrivo.»L'immagine di mia madre, nonostante sia un poco sfocata, è sempre la stessa. Piange con le mani fisse sulle guance, è emozionatissima dopo tutto questo tempo. Da una parte so quello che è successo in passato, ma dall'altra so che mi emoziona parlare con lei.
«Quanto sei bello, amore mio, fatti sentire qualche volta...» dice tra le lacrime a fine telefonata. Anche i miei occhi sono lucidi. Rivederla dopo così tanti anni mi ha stretto il cuore. Mike chiude la chiamata e si mette il cellulare in tasca.
«Io avrei bisogno di schiacciare un pisolino, Zac, mi metto sul divano?» chiede stropicciandosi un occhio col dorso della mano.
Penso sia la prima volta che mi chiama Zac.
«Aspetta, Mike, ti prendo un cuscino. Almeno stai comodo.»
«Grazie, Zac.» dice sedendosi sul divano.
«Com'è andato il viaggio?» chiedo passandogli il cuscino e dando inizio ad una conversazione lunga due ore con mio fratello.«Vedrai, Mike, ti piacerà questo pub.» dico spruzzandomi il profumo sul collo. Sto per uscire con mio fratello, prima volta dopo ormai non so quanto tempo.
«Se lo dici tu mi fido, a proposito, lavori ancora in un pub?» chiede sistemandosi la sua giacca di pelle sulle spalle. Abbiamo due stili perlopiù uguali
«No, mi hanno licenziato, ora sono per un'officina. Mi pagano abbastanza bene per riparare le auto.»
Annuisce e mi guarda.
«La donna che devi vedere? Quando la incontrerai?» chiedo curioso ma lui evita la mia domanda.
«Allora andiamo?»Arrivati al pub, come al solito, la musica è molto alta.
Mike indica una ragazza bionda coi capelli lunghi che ride e scherza con altre due ragazze.
«Zac! Quella la conosci?»
«No, mai vista.» affermo guardandola meglio. Molto carina e la sua scollatura lascia poco all'immaginazione.
«Io vado ad offrirle qualcosa, tu che fai?»
«Ti guardo prendere un palo» rispondo ironico sorridendo.
«Vedremo...» dice mentre si incammina verso la ragazza bionda. Ordino da bere un Mojito e lo guardo provarci, lei sembra stare al gioco. Si sistemano su un divanetto proprio accanto all'entrata. Credo manchi poco per far scattare il bacio tra i due quando la porta si apre ed entrano Micol e la sua amica.
Cazzo, penso distogliendo lo sguardo.
Quando torno a guardare in quella direzione Micol sta parlando con la ragazza bionda.
Premetto che non leggo il labiale, ma hanno l'aria di due che stanno per prendersi per i capelli.
Come sempre, Micol è affiancata dall'amica rossa che sembra voler calmare la situazione.
Ed ecco che Mike incrocia il mio sguardo, chiaramente ha riconosciuto Micol e, altrettanto chiaramente, ha capito che la situazione non è il massimo.
Lei indietreggia di un paio di passi e si dirige verso il bancone, credo che ancora non mi abbia notato.
«Nervosa?» chiedo per farmi notare. Lei si gira sorpresa e spalanca gli occhi.
«Oh cielo, ma sei ovunque tu...» dice appoggiando i gomiti sul bancone. Indossa un tubino nero davvero molto carino, attillato al punto giusto.
«A quanto pare sì, tua amica la bionda?»
«No» prende una pausa per ordinare un Mojjto, «È solo una stronzetta bionda che si diverte a fare la mangiauomini.»
Mi volto verso mio fratello e lo vedo seduto con, la bionda, a cavacioni su di lui. Si stanno baciando.
«Perfetto, mio fratello è caduto nella trappola allora.» si gira e, con un'espressione inorridita, continua a bere il suo drink.«Micol, gli altri vogliono parlarti.» si intromette l'amica rossa mentre stiamo parlando di mio fratello. «Oh, Zac, ciao. Ma come è possibile che ti incontriamo sempre?» dice poi rivolgendosi a me.
Alzo le spalle infastidito dal fatto che Micol dovrà andare a parlare con "gli altri".
Lei annuisce e si allontana, la seguo con lo sguardo. Sta parlando con due ragazzi alti e muscolosi, sicuramente usciti da poco da un liceo paritario. Le sorridono entrambi. Da uomo capisco che sotto sotto vorrebbero portarsela a letto entrambi e solo il pensiero mi fa irrigidire.
Uno dei due, quello biondo, le accarezza un fianco con la mano. Non distolgo lo sguardo finché lei non gliela sposta.
Torno a concentrarmi sul mio drink finché non me la trovo davanti. Non si siede al posto di prima, alzo lo sguardo e vedo che è più nervosa di prima.
«Io me ne vado da qui» dice a denti stretti. «Si respira una brutta aria» aggiunge poi sistemandosi il vestito.
«Dove hai intenzione di andare?» chiedo facendole capire che voglio andare con lei.
«Non lo so, hai un'idea?»
«Sì.» rispondo sicuro alzandomi e prendendole la mano, fino ad uscire dal locale.
«Dove andiamo?» chiede stranita.
«È una sorpresa, forza sali.» dico incitandola a salire in macchina.
Prima di partire invio un messaggio al mio amico Kenneth.
"Sto arrivando con lei, fatti trovare lì."Spazio autrice 💓
ho completato la revisione del capitolo, prossimamente uscirà il 15...
Ma dove starà portando Micol?
Chi è Kenneth?
🤔
ultima revisione: 5/7/2021
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YOU ARE MY PERSON
RomanceOPERA PROTETTA DA COPYRIGHT, OGNI FORMA DI PLAGIO, TOTALE O PARZIALE, SARÀ SEVERAMENTE PUNITO. Cover realizzata da me. Micol Kidman. Micol ha ventun anni, è diplomata in lingue, vive nella periferia di New York e lavora in un fast food di zona a...