1) attractive darkness

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Will's POV

Vidi Nico correre nella direzione di Percy e Annabeth. Si mostrava sicuro di sé mentre parlava, ma scorsi comunque un filo di nervosismo nel suo sguardo. Ad un certo punto del loro discorso Percy spalancò gli occhi sorpreso, forse anche un po' ferito. Mi chiesi cosa potesse aver detto Nico per far sentire in questo modo Mr. "ho avuto così tanti traumi che niente può più sorprendermi o ferirmi" Jackson. Annabeth, d'altra parte aveva un'espressione indecifrabile in volto. Sembrava sorpresa anche lei, ma non più di tanto, e a differenza di Percy, sembrava ?fiera? di Nico.

Il più basso finì di parlare e prima che Percy potesse rispondere lo salutò, diede il cinque ad Annabeth e tornò da me con aria trionfante. Non so perché ma non mi sembrava così contento. Certo, si era chiaramente tolto un peso dalle spalle e questo si vedeva benissimo, ma non stava di certo bene.

«Ok, ora voglio sapere cosa hai detto a Percy per fargli fare quella faccia.» Gli dissi appena si fu fermato vicino a me.

«Niente. Lascia stare, Solace.» Freddo. Era l'unica cosa che trasmetteva la sua voce. Bhe niente di sorprendente dato che era un figlio del dio degli Inferi.

«Va bene, ora vieni. Andiamo in infermeria.» Non so perché, ma pronunciare quella frase accese qualcosa dentro di me.

«Devo proprio?» chiese lui scocciato.

«Sì, devi proprio.» Dopodiché, feci la cosa più stupida che potessi fare. Gli afferrai la mano per trascinarlo in infermeria.

Nico sbiancò (nei limiti del possibile, data la sua carnagione), i suoi occhi diventarono più scuri, le iridi erano quasi indistinguibili dalle pupille. Tutto il suo corpo si irrigidì di colpo.

Tolse velocemente la mano dalla mia e mi guardò coi suoi occhi ormai completamente neri.

«Non farlo più.» Sbottò.

«Uhm, va bene, ok. Scusa, non volevo huh...andiamo dai.» Mormorai evitando il suo sguardo. Complimenti Will, sei veramente intelligente, continua così e diventerete sicuramente migliori amici.

Ci incamminammo verso l'infermeria, lui dietro di me tendendosi a una certa distanza.

Quando entrammo al suo interno notai con gioia che i pazienti erano diminuiti notevolmente. La guerra aveva causato molti feriti, ma ormai la maggior parte di loro era guarita. Salutai i miei fratelli e dissi loro che avevamo un nuovo paziente, ma che non dovevano preoccuparsi di niente perché mi sarei occupato io di Nico. Alcuni di loro mi guardarono in modo strano ma non ci badai molto.

Condussi Nico nella sua stanza. Era poco più piccola delle altre, dato che aveva un letto solo. Le finestre erano molto grandi, le tende erano molto sottili di seta bianca e sul davanzale c'erano diversi tipi di fiori (un'idea dei figli di Afrodite ovviamente). Di fronte al letto c'era un armadio di legno, anch'esso dipinto di bianco dove i pazienti potevano riporre le proprie cose. Infine, ai lati del letto c'erano due comodini, sui quali erano riposte due abat jour.

In poche parole, la stanza era completamente bianca, in contrasto con l'anima di Nico.

Di solito preferisco le cose colorate, ma il nero di questo ragazzo è...qualcosa di diverso. E lo so, perché c'ero anche io quando lui e sua sorella erano appena arrivati al Campo Mezzosangue. A quel tempo Nico irradiava un luce bianca, brillante, piena di felicità e spensieratezza.

Poco dopo, però, quella luce fu rimpiazzata dalle tenebre che lo avvolgono tutt'ora. Ma le sue sono tenebre diverse da quelle di Luke, o di Ethan. Le sue hanno qualcosa di affascinante, qualcosa che ti attira. Come figlio di Apollo non dovrei essere così attratto dall'idea dell'oscurità ma-

«Will, ci sei?». Sentii un tocco sul mio braccio. Era un tocco leggero, quasi spaventato. Nico mi guardava, indifferenza nel suo sguardo. Ma io lo vedevo. Quel velo di preoccupazione che cercava di nascondere.

«Ehm sì. Cosa?» Interruppi miei pensieri.

«Stavi guardando il vuoto da due minuti ormai.» Spiegò lui senza alcuna emozione.

«Oh, sì scusa. Comunque, questa è la tua stanza, starai qui per i prossimi tre giorni, se non di più e io sarò il tuo dottore. Puoi stenderti su quel letto e nel frattempo io vado a prendere le cose necessarie per visitarti. Torno subito.» Lui semplicemente annuì e si avvicinò al letto che gli avevo assegnato. Io uscii dalla stanza in cerca degli strumenti di cui avevo bisogno.

Quando tornai, Nico era steso sul letto, sembrava quasi rilassato.

«Eccomi. Ora se ti permetti procediamo con i controlli.» Lui annuì anche questa volta, ma percepivo l'ansia che l'aveva assalito.

Lo visitai, cercando di essere delicato, di toccarlo il meno possibile, dato che mi sembrava chiaro come il sole che non gli piace il contatto fisico. Lui mi guardava, sembrava aver capito ciò che stavo cercando di fare e si sciolse un po'. Certo, era ancora teso ma un po' meno di prima.

Finiti tutti i controlli mi sedetti sul letto di fianco a lui, ovviamente mantenendo una certa distanza.

«Ok Death Boy, abbiamo finito. Adesso sarà meglio che ti riposi, più tardi verrò a portarti il pranzo.»

«Solace, chiamami ancora una volta Death Boy e giuro che passerai il resto dei tuoi giorni a pentirtene.» Replicò lui guardandomi male. Soffocai una risata. Era davvero carino quando era arrabbiato. Non metto in dubbio che faccia paura, molta paura, ma è anche adorabil- Will per favore evita.

Gli sorrisi e mi avvicinai alla porta. «Ok certo, come vuoi tu. Sogni d'oro, Signore delle Tenebre»

Uscii dalla stanza alla velocità della luce per paura che mi lanciasse qualcosa addosso. Una volta fuori dalla porta lo sentii borbottare qualcosa come "quel ragazzo ha un forte desiderio di morire" seguito da un "saranno tre giorni mooolto lunghi" e un sospiro.

Mi resi conto di star sorridendo come un idiota, ma per fortuna nessuno poteva vedermi, quindi semplicemente continuai a farlo.


A/N: Hey amichetti, sono Mary, ho 17 anni e sono figlia di Apollo. Questa è la mia prima storia quindi vi prego siate clementi. In realtà non avevo in piano di pubblicarla ma poi mi sembrava triste buttare via tutto il mio duro lavoro. Sinceramente dubito che qualcuno la leggerà, ma in caso qualcuno lo facesse, sappi che ti amo. Sì, proprio tu che stai leggendo, mi hai migliorato la giornata.

comunque non per influenzarvi ma ditemi se     venear     e     i.amgabs     su tiktok non sono rispettivamente Nico e Will.


Golden - SolangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora