Capitolo 4: "Anna"

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Somehow it all makes sense

In qualche modo tutto ha un senso

Steve diede un calcio ad un sasso e lo guardò scivolare via nel fango. Non aveva mai avuto così tanti problemi a tenere il suo temperamento sotto controllo. Ne aveva uno, sicuramente, cattivo. Ma sapeva quando trattenerlo e quando lasciarlo uscire. E il momento per farlo uscire era quando la squadra era in pericolo, quando qualcuno aveva bisogno di essere difeso.

Qui non si trattava di difendere qualcuno da un bullo, però. Si trattava di un esasperante, mega-genio stronzo che gli faceva perdere la testa. Tony non aveva nemmeno bisogno di aprire bocca e Steve già voleva chiudergliela di nuovo con uno schiaffo. Se solo smettesse di prendere tutte le decisioni, da solo, per un secondo...

"Steve!"

Steve rallentò i suoi passi, sollevando il mento per guardare la rete di rami sopra di lui. Tony non poteva dargli un po' di tempo per liberarsi della sua rabbia? Inoltre, Tony era ferito. Dovrebbe essere a letto - dove gli aveva promesso di andare meno di cinque minuti fa.

"Tony, potresti so-" Steve s'interruppe non appena vide l'espressione sul viso di Tony. "Cos'è successo?" Tony sembrava pietrificato, pallido e in preda al panico. Crollò tra le braccia di Steve. Stava tremando. "Dovresti essere a letto."

"Ero diretto lì prima che Lula e Rick diventassero Norman Bates!"

"Cosa?"

Tony cercò di spostarsi, ma la maggior parte del suo peso era ancora sul braccio di Steve. Steve lo portò vicino ad un albero e lo aiutò a scivolare verso il basso contro il tronco. Ebbe un conato, ma non uscì niente. Steve si accovacciò davanti a lui. "Cos'è successo?"

"Sono tornato a casa, non ho fatto niente, sono semplicemente entrato e loro sono andati fuori di testa. Rick ha puntato un coltello su di me!"

Steve si dondolò all'indietro per sedersi a terra accanto alle gambe di Tony. "Cosa?"

"Lo so!" Tony avvolse le braccia intorno al suo stomaco. "So che posso essere fastidioso, ma cazzo, quello sembrava un po' eccessivo. Lula continuava a dire 'Cosa siete?'. Mi hanno cacciato di casa. Ho visto entrambi correre dai loro vicini subito dopo. Qualunque sia il problema, non possiamo tornare indietro".

"Merda..." Steve diede un calcio al terreno. "Non hanno detto perché? Nessuna spiegazione?"

"No. Hanno dato di matto non appena sono entrato, fissando la porta come se stesse per mangiarli."

"Okay." Steve si strofinò le mani sul viso. "Okay. Dobbiamo andare." Lanciò un'occhiata al viso di Tony, incasinato dal dolore. "Ci riposeremo qui per un po', e poi dovremo trovare la prossima città. Avremo bisogno di cibo e riparo. Però ci aspetta una notte difficile." Risparmiò un'altra occhiata verso Tony. Aveva un aspetto orribile; i sintomi della commozione cerebrale sembravano peggiorare, se non altro. L'ultima cosa di cui aveva bisogno era una notte nei boschi. Stava tremando di nuovo.

Steve si spostò finché non si sedette contro lo stesso albero, premendo il fianco contro quello di Tony, cercando di condividere un po' del suo calore senza attirare troppa attenzione su di esso. Tony grugnì ma si raggomitolò verso il calore. E se questo non mostrava quanto fosse malato, niente lo faceva.

"Forse la prossima città avrà un dottore", disse Steve con leggerezza.

Tony tossì e poi ebbe altri conati brutali. Gettò a Steve un triste tentativo di un sorrisetto arrogante. "Forse avranno uno strip club."

Steve strinse i denti. "La smetti di essere così sprezzante?! So che sei tutto 'io sono meglio dell'aiuto medico', o forse è una cosa del 'merito di soffrire', ma per l'amor del cielo, Tony. Potrebbe esserci del sangue. Potrebbe esserci un'emorragia nella tua testa in questo momento, e io -"

Lost Together- Traduzione StonyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora