Capitolo 9: "Persuaso"

148 12 2
                                    

***

Note dell'autrice: Questo capitolo è il primo motivo per il rating rosso e non per il genere di cose divertenti. Ci sono violenza, lesioni e scene molto crude di ciò.

***

"Stumbling from one disaster to another"

"Inciampare da un disastro all'altro"

Tony lottò. Scalciava e si dimenava, con gomiti, piedi, ginocchia, denti, qualsiasi cosa. Ma gli infilarono un sacchetto di tela sopra la sua testa e lo strinsero, mentre una corda gli avvolgeva i polsi e li legavano dietro la schiena. Una mano sotto ciascuna delle sue braccia lo trascinò all'indietro e lui lo colpì con i piedi. Un forte grugnito e una dolorosa scossa sulla gamba ferita gli fecero capire che il suo calcio l'aveva colto, ma la presa sulle sue braccia non diminuì.

"Steve!" provò. Nessuna risposta. Cazzo, dov'era Steve? Perché non rispondeva? Chi erano queste persone? Non avrebbero provato a separarli, vero? Gridò di nuovo, metà per la frustrazione e metà paura. "Fottuti stronzi! Mettetemi giù." Ci fu un forte colpo alla nuca e si ricordò che solo poche settimane prima stava vomitando per una commozione cerebrale. Si accasciò tra le corde, respirando attraverso il rollio della nausea, e si lasciò trascinare.

Fu gettato senza tante cerimonie su una superficie dura che iniziò a saltare e rimbalzare un momento dopo, il che rese chiaro che si trovasse nel retro di un carro. Le spalle continuavano a sbattere contro il pavimento duro. C'era un altro corpo legato accanto a lui, ma non poteva dire se fosse Steve o meno, e non c'era risposta, non importava quante volte lo chiamasse.

Dopo quelle che sembrarono ore, il carro si fermò e venne tirato fuori e trascinato. Sentiva che avrebbe dovuto contare le svolte, o memorizzare rumori e odori, come facevano nei film di spionaggio, ma il movimento del carro era stato troppo selvaggio e doloroso da decifrare e tutto quello che era riuscito a sentire era l'odore di muffa dentro il sacco di tela e il suo stesso sudore.

Su una rampa di scale, giù per un corridoio, poi Tony venne gettato in ginocchio e il sacco fu strappato via. Inspirò aria fresca, senza rendersi conto di quanto fosse affamato di ossigeno finché non la inalò. Quando la sua testa smise di girare, si guardò intorno. La stanza conteneva solo una grande e robusta poltrona e una cassa di legno pesante. C'era un'unica finestra con sbarre di ferro e un caminetto che scoppiettava allegramente, in netta opposizione all'aspro vuoto del resto della stanza.

L'altra persona fu depositata sulla sedia e Tony emise un gemito di sollievo. "Steve!" La testa di Steve ciondolava contro il suo petto, accasciato sulla sedia. Era incosciente. "Cazzo."

Tony finalmente diede un'occhiata alle persone che lo avevano preso. C'erano tre uomini e una donna nella stanza, tutti vestiti con uniformi blu con distintivi dorati appuntati sul petto. Sembravano una sorta di polizia o militari. "Chi cazzo siete! Dove cazzo sono? Che cazzo avete fatto a Steve?!"

"È rumoroso", disse uno degli uomini, arricciando le labbra in un ghigno.

"Te lo mostro io il rumoroso," mormorò Tony sottovoce, gli occhi che tornarono a guardare Steve. Per favore svegliati, per favore svegliati.

"Bene. Allora non avrà problemi a dirci quello che dobbiamo sapere." I loro accenti erano un po' diversi da quelli che aveva sentito prima, vocali più lunghe e troncavano le consonanti alla fine delle loro parole. Tony si chiese fino a che punto avessero viaggiato nel carro.

Uno degli uomini si avvicinò, e Tony tornò indietreggiò. Una mano gli si avvicinò al mento, afferrandolo troppo forte e inclinandogli il viso in alto e lontano da Steve, l'altra mano verso il suo petto, stringendo in un pugno la sua maglia. Tony aspettò il tiro, il colpo, l'urlo, ma con sua sorpresa l'uomo abbassò la sua maglia, rivelando il reattore ad arco. "Come funziona?" l'uomo scattò.

Lost Together- Traduzione StonyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora