~ Lydia ~
Era domenica mattina e io mi trovavo in piedi già dalle sette in punto. Nessun essere umano dotato di un minimo di buon senso si sveglierebbe così presto anche in un giorno di riposo, ma io ero stata privata anche della gioia di poter dormire fino a tardi.
Nonostante ieri di ritorno dal manicomio fossi particolarmente stanca, addormentarmi era diventata una vera impresa. Pensavo che sarei crollata sul materasso e invece no, ero rimasta sveglia a guardare la Tv e ad aspettare un messaggio di Natalie che sembrava non sarebbe mai arrivato. Il mio comportamento in quelle ore era molto simile a quello di una giovane adolescente in piena crisi ormonale e in attesa di un messaggio di risposta dalla sua cotta: osservavo il cellulare ogni due per tre, ma lo schermo non si illuminava mai. Più volte andavo a controllare che il messaggio le fosse almeno arrivato, ma nulla. Dal giorno prima quella spunta rimaneva sempre la stessa.Per non farmi prendere dalle mie solite paranoie decisi di pulire un po' il mio appartamento e arrangiandomi a pranzo con qualcosa di molto sbrigativo come un'insalata.
Nel pomeriggio, invece, terminate tutte le mie faccende, decisi di telefonare a Brian per parlare un po' con lui. A differenza di quando avevo provato anche a chiamare la mia tutor senza ottenere una risposta, lui mi rispose immediatamente con la voce piuttosto assonnata.
"Ho interrotto qualcosa?" Chiesi divertita e immaginando che come qualsiasi altro ragazzo adolescente ieri sera avesse fatto piuttosto tardi.
"Ma no figurati, è sempre un piacere sentirti Lydia." Mi disse sbadigliando di nuovo. "Come stai? Ti sento un po' stanco." Dissi toccandomi le caviglie. Senza indugiare oltre Brian mi raccontò per filo e per segno quello che aveva fatto ieri sera, dicendomi che con gli amici del suo corso di economia era andato a divertirsi in un pub nuovo, poco distante dal centro. Aveva bevuto un po' più del solito e mi aveva detto che tornare a casa in motorino era stato piuttosto difficile dal momento che solo un loro compagno era ancora in grado di ragionare lucidamente. Per questo avevano deciso di fare una pazzia: attaccare i motorini in fila con delle corde e farne guidare uno soltanto al loro amico sobrio per poterli riportare a casa. Da quanto mi aveva detto o da quanto lui ricordava della sera precedente, non c'erano state ragazze a fargli compagnia. Sebbene Brian fosse un ragazzo a modo e sempre posato, non riuscivo a capire mai come, uno come lui, non riuscisse mai a trovare nessuna che gli interessasse d'avvero. Era diventato il ragazzo inaccessibile e quando sarebbe venuto a dirmi che qualcuno aveva colpito la sua attenzione, probabilmente avrei dato una festa.
"E tu che mi racconti invece? Non mi hai fatto più sapere nulla per... sì insomma, quella questione lì."
"Beh, diciamo che sono entusiasta di dirti che ci sono stati dei lievi miglioramenti."
"In che senso?" Mi chiese lui e sentii lo sfrusciare delle lenzuola su cui era steso, segno che stesse cambiando posizione.
"Dopo essermi finta malata ed essere tornata al lavoro sono stata con il mio paziente. Ho scoperto il suo nome: Andrew Kahnwald e altri piccoli dettagli su di lui senza farmi prendere dal panico. A quanto pare è la sua prima volta in un manicomio ma ancora non so niente sulla sua famiglia oppure su chi lo abbia portato lì. Dei piccoli passi che sto facendo in questo senso vado molto fiera. Ma la signora Judit che mi hanno affiancato per sostituire Natalie non mi piace..."
"Ancora non si è rimessa?"
Scossi la testa in negazione rendendomi conto dopo che lui non potesse vedermi. "No. E non vedo l'ora che lei ritorni. Non sto per niente tranquilla quando c'è di mezzo lei."
A quel punto raccontai a Brian di quello che era successo il giorno prima, spiegandogli anche il ragionamento che avevo fatto in macchina circa la questione della privacy e di tutto il resto. Quando finii di raccontare per qualche istante ci fu silenzio e, dopo averlo sentito sbadigliare ancora mi disse:
STAI LEGGENDO
Beauty and the Beast || Loki Laufeyson
FanfictionI giganti di ghiaccio hanno anche un cuore di ghiaccio, un cuore che non ha mai conosciuto affetto in vita propria... e non si poteva negare che Loki fosse uno di loro. Uno di quegli esseri spregevoli con l'anima dannata, che non avevano idea di che...