~ Loki ~
Terribile. Avevo passato una notte terribile ad agitarmi come un dannato ragazzino e sotto lo sguardo di quei maledetti carcerati che ridacchiavano alle mie spalle.
Me ne stavo ancora steso sul materasso con le braccia dietro la testa a rimuginare su tutto quello che fosse accaduto in quelle ore.
Il tempo sembrava non passare mai. Il solo ricordo delle loro risate mi martellava la testa in maniera assordante e mi mandava in bestia. Ma niente sarebbe mai stato peggiore del vero motivo che non mi aveva fatto chiudere occhio.Mi voltai verso la parete bianca della mia cella osservando la striatura di sangue che la stava decorando e dopo mi guardai le nocche.
Era stato più forte di me. Non avevo resistito.
La rabbia e la frustrazione si erano impossessati di me e dovevo sfogarmi.
Mi ero alzato senza pensarci due volte e avevo preso a pugni la parete. Non era servito a molto. Sapevo che sfracellarmi le nocche non sarebbe servito a farmi venire sonno e ad eliminare completamente dalla mia testa ciò che mi stava tormentando. Ma ogni volta che il mio pugno s'infrangeva sulla parete, una parte di me si sentiva soddisfatta, libera da almeno un misero briciolo di frustrazione.Le pellicine continuavano a bruciarmi tutt'ora.
Più serravo il pugno e più la pelle delle mie mani si spaccava, pizzicandomi ancora e ancora.
Smisi di infliggermi quelle leggere torture solo quando intravidi con la coda dell'occhio un fascio di luce proveniente dall'altra parte della cella ed illuminare maggiormente l'ambiente.
Senza voltarmi a guardare quella scena, richiusi gli occhi e mi rimisi con le braccia dietro la testa per nascondere la mia mano ferita. Non ero in vena di dare spiegazioni a qualcuno e tantomeno di sorbirmi il loro tono dispiaciuto. Ma se volevo tenere nascosto ciò che avevo combinato per sfogarmi, avrei dovuto far sparire anche la macchia di sangue sul muro e non ebbi il tempo di farlo prima che mia madre decidesse di venire a farmi visita."Ti prego, dimmi che non lo hai fatto di nuovo..."
Rimasi indifferente nell'udire il suo tono amaro. Non mi mossi nemmeno per aprire gli occhi e guardarla in faccia.
"Potresti almeno degnarti di rivolgere uno sguardo a tua madre."
Non era un rimprovero. La sua voce non era dura e severa. Semplicemente abbattuta. E io continuavo a non lasciarmi toccare minimamente, rimanendo rigido come un tronco di legno. Ma non mi serviva guardarla per capire che cosa stesse facendo. Potevo limitarmi anche solo ad immaginare che tenesse le mani congiunte in avanti come suo solito e che, in questo preciso istante, si stesse guardando attorno, sgranando gli occhi nell'incontrare il colore vivo del mio sangue sul muro.
Ma non sapevo dire se fosse rimasta più stupita della quantità di liquido sparso sulla parete o del fatto che mi fossi di nuovo ferito in quel modo per liberarmi dalle mie frustrazioni.Il suo sospiro distrutto mi colpì le orecchie e mi fece più male di una pugnalata al petto, perché sapevo che in quel modo la facevo solo soffrire di più.
Per qualche istante ci fu silenzio. Per una manciata di secondi pensai che se ne fosse andata. Forse era proprio questa l'impressione che stava cercando di trasmettermi, ma la luce che il suo corpo emanava la tradiva.
Lei era ancora qui. O meglio, la sua proiezione mi stava ancora tenendo compagnia."Quando questa pagliacciata avrà fine." Dissi non potendone più di quel mutismo.
"Loki... per favore, sai com'è..."
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Beauty and the Beast || Loki Laufeyson
FanfictionI giganti di ghiaccio hanno anche un cuore di ghiaccio, un cuore che non ha mai conosciuto affetto in vita propria... e non si poteva negare che Loki fosse uno di loro. Uno di quegli esseri spregevoli con l'anima dannata, che non avevano idea di che...