~ Lydia ~
Ancora una volta le nuvole cariche di pioggia avevano avuto la meglio sul sole, coprendolo interamente. Quella mattina mi alzai con una fioca luce a colpirmi il viso e questo perché la sera prima mi ero dimenticata di abbassare le tapparelle della finestra. Avevo detto di essere abbastanza smemorata a volte, ma quasi quasi preferivo questo tipo di sveglia a quella del mio cellulare che, tra le altre cose, non avevo nemmeno impostato e per una volta in vita mia non maledii la mia sbadataggine.
Nonostante la piacevole atmosfera mattutina e il mio desiderio di rimanere sotto le coperte, mi alzai dal letto abbastanza controvoglia e, al solo pensiero di ciò che avrei dovuto affrontare, mi venne in mente la malsana idea di fingermi di nuovo malata.
Prima di passare dal manicomio mi sarei dovuta incontrare con Brian per la colazione e una lunga chiacchierata e, fortunatamente, potevo dire di dover affrontare prima la quiete e dopo la tempesta.
Brian è da sempre stata una persona molto matura e speravo vivamente che una chiacchierata con uno dei miei migliori amici mi avrebbe aiutato a riportare l'ordine della mia vita, soprattutto perché la situazione nella quale mi trovavo era assurda e assurdo era stato avere così tanti dubbi in così poco tempo.Ma oltre questo, era da parecchio che nei miei pensieri non c'erano altro che il lavoro e gli studi e prendermi un po' di tempo per me non mi avrebbe fatto male per niente.
Le mie giornate si erano trasformate in un loop continuo tra College e lavoro, per questo motivo mi tirai giù dal letto e mi costrinsi a conciarmi nel miglior modo possibile, limitandomi a non indossare il solito jeans e la solita felpa sotto il camice bianco da "lavoro". Ora i bottoni erano tutti bianchi e invece di sette ce n'erano sei. Dopo il movimentato incontro con il mio primo e ignoto paziente avevo deciso di strapparlo dal camice e buttarlo via, e questo perché non volevo avere a che fare con niente che mi ricordasse ciò che lui mi aveva detto.
Ecco il motivo principale per cui lo stavo considerando a tutti gli effetti il mio butterfly effect: la semplice decisione di accettare quel nuovo incarico senza se e senza ma aveva portato a farmi dubitare di ogni cosa e di ogni mia più piccola certezza.• • • •
Il bar dove io e Brian avevamo deciso di darci appuntamento era pieno come al solito e io odiavo doverlo aspettare per troppo tempo. Poteva essere maturo quanto voleva ma era un incorreggibile ritardatario e ogni volta dovevo fare i conti con miei nervi per non riempirlo di pizzichi non appena si presentava davanti a me. Lui li odiava e io mi divertivo sempre un sacco a farlo "soffrire" in quel modo.
Purtroppo per me quella fu una di quelle volte. Era passato già parecchio tempo da quando ero arrivata al bar e lui ancora non si era presentato. Oltretutto non potevo permettermi di fare troppo ritardo, dal momento che dopo avrei avuto un incontro ravvicinato con i miei incubi.
"Mi scusi posso sedermi qui?"
La mano di Brian si posò sulla mia spalla e quel tocco delicato mi portò a voltarmi verso di lui. I capelli biondi e ricci gli cadevano sulla fronte molto disordinatamente e i suoi occhi scuri mi guardavano con la gioia e l'innocenza di un bambino.
"Brian! Mi hai fatta spaventare!" Dissi portandomi una mano al petto mentre lui si sedeva di fronte a me, attorno al tavolino. "Sei sempre il solito ritardatario! Sai che non posso permettermi di sprecare un secondo di più perché devo andare in manicomio!" Lo rimproverai mentre lui ordinava due caffè con la tranquillità di chi avesse a disposizione una intera giornata libera. Dopo aver abbandonato psichiatria, Brian aveva deciso di iniziare a frequentare il corso di economia aziendale e di filosofia e più volte mi diceva di starsi trovando piuttosto bene. A differenza mia, lui non aveva avuto problemi a cambiare immediatamente corso di studio dopo i primi attacchi d'ansia durante i tirocini e ora stava solo pensando a preparare gli ultimi esami da sostenere prima della fine della sessione.
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Beauty and the Beast || Loki Laufeyson
FanficI giganti di ghiaccio hanno anche un cuore di ghiaccio, un cuore che non ha mai conosciuto affetto in vita propria... e non si poteva negare che Loki fosse uno di loro. Uno di quegli esseri spregevoli con l'anima dannata, che non avevano idea di che...