Capitolo 50 - Follia

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𝐿'𝒶𝓃𝒾𝓂𝒶 𝒶𝓁𝓉𝓇𝓊𝒾 𝑒' 𝓈𝑜𝓁𝑜 𝓉𝑒𝓃𝑒𝒷𝓇𝒶
~ 𝒟𝑜𝓈𝓉𝑜𝑒𝓋𝓈𝓀𝒾𝒿

~ Loki ~

Andarmene dalla sua camera fu difficile. Fu difficile per lei e fu difficile per me, ma ero stato costretto a lasciarla da tre guaritrici entrate con gran fretta, portandosi dietro una bacinella con dell'acqua, degli abiti puliti e altri oggetti disposti su un piccolo carrellino d'argento.

"Signore mi dispiace, non può restare qui."

Aveva detto una di loro, la stessa che mi aveva medicato la mano e che sembrava aver rimosso ogni sorta di imbarazzo nel mentre che si rivolgeva a me.
Aggrottai le sopracciglia.

"Prego?"

Domandai portando una mano sulla spalla di Lydia, ancora confusa dal fervore che si stava creando nella sua stanza.

"La Regina Frigga ha ordinato una visita di controllo per lady Lydia."

"Per l'appunto: una visita di controllo, non si tratta di un parto o qualche sorta di sequestro. Posso restare, prometto che qualsiasi cosa facciate non sverrò malamente sul pavimento."

"Signore, la prego, non sia ostinato, eseguiamo gli ordini e un uomo non può essere presente. Si tratta di una visita delicata."

Non ero stupido. Avevo capito a cosa stessero alludendo, ma non potevano sapere che non mi importasse di vederla nuda in quel momento, che il suo corpo svestito per me non sarebbe stato nulla di nuovo. Feci scorrere i miei occhi chiari su Lydia e la capii. Capii come la presenza di uomo durante una visita delicata come quella potesse arrecarle disagio e acconsentii ad allontanarmi solo per lei, per aiutarla a superare ciò che aveva passato.
Le baciai la mano e le mimai con le labbra un "tornerò più tardi.".

Lydia, con il capo, compì un gesto di consenso molto rapido ma la patina lucida nei suoi occhi mi confermava il fatto che non fosse ancora pronta a restare sola.

Interruppi il mio contatto con lei con la stessa riluttanza con cui mi apprestai ad abbandonare la camera.
Appena misi il naso fuori dalla porta, respirai a pieni polmoni sentendo la rabbia montarmi in corpo. No. Questa volta non era bastato dormire per farmela passare, come quando facevo da piccolo per sciogliere il senso di invidia che provavo verso Thor a causa delle preferenze di Odino.
Per stemperare la mia collera sarebbe servito un letargo intero e nemmeno mi sarei calmato come avrei voluto.

Aprii gli occhi e respirai ancora ma, proprio mentre feci per andarmene, vidi una figura snella e decisa camminare verso la mia direzione.
La guardai come se fosse una preda da gustare. Oh... non potevo assolutamente lasciarmi sfuggire una simile occasione. Tutto ciò che mi serviva per soddisfare il mio piccolo desiderio, in quel momento, mi stava venendo servito su un piatto d'argento.

"Non guardarmi in quel modo."

Mi misi d'avanti a lei e Sif alzò gli occhi al cielo evidentemente infastidita dalla mia presenza.

"E levati di mezzo."

"Devi rispondere ad una domanda. Una sola e farò finta di non essermi offeso per come hai trattato un amico di vecchia data."

"Amico?!"

La guerriera aggrottò le sopracciglia scure cercando in ogni modo di sorpassarmi. Il suo tono incredulo non mi fece alcun effetto, ma ancora non riuscivo a spiegarmi quando il nostro rapporto iniziò a precipitare in quel modo. Stentavo a credere che ce l'avesse ancora con me per lo scherzo del taglio dei capelli.

Beauty and the Beast || Loki Laufeyson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora