09 - 06 - 21
📍Monaco.Le feste non fanno per me, questo ho capito dall'altra sera, dove ho fatto più casini che altro. Oppure , le feste con i piloti non fanno al caso mio, è la seconda festa che faccio, ed è la seconda volta che succede qualcosa tra me e Mick .
Sto cominciando a rivalutare il modo di vedere Mick, ora non penso più a lui come ragazzo egocentrico, stronzo, punzecchiatore . No , non più, forse ora Mick sotto i miei occhi sta diventando quel ragazzo premuroso , affascinante, dolce , che molte persone hanno descritto, ma che io non ho mai voluto vedere fino a questo punto.
Io e Mick siamo così. O meglio credevo fossimo più cane e gatto, invece, ora mi sembra di non averne mai abbastanza, voler pesare a lui, voler credere che forse è veramente diverso da come può apparire, che in realtà quella maschera che indossa è un modo per nascondere la sofferenza.
Sofferenza di un ragazzo che si è ritrovato con un papà di una fama immensa, condividendo la stessa passione , ma con il destino apparentemente quasi scritto, la formula uno e perché no, magari più avanti anche un posto alla rossa.
Solo ieri io e lui ci siamo baciati, con io ubriaca, ma non abbastanza da non ricordarmi quello che ho fatto ieri notte. So di averlo baciato di mia spontanea volontà, so anche di avergli detto di rimanere , perché non volevo stare da sola, so di aver fatto tutto questo, so anche com'era ieri Mick, non si è tirato indietro in niente, quindi probabilmente in quel momento gli andava anche bene. Sono curiosa di sapere sta , mattina .
Seduta ancora nel letto, mi porto a fare uno sforzo fisico che implica alzarsi senza perdere l'equilibrio, cosa alquanto complicata dopo un post sbronza del genere.
Ovviamente appena mi alzo e mi metto eretta con la leggiadria dello stesso, homo erectus mi alzo dal letto per andare in cucina. Mick non è qui , ma di questo me ne sono accorta ancora prima.
Probabilmente, ed anche senza , è in cucina perché sento dei rumori provenire da li e lui è l'unica persona , oltre a me , dentro questa casa , quindi come la matematica non è un'opinione, lui è li.
-Buongiorno - dico, sbucando con la testa dalla porta della cucina.
Mick si gira di scatto e mi da uno dei suoi sorrisi migliori, e dopo quello che è successo ieri sera , non posso fare a meno di sorridere anche io.
-Buongiorno- dice bello allegro- come stai?-
-Bene tutto sommato, penso che mi basti prendere solo un'aspirina per riuscire a far passare questo mal di testa - dico.
-Bene bene. Ah mi sono permesso di aprire scaffali e cose varie , avevo voglia di fare schifo e fare i pancake con la nutella da metterci sopra era l'idea più fattibile, visto che sono facili da preparare- dice.
-Vero sono facili - dico mentre osservo sistemare l'ultimo pancake nel piatto per poi metterlo nel tavolo già preparato con tutto.
-Sai potresti venire qua ogni mattina, se mi sveglio e trovo tutta questa roba per colazione , allora si che parto bene con la giornata- dico, cercando anche di distrarmi dal fatto che è senza maglia con un fisico scolpito.
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Fire || Mick Schumacher.
Fanfiction𝑀𝑎𝑖 𝑠𝑚𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑎𝑖 𝑐𝑎𝑛𝑡𝑒𝑟𝑎𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑑𝑒𝑟𝑎𝑖 𝑙𝑎 𝑣𝑜𝑐𝑒 𝑎𝑛𝑑𝑟𝑎𝑖, 𝑝𝑖𝑎𝑔𝑒𝑟𝑎𝑖 ,𝑏𝑎𝑙𝑙𝑒𝑟𝑎𝑖 𝑠𝑐𝑜𝑝𝑝𝑖𝑒𝑟𝑎 𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑐𝑜𝑟𝑑𝑒𝑟𝑎𝑖 𝑖𝑙 𝑑𝑜𝑙𝑜𝑟𝑒 𝑐𝑎𝑚𝑏𝑖𝑒𝑟𝑎𝑖 𝑖𝑙 𝑡𝑢𝑜 𝑛𝑜𝑚𝑒. Mai, Madl...