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Metà stagione di F2 e F1

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Metà stagione di F2 e F1

Con Mick continua ad andare tutto a meraviglia, con me stessa un po' meno. Sono arrivata ora a metà stagione con la consapevolezza di star giocando per qualcosa di grande, dopo un inizio burrascoso non avrei mai pensato di arrivare a questo punto così, siamo io e Christian a pochi punti di distacco .

Mick invece continua la sua stagione di F1 con un sali e scendi un po' troppo tortuoso, ma quest'anno quello che la Haas da a disposizione è quel che è.

Ultimamente avevo imparato a gestire la pressione e tenere a bada il mio carattere dagli errori, ma Spa al momento non mi sta per niente aiutando. Nonostante sia la mia pista preferita, questa mi terrorizza come non mai.

L'Eau Rouge è stupenda, curva che fai in pieno, massima marcia e velocità incredibile, ma c'è qualcosa che mi dice di non farla. Di trattenermi e di non farla come vorrei, come andrebbe fatta, freno troppo presto e non la faccio in piena.

Ancora l'immagine fatale mi è davanti agli occhi e non riesco a cancellarla.

Un incubo.

Tengo gli occhi aperti fissando il soffitto della mia stanza d'hotel sperando di trovare una soluzione che non arriva. Io pilota, che ho paura di una pista, di spingermi al limite.
Io pilota che penso di fare il minimo e basta.

Mi sento instabile in un modo che non ne vuole , si cercano risultati e basta, la pressione, la velocità, oggi per questa gara mi spaventano. Ho paura di farmi prendere troppo dalla pressione, o dalla velocità che le cose si possano scontrare e portarmi all'errore, magari, fatale .

Ovunque io vada, non mi son mai sentita così in pericolo. La paura : un pilota non dovrebbe nemmeno averla, eppure sono qua, che osservo il soffitto, mentre mi lascio sprofondare da tutto quello che fa più male.

I dubbi di non potercela fare, di sbagliare modo di affrontare la gara, e sbagliando questo, posso solo che mandare a rotoli un weekend dove il team ha lavorato sodo. La prima gara è domani mattina, e in qualifica sono solo che decima e questa posizione non fa che ricordarmi di aver deluso le aspettative, per uno stupido sentimento che nella mente del pilota non dovrebbe nemmeno esserci.

Sospiro per l'ennesima volta, lasciando che tutti dubbi mi assalgano e non mi lascino riposare, sento il peso e la responsabilità di far bene. Dover dare soddisfazione alla squadra facendo capire loro che ho avuto la macchina perfetta da guidare, e dar soddisfazioni a me stessa , mettendocela tutta per vincere. Per vincere le gare e il campionato. Stiamo lottando per questo alla fine.

Qua vince solo una persona, vince chi ha il carattere, la velocità , il cannibalismo per sopraffare il resto della griglia, chi ha la voglia matta di arrivare al punto più alto di tutta la sua carriera, il campionato di formula uno.

Fire || Mick Schumacher.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora