𝐼𝑙 𝑝𝑖𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑚𝑢𝑠𝑎 || 𝐿𝑜𝑢𝑖𝑠 𝑃𝑎𝑟𝑡𝑟𝑖𝑑𝑔𝑒

Capitolo 5

Mi giro di scatto verso la fonte del mio mezzo infarto.

"sai che è maleducazione non bussare" dice guardandomi dall'alto verso il basso quasi disgustato.

"Cos'è , un gatto ti ha mangiato la lingua? O Artemis Genevois parla solo se ha addosso bei vestiti e gioielli costosi" seguita mettendosi le mani nelle tasche e avvicinandosi di qualche passo.

"Al contrario di qualcun altro non ho bisogno di gioielli costosi per avere una personalità propria, sai , non mi chiamo Louis Partridge."affermo poggiando la schiena poco lontana dal mio schizzo.

"Sai devo ammettere di essermi lusingato quando oggi , Genevieve Agreste mi ha confessato il tuo spudorato interesse per la mia villa , ma successivamente avendo collegato un po' di aneddoti sono giunto alla conclusione che mi avresti imbrattato il muro di casa "dice con convinzione scrutando lo schizzo sul muro che mi ritrae con un vestito tipico siciliano e il mare alle spalle.

"Ma guarda , abbiamo il nuovo Holmes , mi dica Scherlock come è giunto alla conclusione ?"dico in aria strafottente levandomi la mascherina e gli occhiali.

"Semplice , il modo in cui hai parlato bene di Laqquen , non tutti difenderebbero uno street artist , soprattutto se quel qualcuno appartiene all'alta classe sociale. Dato che in passato ho seguito tutti gli articoli di giornali ritraenti la questione , e so per certo che ogni tua opera non è creata con casualità , ho preferito anticipare le tue mosse, Messieurs Laqquen." Seguita spostando la sua attenzione da me al graffito.

"Che vernice usi?"mi domanda improvvisamente poggiando un dito sul muro imbrattato e strofinandolo con il pollice per esaminare la consistenza del colore.

"Me ne sto andando" dico mettendo la bomboletta nel borsone ma prima che mi possa allontanare lui mi afferra rudemente il braccio e mi spinge verso la parete.

"Primo:non hai risposto alla mia domanda;
Secondo punto: chi ti ha detto che te ne puoi andare." Dice avvicinandosi paurosamente a me.

"Cos'è Partridge mi vuoi violentare? Rapire ? Tenermi come tua prigioniera?"
Sospiro prendendomi beffe di lui.

"Mi sbaglio o sei stata tu ad entrare in una proprietà privata e vandalizzarla"seguita per poi emettere  un ghigno.

"È comunque sequestro di persona, sai, è un reato più grave." Rispondo liberando il mio braccio dalla sua presa, pensa che non sappia divincolarmi da queste situazioni , ma si sbaglia di grosso.
Mio zio Leon è un avvocato e da piccola , quando ancora faceva l'università , capitava che mi dasse qualche lezione.

"Comunque sarebbe uno scandalo se si venisse a sapere che Artemis Genevois è Laqquen , non credi?
Non si riuscirebbe ad insabbiare e tutti penserebbero che tu sia la pecora nera della famiglia.
Inoltre verresti anche arrestata per vandalismo.
E so per certo che questa situazione è totalmente tenuta all'oscuro dai tuoi genitori."
Sogghigna soddisfatto dalla mia reazione.
Un concentrato  di orrido e rabbia si spiattella sulla mia faccia.

"Quanto vuoi?
Ti posso dare tutti i soldi che desideri, non mi faccio problemi."
Dico fiera iniziando a sentire un po' di freddo e per questo coprendomi con le braccia.
Qui in Francia fa sempre un po' di freschetto la sera e anche d'estate , non sentire freddo è inevitabile.

"Non voglio soldi, ma è meglio se ne parliamo davanti a un bicchiere di whisky e un camino" risponde indicandomi il grandissimo portone in quercia poco distante.

"Bene allora se non vuoi soldi  me ne vado, tanto non mi hai filmata mentre lo facevo, la mia parola contro la tua"
Dico fiera riservandogli un sorriso altezzoso.

Sfocia in una grossa risata e si gira verso di me.
"Credi seriamente che non abbia sistemi d'allarme o telecamere?
Si sono antiestetiche ma posizionate nelle giuste posizioni sono invisibili."
Continua divertito.

"Ok, accetto di parlare con te"rispondo acconsentendogli di fare strada fino all'ingresso