Ruvide nocche continuano a scendere delicatamente sul mio viso sfiorando dolcemente la guancia.
I suoi occhi mi fissano intensamente mettendomi sotto pressione.
"Perché?" Chiedo ruotando di poco il volto per spezzare il contatto tra noi due.
"Perché cosa"? Ribatte lui assumendo un espressione stranita.
Alzo il busto e lui si allontana di qualche centimetro lasciandomi spazio.
"Perché cambi così velocemente umore e sei così volubile ?"
Si alza di scatto e posso ammirare il suo corpo da adone.
L'asciugamano che porta in vita ha inciso sopra il nome dell'hotel e i capelli umidicci sono attaccati alla fronte.
"È meglio se vai a prepararti Artemis , stasera ho degli amici a cena , non farmi fare brutta figura , fatti bella."
Mi alzo di fretta e offesa per il trattamento appena ricevuto mi fiondo in camera architettando una rivincita , certo , l'ultima volta nella quale mi sono vendicata per un torto subito da lui non è finita franca ma sta volta non potrà farmi o dire niente.
Arrivo in camera spalancando la porta e trovando le persone di prima che osservavano con occhio di riguardo i vestiti all'interno della valigia.
"Posso aiutarvi?" Dico in modo freddo per far capire la mia presenza in quella stanza.
"No ,Gioia ma noi possiamo aiutare te"
Dice il ragazzo di prima prendendo la mia maglietta dei nirvana in modo schifato e buttandola per terra.
"Potreste uscire ? Dovrei prepararmi"
Dico raccogliendo la maglia e posandola sulla scrivania.
A volte non sopporto proprio le persone , peggio ancora se toccano le mie cose.
"Ohh. Mon dieu. Che burlona e simpatica che è questa ragazza, perché credi che noi siamo qui allora?"valuto la situazione e cerco di portarla a mio vantaggio includendo loro nel mio piano di vendetta.
"Mi potrete preparare ad una sola condizione, dovrete rendermi l'essere più provocante che abbiate mai visto sulla terra." Chiedo sancendo con questo patto l'inizio della mia vendetta contro lo stronzo.
Mi spogliano e poi provano diversi vestiti su di me scegliendo in fine un vestito nero firmato Prada.
La parte superiore copre solo il seno con delle coppe a triangolo, da lì in giù parte un ampia gonna nera che finisce qualche centimetro sotto i glutei.
Iniziano a rifinirmi il trucco oscurando moltissimo gli occhi e mettendo un rossetto rosa carne sulle labbra.
Mi fanno indossare un paio di Loboutin nere semplici.
Dopo aver fatto evacuare a tutti la stanza mi stendo sul letto e esamino la mia coscienza come di consuetudine.
Mi chiedo se quello che sto nascondendo ad Ade sia pericoloso o meno.
Potrebbe anche essere una fregatura dalla parte di Louis , come se dopo questa pena lui poi publicasse veramente quelle foto.
Il rumore della suoneria si diffonde nella stanza.
Afferro il telefono e con poco stupore rispondo alla videochiamata.
Tremante di paura guardo dritto negli occhi la persona più temibile che ci sia in questo momento.
"Ciao piccolina, come va?" Dice Ade con un tono particolare , lo stesso con il quale mi anticipa una sgridata.
Consapevole del fatto che mi ha scoperto mi dileguo riservandogli un freddo "ti richiamo più tardi sto uscendo".
Provando a bloccarmi con qualche "aspetta" o "ascoltami" mi vedo comunque costretta a staccare.
Afferro la mia borsetta e vado fuori dalla camera camminando fino agli ascensori, lì scorgo una figura accomodata sulla poltrona.
Con un completo nero e camicia del medesimo colore sbottonata , espressione accigliata e l'odore della sua acqua di colonia agrumata che si sarebbe potuta percepire a chilometri di distanza si erge statuario l'uomo base dei miei problemi.
Si alza in piedi e mi scruta da testa a piedi.
Lo inchiodo con lo sguardo cercando di percepire ogni minimo segnale di emozioni nel suo volto.
Cerco di dire qualcosa ma vengo interrotta dall'apertura delle porte dell'ascensore.
Senza indugio mi prende per il braccio e mi trascina dentro per poi sbattermi a muro e stringere le dita attorno al mio collo.
Spinge il capo all'interno dell'incavo del mio collo e tira un forte sospiro per poi iniziare a lasciare una scia di umidi baci fino al lobo dell'orecchio dove sussurra
"Fai più attenzione a cosa metti la prossima volta , non vorrei mai che così scoperta si possa vedere qualche macchia rossa , magari qualche regalino da parte mia, non credi?" Lo sento sorridere ed emettere qualche ghigno.
Io invece sono impassibile , il mio respiro è accelerato , si ,ma cerco diventare una statua di pietra mentre lui invece apparentemente a mal in cuore abbandona la curva della mia spalla.
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𝐼𝑙 𝑝𝑖𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑚𝑢𝑠𝑎 || 𝐿𝑜𝑢𝑖𝑠 𝑃𝑎𝑟𝑡𝑟𝑖𝑑𝑔𝑒
FanfictionArtemis è una ragazza parigina nel pieno della sua crisi esistenziale. Di notte street artist , di giorno una delle più importanti e affluenti personalità francesi. Tutto viene sconvolto quando per colpa di una malefatta incontra il pittore Louis Pa...