Capitolo 14

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Assapora lentamente le sue dita guardandomi soddisfatto.


Mi ha battuta , mi ha lasciata lì, insoddisfatta , ed io mi ero stupidamente prestata al suo giochetto.


Si toglie le mani di bocca e le asciuga con il tessuto della camicia.

Velocemente e in imbarazzo abbasso la maglia che a contatto con la saliva sul mio petto si inumidisce.


Mi rannicchio portando le ginocchia al petto.


Quella parte coraggiosa e sensuale che prima cercava di sfoggiare un fascino lussurioso si era nascosta dentro, lasciando posto a rabbia e timidezza.


Lo fulmino con gli occhi ,ma lui si mette a ridere.


Mi alzo di scatto e lo spingo indietro violentemente non spostandolo nemmeno di un millimetro.


"Sei uno stronzo , adesso capisco perché per avere compagnia devi minacciare qualcuno"


"Uh bambolina, posso assicurarti che mi vengono addosso , ma mi piacciono le cose difficili da ottenere"
Mi afferra il viso irruentemente con la mano.


"Adesso che hai visto cosa ti succede ti consiglio di non tentarmi più"


Mi libera dalla stretta.


"C'è la chiave sulla scrivania , vattene".


Prendo la chiave e mi avvio verso la porta ma mi afferra la mano e ci poggia un paio dei miei pantaloncini.


"Hai frugato tra la mia roba ?"


Annuisce impassibile.


Li infilo velocemente per poter andare via al più presto.


Corro verso la porta per poi uscire e richiudendomela alle spalle.


A piedi nudi e completamente esterrefatta dall'avvenimento precedente mi dirigo in camera.


Entro , scannerizzando la chiave magnetica che sta volta funziona e mi butto sul letto.


Imbarazzata , delusa dalle mie azioni , sconfortata , sono pochi degli aggettivi che mi descrivono in questo momento.


Sono definitivamente distrutta e la mia dignità ha comprato un biglietto solo andata per le Maldive.


Mi stringo a riccio e inizio a sentire l'esigenza di scappare da questa cosa.


Scappare , come faccio sempre quando le cose si complicano.


Come ho fatto quando i miei fratelli mi davano la colpa per avermi fatta scoprire.


Decido di non abbattermi e per schiarirmi le idee mi infilo dentro la vasca.


La riempio di acqua bollente fino all'orlo e faccio creare le bolle di sapone.


I rimpianti per avergliela data vinta e per avergli concesso una tale cosa non hanno tardato ad assillarmi.


Per distrarmi decido di chiamare Selene ed Eca.


Aspetto qualche secondo lo squillo del telefono e poi rispondono simultaneamente.


"Finalmente ti fai sentire" sento una voce familiare e confortevole all'altro capo del telefono.


"Già , perché non ci hai chiamate ? Ci hanno detto che sei in Svezia o qualche paese stano come quello" aggiunge Eca facendomi scappare un risolino.


"Non proprio , lunga storia, voi come state?" rispondo per non destare sospetti.


"Hey, aspetta , dove sei ?" Selene si fa seria, lei capisce subito quando qualcosa non va.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 16, 2023 ⏰

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𝐼𝑙 𝑝𝑖𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒  𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑚𝑢𝑠𝑎 || 𝐿𝑜𝑢𝑖𝑠 𝑃𝑎𝑟𝑡𝑟𝑖𝑑𝑔𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora