Capitolo 6

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Dopo un suo breve smanettare con delle chiavi riusciamo ad accedere alla casa.
In piedi, congelata di fronte al suo sguardo cerco di distrarmi guardando il vasto ingresso dell'abitazione.
Noto lo stile particolare della casa , molto classicista , spiccano colonnati compositi, marmi pregiati per il pavimento , credenze in vetro blu e tanti altri oggettini decorativi molto rari.

"Sei un collezionista" dico avvicinandomi con passo felpato ad una delle credenze per osservare da più vicino.
"Seguimi" mi interrompe  scocciato iniziando a camminare per i lunghi corridoi della villa, anch'essi coi muri tappezzati da opere d'arte.
"Ti piacciono ?" Chiede osservandomi fissare uno dei quadri.
L'opera in questione non è particolarmente bella, non è famosa, ma non so perché mi attragga così tanto .
Rappresenta una donna con un abito rosso , di spalle , che guarda il mare in tempesta e si fa trasportare dalla brezza.
"È un Marlon, me lo ha regalato tua madre, avete dei gusti raffinati in famiglia" continua accostandosi dietro la mia schiena.
"Di cosa mi devi parlare Partridge?" taglio corto voltandomi e ampliando le distanze.
"Non qui, mi permetti di offrirti un cognac o un rum o un qualsiasi cosa si trovi nel mio angolo bar?" Chiede indicandomi con la mano una porta in mogano molto vicina a noi.
"Ok" sbuffo avvicinandomi.
Spalanca la porta ed entriamo in quello che è apparentemente il suo studio.
Entro beandomi della vista incantevole della camera.
Arredata sui toni del rosso si addice molto allo stile della casa.
Ha una lunga scrivania antica e le pareti sono costeggiate da una lunga libreria a muro.
"Accomodati" mi incita facendo un cenno verso le poltroncine davanti all'angolo bar.
Gira dietro il bancone e dopo una serie di opzioni da lui elencate mi faccio preparare un mojto.
"Le soluzioni a questa cosa sono due" inizia mettendo il ghiaccio dentro il frullatore.
"Cioè?" Domando appoggiando le spalle allo schienale della poltrona.
"Vieni con me a Taormina e non dirò niente oppure i media e i tuoi genitori verranno a sapere cosa combini" dice con in mano il tritaspezzie.
Inizia a sminuzzare la menta.
"Io non sono una puttana" dico serrando i denti.
Lui , con tono molto calmo ribatte "Non hai altra scelta e comunque dovresti solo posare per me , niente di più."
Lo guardo con aria interrogativa chiedendomi se quella in qui mi sta attirando è una trappola o meno.
"E mi accompagneresti a qualche evento"
Continua porgendomi il bicchiere con il cocktail al suo interno e sorseggiando il suo whisky.
"Ti concedo una settimana, se lunedì mattina non ti presenti in aereo porto alle undici e mezza spaccate il video verrà diffuso in formato anonimo."
Si mette in una posizione comoda con gli avambracci poggiati indietro sul piano di marmo e il corpo rilassato.
Accavallo le gambe e appoggio il bicchiere ormai privato da una buona metà di liquido che prima conteneva.
"Sei un opportunista, perché non lasciarmi semplicemente andare?" Chiedo scrutandolo.
"Ti sfido a guardarmi negli occhi e a dirmi che per ottenere qualcosa che vuoi non ricorreresti ad ogni metodo.
Non sono opportunista , sono umano."
Con mio malgrado devo ammettere che il suo ragionamento è corretto.
Chi non farebbe di tutto per raggiungere i suoi obiettivi.
Probabilmente è la prospettiva da qui guardo la questione che mi sta facendo pensare che lui sia in torto.
Lo è , e lo sono anche io quindi non posso giudicare le sue azioni.
"Adesso vado , non mi voglio trattenere a lungo , i miei fratelli si staranno chiedendo dove sono"cambio discorso per cercare di uscire da questa situazione.
"Ti accompagno" afferma rizzandosi in posizione eretta.
Non ribatto dato che a piedi il tragitto sarebbe infattibile.
Usciamo di nuovo dalla villa e saliamo su una delle tre macchine davanti al cancello.
Mi accomodo al lato passeggero della Mercedes SE cabrio, una macchina d'epoca molto rara da trovare.
Avvia il motore e dopo un po' di manovre usciamo dal parcheggio e ci dirigiamo in strada.
Alza il volume dello stereo e la musica degli Arctic Monkeys inizia a coccolarmi le orecchie.
Inizio a canticchiare sulle note di "Do I Wanna know ?" godendomi la vista della periferia di Parigi.
Mi giro leggermente vero Louis e noto che mi sta rivolgendo uno sguardo gentile accompagnato da un lieve sorriso.
Tiro fuori il telefono dalla tasca e inizio a controllare le notifiche, tra qui spiccano le sette chiamate perse di Ade.
Mi porta fin sotto la porta di casa e molto gentilmente, mi stampa un leggero bacio sulla guancia , accompagnato da una carezza.
Scendo , un po' imbarazzata e rossa come un peperone ma l'immagine alle mie spalle mi fa dimenticare subito il tenero momento appena vissuto.

Spazio autrice:
Ciao Readers , come state ?
Spero bene.
Se vi piace la storia lasciate una stellina e un commentino per un feedback, se devo migliorare qualcosa o se vi piace così.
Baci 😘😘
Comunque i capitoli escono ogni :
Lunedì- Mercoledì- Venerdì
E alcune volte anche la domenica verso il tardi.

𝐼𝑙 𝑝𝑖𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒  𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑚𝑢𝑠𝑎 || 𝐿𝑜𝑢𝑖𝑠 𝑃𝑎𝑟𝑡𝑟𝑖𝑑𝑔𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora