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Un raggio di sole filtra dalla mia finestra facendomi sobbalzare dal letto.
Brontolando tra me e me in dormiveglia afferro il cellulare per guardare l'orario.

LE 15???
Diamine, ormai non posso piú entrare a scuola.

Oh, ehm scusate se non mi sono presentata;
Io sono Samantha, ho 19 anni e frequento il pen-ultimo anno di superiori.
Sono stata bocciata in terza media e in terza superiore, non mi piace particolarmente la scuola ma quest'anno sto cercando di dare il massimo per arrivare in quinta e diplomarmi.
Vengo da un quartiere di periferia italiano e mi sono trasferita a Parigi da due settimane a questa parte con mia sorella per farle compagnia durante il suo percorso d'università.
Non conosco ancora nessuno qua oltre mia sorella ma grazie a dio ho Marco, amico di famiglia, sennò sarei persa.. si, Marco Verratti, il grande calciatore del... Psg? Non ne ho idea.
Sono una frana con il calcio, non c'ho mai capito nulla.
Sin da quand'ero piccolina era ed è il benvenuto in casa nostra, abbiamo un rapporto fantastico.

"Cosa farò oggi" continuavo a pensare tra me e me

A farsi spazio fra i miei pensieri é una notifica del mio telefono

"Buongiorno hijita, vieni a bere qualcosa con me ed altri della squadra?"

È Marco

Oddio quelli della sua squadra, non conosco nessuno e lui lo sa bene.
Vi immaginate? Magari sono i calciatori piu famosi del mondo, mi porgono la mano, pensando che appena mi dicano il loro nome io sbarri gli occhi, ma in realtá rimango impassibile come una deficente perché del calcio conosco solo due calciatori contati;
CHE FIGURA!

Senza pensarci due volte, accetto l'invito

Buongiorno hijita, vieni a bere qualcosa con me ed altri della squadra?

Certo, va bene

Okay, allora per le 4 al bar centrale

Non so dove sia

Ti mando la posizione
*link delle mappe*

Con la velocità di Billy dei Thunderman, mi faccio una doccia e mi infilo la prima gonna che mi capita davanti e un top che trovo in valigia.
Lascio i miei capelli umidi senza asciugarli e metto un filo di mascara.

Parto di casa infilando le cuffiette alle orecchie facendo partire Don't stop the music della mia amata Rihanna.
Immersa nei miei pensieri sento qualcuno che mi tocca insistentemente la spalla da dietro.

Infastidita come non mai mi tolgo una cuffietta, proprio sul pezzo più bello doveva fermarmi?

"Qualche problema?" esclamo girandomi

Alzo la testa e penso di avere davanti.. una divinitá greca?
Un ragazzo mulatto con i capelli rasati, due occhi marroni che mi hanno stesa in questo istante che l'ho guardato
Cazzo Samantha, smettila di fissarlo cosi

Ritorno in me

"Scusami se disturbo il tuo concerto, sentivo la musica fino a qua" disse il ragazzo ridendo
"Posso chiederti dov'é il bar centrale? Scusami davvero del disturbo ma è un bar che ha aperto da poco e non ho idea di dove sia" chiede disperato

Il bar centrale? Ma é lo stesso dove devo andare io!

"Tranquillo! A dir la veritá ci sto andando anche io, ti accompagno io se vuoi?" domandai ridendo imbarazzata incurvando un sorriso sulla mia faccia

"Va bene! Mi fa più che piacere" rispose sorridendo

Ci incamminammo

"Comunque piacere, Kylian" spezza il silenzio porgendomi la mano

Kylian? Già sentito questo nome

"Piacere mio, Samantha" rispondo allungando la mano

"Abiti qua da tanto?" chiese

"No no, mi sono trasferita da poche settimane per via dell'università di mia sorella"

"Fantastico! E prima di trasferirti dove abitavi?"

"In Italia"

A questa risposta mi guarda sia divertito che sbalordito

"Beh?" chiedi ridendo

"Nulla, ho un amico italiano che gioca in squadra con me e lo prendo sempre in giro ironicamente per le sue origini" rispose anche lui ridendo

"Squadra?" domandai "Che sport fai?" continuai, magari giocava proprio con Marco

"Calcio, gioco nel Paris Saint Germain" rispose

A quella risposta mi scese il cuore di 25 battiti, sbiancai e Kylian se ne accorse.

"Qualche problema?" chiese ironico imitando la mia voce e domanda all'inizio della nostra conversazione

"Niente tranquillo, è solo che un mio amico gioca nel Pgs.. Psg! Volevo dire.." dissi tutt'ad un fiato con le guance in fiamme dall'imbarazzo per l'errore che avevo appena fatto

"Ah si? Come si chiama?" chiede con un sorriso gigante senza nemmeno aver sentito il mio sbaglio

"Marco, Marco Verratti" risposi secca

A quella domanda il ragazzo scoppió a ridere

"Quell'italiano bastardo" rispose continuando a ridere "Sto andando da lui al bar adesso!"

"Cosa? Anche io!" risposi sorpresa tranciando la sua frase

"Bene, allora dovró offrirti qualcosa per averti disturbata" disse provandoci palesemente

"Macchè tranquillo!" risposi decisa

Continuando la conversazione senza neanche un vuoto di silenzio, arriviamo al bar

Quel ragazzo parigino - Kylian MbappéDove le storie prendono vita. Scoprilo ora