II - Nico

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Quando Nico arrivò addosso al dio, quello si limitò a scomparire e riapparire diversi metri dietro di lui, ridendo.
-Lo sai che non puoi ferirmi, figlio di Ade- disse Cupido -Sei troppo lento- lo scherní, evocando un arco e una faretra. Cominciò a scoccarle, ma Nico le spezzò tutte a metà con la sua spada tranne l'ultima che lo colse di sorpresa, e lo inchiodò al muro. Il dio sfoderò un sorriso a trentadue denti, e si avvicinò al ragazzo.
-Guarda un po' chi ho preso qui- disse -Allora, come va la tua vita amorosa?- disse con un ghigno
-Perché, per una volta ti interessa aiutare?- ringhiò Nico. Cupido allargò le braccia
-Ehi, sono il dio dell'amore o no? Faccio quello che voglio con il tuo cuore. Comunque, come va con il tuo bel principe azzurro? O dovrei forse dire verde mare?- disse, sogghignando. Nico era accecato dalla rabbia,  non voleva dirgli nulla, voleva urlargli contro che non amava più Percy,... ma non si può mentire sull'amore a Cupido e far arrabbiare un dio, per quanto lo si possa odiare, non è mai una buona idea. Quindi Nico decise di tacere, e guardò il dio con aria di sfida. Cupido abbassò lo sguardo, ridacchiando, poi guardò il figlio di Ade con aria di sfida
-Pensi davvero di potermi nascondere i tuoi sentimenti? Credi forse che io non sappia che Percy non ti piace più? Io so chi ti piace, so di chi sei davvero innamorato. Non puoi nascondere niente al dio dell'amore, ricordatelo- detto questo scomparve. Nico era furioso. Sapeva che il dio non era più lì, ma parlò comunque
-Credi di sapere tutto, credi di conoscere la mia vita ma non sai niente, NIENTE! Io amo Percy Jackson, e se questo non ti va bene allora va' via, esci dalla mia vita!- gridò al vento, e le lacrime cominciarono a scorrere sulle sue guance. La freccia di Cupido scomparve, e Nico scivolò verso terra con la schiena contro il muro e le lacrime che correvano senza essere fermate. Quello stupido dio non sapeva niente della sua vita, e non poteva immischiarsici. Stette lì per un po', pensando a Percy e a cosa intendesse Cupido dicendo che non era più innamorato di lui. Nico lo amava da quando l'aveva incontrato, amava tutto di lui: i suoi occhi azzurri, il suo sorrisetto storto, il suo profumo di oceano,...
"Aspetta un attimo" pensò
"Percy non ha gli occhi azzurri, Percy ha gli occhi verde mare" si stupì di sé stesso: non era mai successa una cosa del genere
"Devo essere stanco" si disse, e con questa convinzione, Nico andò a cercare il suo taxi infernale.

Tornato al campo mezzosangue incontrò Chirone per dirgli che la missione era fallita, ma dopo andò subito nella sua cabina, non voleva incontrare nessuno per un po'. Will cercò di avvicinarsi per parlare con lui, ma Nico gli lanciò un'occhiata che diceva
"Non ora, Solace, o potresti diventare un mucchietto di ossa" quindi lui rinunciò.
Nico era stanco, e quel pensiero sugli occhi di Percy... doveva essere un brutto scherzo della stanchezza, ma non riusciva a toglierselo dalla testa. Il figlio di Ade per stancarsi ancora di più rimuginandoci sopra, e alla fine si addormentò. Non era completamente una bella cosa, perché dormire significa una cosa sola per i semidei: incubi.

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