XIII - Hazel

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Neanche Hazel capiva cosa fosse successo. Si ricordava solo un'esplosione di luce e poi il buio.
Aprendo gli occhi si ritrovò ancora nel tempio. Si guardò intorno e cercò di alzarsi, zoppicante. Le faceva male dappertutto
"Ma cos'è successo?" pensò "E dove sono Will e Apollo?!" Si girò, cercò in ogni angolo ma trovò solo i corpi svenuti di Frank e Nico. Ottaviano e il suo alleato dovevano essere scappati. Un motivo in più per andare via all'istante. Quell'idiota di un augure poteva essere andato a chiamare qualcuno per stenderli tutti.
-Frank! FRANK!- gridò. Il ragazzo di svegliò
-Aaaaah!!- si mise seduto, e subito si tastò la schiena -Mi fa male tutto- disse, con voce sofferente -Ma che è successo? Dove sono Will e Apollo?- aggiunse poi preoccupato
-Sono le stesse cose che mi chiedo anche io. Per il momento credo che Will abbia avuto un'esplosione di rabbia e sia riuscito in qualche modo a spaccare le catene di Apollo e portarlo in qualche altro posto- disse, indicando la sedia. Le catene erano a terra, spezzate. -Solo che non so come abbia fatto- Giunse loro un rantolo
-Nico!!- Hazel si precipitò dal fratello, che intanto si mise seduto. Riuscì ad alzarsi appoggiandosi alla spada, ma quasi cadde. Frank lo sorresse
-Siediti, è meglio- disse, e gli diede un pezzetto di ambrosia
-Si, d'accordo...- sussurrò Nico. -Cos'è successo?- chiese con voce flebile, addentando l'ambrosia
-Non lo sappiamo- disse Hazel -Per ora sappiamo che Will è riuscito a liberare suo padre, e poi è scomparso insieme a lui. Inoltre...-
-COME?! WILL!!- Nico la interruppe, urlando. Si alzò in piedi e corse verso l'uscita. O meglio, zoppicò cercando di correre. Dopo qualche metro cadde. Frank andò a raccoglierlo da terra, e lo prese in spalla.
"L'ambrosia deve ancora fare effetto" pensò Hazel, preoccupata.
-Andremo a cercarlo, te lo prometto, ma per adesso dobbiamo solo andare via di qui- disse
Hazel.
Per Nico, per Frank, per Will, per Apollo. Ma ora dovevano preoccuparsi di se stessi. Dovevano correre fuori (almeno per quanto riuscivano). Il fatto che Nico fosse con loro non era un problema, era l'ambasciatore di Plutone, lo conoscevano tutti. Uscirono dalle barriere e a quel punto si fermarono. Dovevano trovare un modo per tornare al Campo Mezzosangue. Hazel non aveva intenzione di lasciare Nico in quelle condizioni, e pensò che Frank non fosse da meno. Inoltre, dovevano trovare Will. Come in risposta al suo desiderio, vide una striscia di icore a terra. "Apollo e Will" pensò
-Seguimi!- disse a Frank, che trasportava Nico. Salirono su una piccola collinetta seguendo l'icore, e quello che trovarono fu scioccante. Will e Apollo erano sul fondo di un cratere, intrecciati in un abbraccio, ed erano entrambi ricoperti di icore. Hazel sentiva la loro forza vitale, ma era debole, molto debole. La ragazza corse da loro, e li sfilò dall'abbraccio. Si sentiva stringere il cuore, ma doveva per forza slegarli se voleva svegliarli.
Sembravano stare bene.
Will aprì gli occhi
-Che... che è successo?- chiese, con voce flebile
-Non lo so, Will. C'è stata un'esplosione di luce e quando ho riaperto gli occhi voi eravate scomparsi- disse Hazel
-Will ha avuto un'esplosione di potere dovuta al suo contatto con me- disse una voce che Hazel non conosceva. Era la voce di Apollo. Era molto debole, aveva tante ferite.
-Papà! Stai bene?- Will si alzò, ma barcollava e cadde a terra di nuovo.
-Will stai seduto. Si, io sto bene, devo solo innescare il processo di guarigione. Devo andare nel mio tempio- disse Apollo. Tutti lo guardarono pieni di stupore
-SEI IMPAZZITO?!- urlò Will -VUOI TORNARE LÌ DENTRO? No, è fuori discussione. Ti porteremo al Campo Mezzosangue, nella casa di Apollo, il potere è lo stesso- disse, e detto questo fischiò con un fischietto molto strano. Apparve un segugio infernale di dimensioni devastanti. La Signora O'Leary
-Andiamo, papà, ci porterà lei. Hazel, riesci a trasportare Nico e Frank?- chiese Will alla ragazza.
-Certo. Ci vediamo lì- rispose lei prontamente.
Will caricò suo padre in groppa al cane gigante e poi sì issò dietro di lui.
-Al Campo Mezzosangue!- e scomparvero nell'ombra di un vecchio albero che c'era lì accanto.
-Bene- disse Hazel -Siete pronti?-
Nico era appoggiato a Frank per stare in piedi, ma annuì
-Ti posso aiutare- disse -così faremo più in fretta- Hazel stava per ribattere ma Nico la fermò con un cenno della mano -Ce la faccio, Hazel. Davvero- il suo volto era così sicuro che Hazel preferì non ribattere. Si concentrò il più possibile sul Campo Mezzosangue, e si sentì all'improvviso più leggera.

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