VIII - Nico

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Il sole era sorto da poche ore quando Nico andò a svegliare Will. Dovevano partire il più presto possibile, perché Apollo, il padre di Will, era in serio pericolo, nonostante egli fosse un dio. Entrando in infermeria vide il semidio che dormiva tranquillo, e quasi gli dispiacque svegliarlo. Ma Nico sapeva che l'altro non l'avrebbe mai perdonato se l'avesse lasciato dormire. Andò lì vicino e vide il suo petto alzarsi e abbassarsi regolarmente. Forse non aveva avuto incubi. Strano per un semidio, però.
-Will- disse piano Nico, scuotendogli un po' la spalla. Vedendo che non si svegliava ripetè più forte -Will!- e lui aprì gli occhi azzurro nel quale Nico si perse. La voce del figlio di Apollo lo riportò alla realtà
-È ora di andare?- chiese. Nico si riscosse, e annuì
-Prima però fai colazione, devi essere in forze. I viaggi nell'ombra non sono piacevoli-
Will stava per ribattere, ma Nico alzò una mano, fermandolo
-Sarà la Signora O'Leary a portarci, non ti preoccupare. Non voglio scomparire in un'ombra- detto questo Nico andò in mensa e prese qualcosa per Will e qualcosa per sè, e fecero la colazione insieme. Non era normale per il figlio di Ade fare colazione in compagnia, di solito era sempre solo, perché tutti avevano paura di lui o non lo volevano vicino.
"Sono il figlio del dio dei morti" si diceva sempre "che cosa mi aspetto?" Le persone che si erano definite "La squadra di protezione di Nico" erano al campo Giove: Reyna, Hazel e Jason. Quanto voleva bene a quei tre. Il suo filo di pensieri fu interrotto da Will che fece cadere la forchetta.
-Scusa- disse -È che sono in ansia per mio padre. Stanotte ho visto qualcosa. Apollo era lì, con una ferita in fronte da cui sgorgava icore. Non so come, ma non si rimarginava. La magia lì doveva essere più potente di quanto pensassimo- Nico lo ascoltò, e porgendogli la forchetta che era caduta disse:
-Alzati e vestiti. Partiamo ora- e gli lanciò una sacca con provviste, il kit medico e alcuni pugnali. Appena Will vide questi ultimi alzò lo sguardo verso Nico con il sopracciglio alzato
-Sono sempre utili. Stiamo andando a sfidare qualcuno che può imprigionare un dio. Secondo te ci serviranno le armi?- disse Nico
-E va bene mi arrendo. Le porterò, ignorando la tentazione di gettarle via- sospirò Will.

Dopo mezz'ora erano pronti, salutarono i fratelli di Will (Nico non ne aveva al Campo Mezzosangue) e Chirone, poi partirono.
-Sappiamo dove andare, vero?- chiese Will. Nico sbuffò, e rispose:
-Io so dove andare, questo basta- poi prese un fischietto in ghiaccio dello Stige, e fischiò. Era da tanto che non lo usava, gli mancava la sua piccola amica.
-BAU!-
-Signora O'Leary! Come stai?- un enorme cane era apparso davanti a loro, e aveva fatto spaventare a morte Will.
-Che? Cosa? Co-come? Nico, perché conosci un segugio infernale? E PERCHÈ SI CHIAMA SIGNORA O'LEARY?!- chiese il biondo all'amico, il quale la stava grattando dietro le orecchie
-Oh, lei? È un'amica, è buona. Non ti preoccupare. Sarà lei a portarci dove dobbiamo andare. Ricordi? "Nessun altro viaggio nell'ombra. Ordini del dottor. Will"- disse, imitando Will nell'ultima parte. Quest'ultimo alzò gli occhi al cielo, sorridendo, e confermò.
Salirono in groppa al cane gigante, e stavano per partire quando una voce li fermò
-WILL!- il ragazzo in questione si girò, e vide sua sorella Kayla venirgli incontro
-Will! Dove vai? PERCHÈ SEI IN GROPPA A UN SEGUGIO INFERNALE?- la ragazza si spaventò, e fece qualche passo indietro
-Sono creature demoniache... cosa stai facendo?- sussurrò. Poi guardò Nico -Tu... TU! Cosa stai facendo a mio fratello?! Dove lo stai portando?! NEGLI INFERI DA TUO PADRE?!?!- gridò addosso a Nico tutta la rabbia e la preoccupazione che aveva, e queste gli arrivarono come uno schiaffo in pieno viso
-Io.. io...- riuscì a balbettare. Per fortuna intervenne Will
-Kayla! Kayla, è tutto a posto, sono amici- disse. Kayla allora si calmò, ma Nico non ne era così sicuro. Era triste; insomma, tutti l'avevano evitato per tutta la vita, ma il fatto che la sorella di Will non lo volesse... aveva una stretta al cuore, un groppo in gola; non riusciva a dire nient'altro se non
-Will... dobbiamo andare-
Il biondo, che era sceso dall'enorme cane per tranquillizzare la sorella, le disse qualcosa all'orecchio. "Le ha detto della missione" pensò, poiché Kayla aveva sussultato. Nico tese la mano a Will, lui la afferrò saldamente e si issò in groppa alla Signora O'Leary
-Tornerò presto, te lo prometto- disse, un attimo prima di svanire nell'ombra

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