XIV - Nico

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Era finita
Erano tornati a casa, Apollo stava bene e sarebbe tornato sull'Olimpo.
Eppure... Nico non era contento. Sentiva come se fosse stata una bella avventura, in fondo, non era felice che fosse finita. Gli era piaciuto davvero tanto andare in missione con Will, solo con lui. Si sentiva come innamorato. Ma no, che cosa pensava, non era innamorato. Lui non si sarebbe innamorato più, se l'era promesso.
-Ehi Mister Tenebra!- Una voce interruppe i suoi pensieri. Il suo cuore sussultò
Era Will
-Ehi Will- rispose. Il ragazzo si sedette accanto a lui, con la schiena contro il muro della casa di Ade.
-Volevo dirti che mio padre sta bene adesso, è pronto a tornare sull'Olimpo ma voleva vederti prima- disse il biondo.
"Il dio Apollo vuole vedere un figlio di Ade?" Pensò Nico. "Che strano"
-Va bene, andiamo- rispose infine. Will si alzò, si pulì i pantaloni e gli porse la mano. Nico la afferrò
Com'era calda e rassicurante. Si incamminarono verso la Casa Grande
-Ehm... Will?-
-Si?- Will si girò verso Nico e arrossì di colpo. Anche Nico era rosso come un pomodoro
-P-puoi anche lasciarmi la mano a-adesso...- disse, incespicando, perso nell'azzurro degli occhi di Will.
-Oh... oh sì... sì, scusa- rispose l'altro, diventando ancora più rosso.
Ma non mollò la presa

Arrivati alla Casa Grande la prima cosa che videro fu una luce accecante
-Ehi, papà- chiamò Will
-Oh ciao Will!- rispose una voce che proveniva dalla luce. Improvvisamente essa diminuì, fino al punto da non essere più fastidiosa. Apparì un ragazzo sui vent'anni, biondo, molto simile a Will
-Sono Apollo, piacere. Tu devi essere Nico Di Angelo! Will mi parla molto di te sai?- disse Apollo stringendo la mano a Nico e lanciando occhiatine a Will, che nel frattempo era arrossito.
-Si sono Nico Di Angelo- disse lui, arrossendo un pochino. Apollo socchiuse gli occhi, come per capire qualcosa dalla faccia di Nico, ma alla fine si arrese
-Comunque, volevo ringraziarvi per avermi salvato, e volevo darvi un consiglio prima di tornarmene sull'Olimpo. Mettetevi insieme. Subito. Si vede lontano un miglio che vi piacete- disse Apollo, sconvolgendo tutti i presenti
Nico si sentì molto offeso e arrabbiato, quindi urlò:
-Cosa?! Ma non abbiamo niente in comune!-
La sua voce non era stata l'unica a parlare
Will aveva detto la stessa cosa nello stesso istante, cosa che fece arrossire moltissimo entrambi. Apollo alzò un sopracciglio, poi scosse la testa sorridendo, in segno di disapprovazione
-Oh beh, voi giovani siete davvero strani. Ora torno sull'Olimpo se non vi dispiace, ho un po' di cose da fare, come incenerire un mio certo parente...- detto questo, sparì in un raggio di luce, e Nico si mise un braccio davanti agli occhi per proteggersi
Era rimasto sconvolto dalle parole di Apollo ma... forse...
No
Aveva troppe poche cose in comune con quel figlio di Apollo
Non poteva mica essersi innamorato!
Uscì fuori dalla stanza correndo, e si fermò solo quando fu nel bosco fitto. Si fermò sotto un albero. Voleva stare da solo e pensare un po'
Purtroppo, arrivò Will
"Mi segue sempre... non lo capisce che non sono innamorato di lui?"
Nico si alzò per andarsene ma Will lo raggiunse prima, lo tirò per la maglietta e lo baciò
Sulle labbra
Will baciò Nico sulle labbra
Lui non si ritrasse
Aveva le labbra calde, baciava benissimo.
Rimasero così per un po', poi Will lo guardò negli occhi e gli parlò
-Ti amo- sussurrò -E non so se per te è lo stesso, ma volevo tanto tanto baciarti-
Nico non rispose
Si era perso nell'azzurro degli occhi di Will, e non sembrava intenzionato a uscirne.
-Anche io ti amo- sussurrò infine
Era convinto del contrario, la sua testa gli diceva che stava sbagliando
Ma lui non la ascoltava
Il suo cuore gli diceva che era così, lui si sentiva amato e amava. Non aveva mai amato nessuno se non sua sorella.
Spinse Will a terra e si mise su di lui
Avvicinò le labbra alle sue
-Ti amo- disse
-Ti amo- rispose

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