FINALMENTE

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Ero contentissima, finalmente avrei riabbracciato tutti. Quindi la mattina mi alzai, mi vestii, presi le valige che avevo preparato il giorno prima e salii sul treno di partenza. Poi avvisai Thom.


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Mi sedetti sul sedile del treno e misi le cuffiette. Ascoltai qualche canzone della mia playlist preferita. Dopo un po' cominciai a perdermi tra i miei pensieri, solo 5 giorni prima quasi piangevo su quel treno, ma ora quelle erano lacrime di felicità. Erano passati solo 5 giorni ma sembrava tantissimo. Forse perchè prima, a casa con tutta la band, io e Thom cercavamo di non avvicinarci più di tanto, mentre ora, in meno di una settimana, avevamo scoperto moltissime cose l'uno dell'altra, mi piaceva trascorrere il tempo con lui e non mi ero mai annoiata ascoltando la sua voce. Tutto ciò era semplicemente meraviglioso. Sarei arrivata da lui entro le 12:20, probabilmente avremmo pranzato a casa di Vic. Il tempo sembrava non passare mai, ero super entusiasta. Erano le 12:20, le porte del treno si aprirono, presi le valige e, quando arrivai alla fermata, notai subito Thomas. Cominciammo a correre l'uno verso l'altra mentre sorridevamo, e ci abbracciammo lentamente. Non volevo che quell'abbraccio finisse, ma dopo circa 2 minuti ci staccamo. Eravamo stati 2 minuti abbracciati!
Lui rimase con la mano appoggiata tra la mia spalla e il mio collo.
"Finalmente" Mi disse. Si morse il labbro.
"Andiamo da Vic?" Gli chiesi.
"Io veramente volevo portarti in un posto" Mi disse.
"Cosa aspetti? Andiamo!" Risposi eccitata.
"È un parco non molto conosciuto, si trova a quindici minuti da qui"
"Perchè mi ci vuoi portare?" Chiesi incuriosita.
"È un posto tranquillo, non c'è molta gente, ci vado spesso per passare un po' di tempo da solo" Ero sbalordita dalle sue parole.
"Wow, sembra stupendo"
"Lo è" Confermò.
"Però prima di andarci devi posare la valigia" Mi ricordò. In effetti camminare trascinando 2 kili in mano non era proprio il massimo.
"Dove posso posarla?"
"Vieni" Mi accompagnò a casa sua.
"Entra" Mi disse. Era enorme, mi diede la mano e mi accompagnò fino a quella che sembrava essere camera sua.
"Appoggiala qui, poi dopo la veniamo a prendere" Tornammo giù e ci incamminammo di nuovo verso il parco.

Appena arrivati me lo mostrò e mi chiese:
"Che te ne pare?" Era circa 1 km di verde con alberi e panchine, isolato, non si vedeva anima viva.
"Wow" mi limitai a rispondere.
Ci sedemmo su una delle tante panchine vuote e gli accarezzai i capelli lentamente.
"Te lo avevo detto che avrei toccato i tuoi capelli appena ci saremmo rivisti"
"E io ti avevo detto che ti avrei abbracciata fino a farti venire i brividi alla schiena, quindi-" Sorrise. Non riuscì nemmeno a finire la frase che subito mi abbracciò e mi accarezzò la schiena.
"Ci sei riuscito" Sorrisi e arrossimmo, menomale che non c'era nessuno. Ci guardammo intensamente per circa 10 secondi, poi non riuscii a resistere. Infilai la mia mano nella parte posteriore del suo collo, in modo da dividere la maglietta e la sua pelle.
"Vediamo se riesci ad averli tu i brividi" Lo stuzzicai.
Cominciai ad accarezzarlo, aveva la pelle d'oca. Poi lui cominciò ad accarezzarmi lentamente i capelli e le guance, che ormai erano rosse come dei pomodori. Si avvicinò a me.
"Mi rilassa starti vicino, è come se fossi una calamita che attira le emozioni positive" Mi disse. Mi stupì di nuovo, era così filosofico. Tolsi la mano dalla sua schiena e la misi sulla sua spalla, per abbracciarlo. Lentamente si avvicinò a me con tutto il corpo. Rimanemmo per un po' di tempo così, poi lui si avvicinò con la testa e poggiò la sua fronte sulla mia. Eravamo così vicini, eppure non osava avvicinare le labbra, si leggeva nei suoi occhi il fatto che non fosse tanto coraggioso da baciarmi, aveva paura della mia reazione, suppongo. Ma, dopo essere stati un minuto circa in quel modo, sentimmo il suo telefono squillare.

"Chi è?" Disse.
"Dov'è Y/n? Non risponde alle mie chiamate" Rispose una voce che sembrava essere quella di Victoria.
"Eii rispondimi! Non dovevi passarla a prendere 1 ora fa?" Rimanemmo impalati come delle statue. Com'era possibile? Era passata 1 ora? Mi guardò profondamente e fece l'occhiolino.
"Il treno è in ritardo a causa di un incidente, la sto aspettando" Si inventò una scusa sul momento.
"Va bene, però potevi avvisarmi! Appena arriva fammi sapere"
"Ok, ciao" Staccò la chiamata il più velocemente possibile e si girò verso di me.
"Scusa, non dovevo portarti qui" balbettò Thomas. Si sentiva in colpa per il "quasi bacio" che mi aveva dato, non sapeva come scusarsi, aveva gli occhi lucidi. Abbassò la testa e lo sguardo. Gli alzai la testa poggiando le mie mani sul suo mento e notai una lacrima scendere sul suo viso. Mi faceva male vederlo così per colpa mia.
"Non ti preoccupare, dobbiamo andare da Victoria ora" Gli dissi, ormai era tardi. Lui mi afferrò il polso.
"E se rimanessimo ancora un po' qui da soli?" Mi chiese con una dolcezza infinita e gli occhi lucidi.
"Non possiamo, Vic ci sta aspettando e potrebbe sospettare" Gli dissi, presi un respiro e cominciai di nuovo a parlare, stavolta molto velocemente.
"Non piangere più però ti prego" Pensavo che lui non avesse capito la mia frase, invece mi sorrise e si strofinò un occhio con la mano.
"Andiamo?" Mi diede la mano mentre camminavamo e sentii le farfalle nello stomaco. Arrivammo a casa di Vic.
"Ma quanto tempo ci avete messo?" Vi chiese preoccupata.
"Te l'ho già detto, c'è stato un incidente" Rispose Thomas scocciato.
"Y/n stanotte dormirai in camera con me e mia sorella, partiremo domani mattina presto" Mi informò Vic.
"Va bene"
Rimanemmo per un po' a parlare del più e del meno, poi Thomas decise di andarsene perchè era tardi, e rimanemmo solo io e Vic (sua sorella era a lavoro).
"Vi ho visti" mi disse. Rimasi terrorizzata, cosa sarebbe successo?

CIAO A TUTTI, SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI PIACCIA, HO IMPIEGATO MOLTO PER SCRIVERLO. SE VI VA LASCIATE UN COMMENTO E VOTATE IL CAPITOLO♡

THOMAS RAGGI X Y/NDove le storie prendono vita. Scoprilo ora